Premetto che non ho “studiato” molto il problema e che NON sono un medico.
Ieri, mi pare, ho però visto girare su FB una breve dichiarazione di Gino Strada che, senza esagerati allarmismi, metteva l'accento sull'importanza della prevenzione: non allarme quindi ma attenzione.
Questo mi ha portato a leggere un minimo di articoli sulla materia.
Mi ha colpito la strana “logica” di alcune persone che ripetono come un mantra che in Italia non c'è pericolo dagli immigrati che arrivano sui barconi.
La loro argomentazione è che la malattia ha un periodo di incubazione che va da 2 a 21 giorni e, poiché i viaggi “della speranza” verso l'Europa durano mesi quando non anni, ergo nessun malato di ebola potrebbe arrivare vivo in Italia.
La fallacia di questo argomento è evidente no?
L'errore sta nel presumere che l'immigrato infetto debba partire già ammalato direttamente dalla Sierra Leone, la Nigeria o dagli altri paesi con focolai attivi.
Ma cosa impedisce che queste persone si infettino dopo aver lasciato la loro patria ma prima di imbarcarsi? Se ad esempio un losco trafficante di essere umani fosse volato dalla Libia per parlare con dei suoi scagnozzi in Niger, lì avesse contratto la malattia, fosse volato indietro e avesse parlato con uno scafista infettandolo?
Un altro scenario: alcuni terroristi infetti, che per ovvie ragioni non possono arrivare in Europa per aereo, prendono il barcone durante il periodo di incubazione. Come abbiano fatto ad ammalarsi non è importante: il mio punto è solo quello di dimostrare che non è detto che gli immigrati che arrivano sui barconi debbano essere partiti infetti mesi prima dalle loro case!
Certo i miei esempi sono estrememante improbabili ma, se la situazione continua ad aggravarsi, diventerà sempre più plausibile che sui barconi giungano persone infette.
Poi, è ovvio, il maggior rischio viene dagli aeroporti: a parole l'Europa è pronta ad affrontare un'emergenza di questo tipo. Ad esempio nell'articolo Ebola, OMS: emergenza internazionale dell'HuffingtonPost si legge la seguente dichiarazione del commisario europeo alla salute Tonio Borg: «Voglio rassicurare i cittadini europei, il rischio che l'Ebola arrivi su territorio europeo è estremamente basso. La UE ha uno standard sanitario, anche sulla prevenzione, molto elevato e comunque, nell'improbabile caso che il contagio arrivi, l'Europa è pronta.».
Francia, Germania, Svezia e Olanda saranno anche pronte: ma porta un malato di ebola in una “Casa della Salute” italiana e infetti tutto l'ospedale in meno di 24 ore!
E le possibilità che arrivino dei malati non sono ormai più così remote: basta dare un'occhiata all'ottimo articolo di wikipedia, in costante aggiornamento, su questa crisi: 2014 West Africa Ebola outbreak. Possibili casi infetti sono arrivati negli ultimi giorni, diciamo da inizio agosto, in Germania e Spagna per citare solo i paesi europei...
Per concludere, come dice Gino Strada, niente allarmismi ma attenzione. Ovviamente il governo Renzi ha ben altre priorità che scongiurare una possibile epidemia di ebola in Italia quindi scordiamoci l'attenzione e accontentiamoci degli allarmismi...
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