Finalmente è arrivata la “Fase Due”!
Senza particolari strappi o corse ho terminato la nuova versione 1.5.1 dell’Epitome!
Più o meno è andata come avevo previsto: ovvero ho minimizzato le nuove aggiunte soffermandomi più sulla correzione e la revisione.
Alla fine la nuova versione ha 318 pagine ben 7 in più della precedente: in effetti non mi è neppure troppo chiaro da dove vengono le nuove pagine. Ho aggiunto ben cinque nuove epigrafi che, più o meno, equivalgono a 2 o 3 pagine nuove. Ho aggiunto un brevissimo sottocapitolo (vedi poi) che, diciamo, equivale forse a un’altra pagina. Le rimanenti tre pagine dovrebbero essere dovute a piccole modifiche, nuove note e altri aggiustamenti poco significativi.
Nel complesso ho revisionato solo quattro capitoli: il 2, 3, 4 e il 6.
I primi due erano effettivamente davvero messi male, il quarto andava benino e il sesto, che è piuttosto semplice, era una via di mezzo…
Probabilmente avrei dovuto essere meno pigro e riguardare almeno un altro capitolo ma per me si tratta di qualcosa di effettivamente molto noioso e, quindi, faticoso: considerando il numero di lettori della mia opera si tratta probabilmente di uno sforzo che mi posso ragionevolmente risparmiare facendo torto a pochi…
Poi, come anticipato in un precedente corto, ho fatto modifiche sparse basandomi su dei commenti ricevuti: niente di eccezionale ma probabilmente utile per stemperare alcune delle mie affermazioni più decise a partire dall’inizio del capitolo 7.4.
L’unica altra modifica significativa, come ho anticipato poc'anzi, è l’aggiunta di un nuovo sottocapitolo il 5.10: in realtà originariamente avevo solo riorganizzato l’ordine di un sottoinsieme di questi per renderlo più razionale ma a quel punto mi sono reso conto di un particolare concetto che avevo sempre lasciato implicito ma che invece è decisamente importante. Il capitolo 5.10 non aggiunge quindi niente di sostanzialmente nuovo ma si limita a evidenziare delle conclusione implicite nei sottocapitoli precedenti…
Per curiosità aggiungo che le nuove epigrafi sono di: Erodoto, Esiodo, Forrest, Wolfe e Lattanzio.
Le note passano da 1239 a 1263. In realtà non è che aggiungo solamente ma taglio anche! Solo che in queste mie “misurazioni”, basate sui totali, queste variazioni sono nascoste dalle aggiunte…
Conclusione: sono particolarmente soddisfatto delle nuove epigrafi aggiunte e sono tentato di metterle anche ai sottocapitoli. Ciò che mi frena è che per alcuni capitoli non ne avrei abbastanza e l’idea di inserirle solo per alcuni sottocapitoli disturba il mio gusto estetico. Comunque ho finalmente convinto mio padre a leggere almeno le epigrafi: magari potrà darmi quella spintarella che necessito...
sabato 25 aprile 2020
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