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giovedì 19 maggio 2011

Erodoto e le Storie tese

Scusatemi il titolo: ieri ho mangiato troppo, ho ancora la pancia gonfia e l'ironia ne risente...
In realtà oggi ho finito di leggere un libro bellissimo: “Storie” di Erodoto (*0).
Ovviamente a tutti noi è familiare il nome Erodoto ma pochi vanno oltre questa superficiale familiarità: no, non è quello delle favole (Esopo) ma il cosiddetto padre della Storia.

Erodoto nacque ad Alicarnasso (che non è in Grecia ma all'estremo sud della parte occidentale dell'odierna Turchia) nel 484 a.C. e morì in Magna Grecia intorno al 422 a.C.
Per questo motivo Erodoto non può accennare, ad esempio, ad Alessandro Magno che infatti è nato nel 356 a.C.!
Come viene spiegato all'inizio del primo libro l'argomento del quale vuole trattare è la guerra fra i greci e i persiani (per intendersi agli eventi narrati nel film 300!) e soprattutto spiegarne le cause.

Come scritto Erodoto è considerato il padre della storia perché è interessato alle cause reali dei fatti di cui tratta. Inoltre quando affronta un argomento chiarisce sempre se si tratta di qualcosa che lui stesso ha visto (“...e questo lo so per certo perché l'ho visto con i miei occhi...” si trova spesso ripetuto) oppure che gli hanno riferito o, infine, se si tratta di una sua congettura.
Infatti Erodoto non ha scritto le sue Storie rimanendo sempre nella natia Alicarnasso ma ha sicuramente viaggiato per tutto il mediterraneo orientale, in Egitto (arrivò fino a Elefantina che rappresentava il confine meridionale con gli etiopi) e forse anche in Persia (non lo so io: magari è noto...).

Lo stile è piacevolissimo: sembra di leggere un racconto e le pagine scorrono veloci.
Io temevo che potesse essere un testo di difficile comprensione come l'Iliade o l'Odissea ma invece la narrazione è molte semplice e chiara.
In alcuni passi, soprattutto quando affronta eventi molto antichi, sembra di leggere dei racconti mitici che ricordano molto il libro da WC (*1) sui miti greci che ho da poco finito di leggere (*2). Fa riflettere la somiglianza fra storia e mito.
Ogni tanto, per spiegare l'origine di qualche fatto, capita che Erodoto proponga una versione che chiama in causa gli dei (come Apollo, Zeus o Atena) ma in questi casi si dichiara poco convinto della sua autenticità.
È poi interessante notare come nei racconti dello storico tutti gli dei egiziani o persiani (ma anche di altre popolazioni) siano convertiti nelle equivalenti divinità greche. Questa abitudine ha, a mio avviso, una fondamentale conseguenza: esisteva una certa tolleranza di fondo fra le varie religioni dell'antichità perché in fondo gli dei erano ritenuti gli stessi con solo i nomi diversi. E infatti non si sente parlare nemmeno di guerre di religione in quel periodo.
Da questo punto di vista gli antichi erano più saggi dei contemporanei.

L'unica difficoltà che ho trovato nella lettura sono stati i nomi dei luoghi (principalmente fiumi e città) che non sono quelli moderni (*3) e le note affiancano il nome attuale solo alla prima occorrenza. Ho risolto aiutandomi con un atlante storico.

Comunque questi libri sono anche una miniera di curiosità. Riporto solo l'esempio che mi ha più colpito ma ce ne sono davvero molti altri interessanti.
Dice Erodoto di una città dell'impero persiano dove c'era un'usanza a suo parere ottima. Ogni anno tutte le ragazze in età da marito venivano condotte in una piazza e, a partire dalla più bella, venivano messe letteralmente all'asta fra i vari aspiranti mariti. Venduta la più bella si passava a vendere quella di poco meno bella e così via. Quando poi si arrivava a quelle bruttine, per le quali non c'erano offerte, allora i soldi ricavati dalla vendita delle più belle venivano usate per fare da dote alle più brutte in maniera tale che tutte trovassero marito. Ovviamente, precisa Erodoto, non era possibile sposarsi usando un altro sistema. Erodoto si dichiara molto entusiasta di questo sistema ma, suppongo, non avesse avuto modo di parlare con molte femministe!

Poi, per trattare delle guerre fra greci e persiani parta da lontano. Per la precisione inizia il primo libro a parlare della Lidia e del suo re Creso. Poi racconta di come Ciro alla guida dei persiani strappò il potere ai medi (di suo nonno). Nel secondo libro si parla diffusamente dell'Egitto e della sua storia fino alla conquista ad opera di Cambise (figlio di Ciro). Ma tutti questi fatti sono strettamente intrecciati (ad esempio Creso divenne consigliere di Ciro) fra loro e spesso storia e leggenda sono mischiate insieme.

Comunque ho imparato moltissime cose nuove: tanto per fare un esempio ho scoperto che Dario, il Gran Re dei persiani succeduto a Cambise con un intrigo di corte (*4), oltrepassò il Danubio e, forse, arrivò addirittura al Volga nella sua campagna contro gli sciti. E qui si vede come la storia si ripeta: l'esercito persiano era molto più forte di quello degli sciti ma questi erano nomadi e senza città e invece di accettare battaglia si fecero inseguire dagli avversari limitandosi a distruggere le sorgenti e tutto ciò che poteva essere di aiuto agli invasori. Alla fine i persiani, a corto di rifornimenti, furono costretti a tornare indietro e solo allora gli sciti iniziarono ad attaccarli...

Curioso come io mi sia deciso a leggere questo libro: è stata per colpa di un altro libro da WC, “Pensieri” di Russel, dove viene consigliato di leggere Erodoto perché “...i suoi testi sono pieni di storie divertenti...”. E in effetti è così...

Nota (*0): Per la precisione ho letto un volume che raccoglie i libri dal primo al quarto. Il secondo volume che raccoglie i libri dal quinto al nono lo leggerò quanto prima.
Nota (*1): Un libro da WC è un libro che posso leggere in bagno e quindi leggibile a 1 o 2 pagine per “sessione”...
Nota (*2): Per la precisione “I miti greci” di Robert Graves, Ed. Euroclub, 1995 (su licenza Longanesi). Ho anzi la sensazione che Graves si sia ispirato a Erodoto per lo stile nel quale sono descritti i vari miti non solo per la sostanza ma anche per la forma.
Nota (*3): Ad esempio il Danubio è chiamato “Ister” (o Istro), il Dnestr “Tiras”, il Dnepr “Boristene” e il Don “Tanai”. Erodoto ne parla ampiamente quando tratta degli Sciti.
Nota (*4): L'intrigo è davvero complicato e dovrete leggere Erodoto per conoscerne l'intreccio!

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