«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
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» Pv. 22,17

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mercoledì 24 aprile 2019

Dal 1995 (7/??)

Oggi non saprei cosa scrivere ma mi sono ricordato che, per queste occasioni, avrei dei pezzi “automatici”!
Si tratta dei pezzi sui “Wow” del mese (rimango costantemente indietro!) che mi impongono però lo sforzo di rileggere quanto scritto in passato (fatica che non mi dispiace fare!) e che mi prendono per questo parecchio tempo OPPURE posso ricopiare dalla mia vecchia agenda del 1995 i miei commenti giornalieri. Questa seconda opzione è più semplice e ha il vantaggio che posso interrompere il pezzo quando non ho più voglia di scrivere: il problema è che questi miei vecchi commenti non mi sembrano più così interessanti. Li ricordavo divertenti, intelligenti e arguti ma probabilmente il mio parere era offuscato dall’affetto per i tempi passati: non credo che sia un caso che alla conclusione di questo pezzi non faccia altro che scusarmi con il lettore per la noia e promettere che la volta successiva sarà migliore…

Vabbè, facciamo un altro tentativo…

Nota: ovviamente non trovavo più la vecchia agenda e così ho dovuto cercarla nel caos che regna incontrastato nella mia camera. Alla fine ho ritrovato una vecchia cioccolata che pensavo di aver mangiato settimane fa! Siccome a Pasqua non ho avuto nessun uovo me ne sono concesso due enormi quadrettoni. Questo mi ha dato la forza di ritrovare l’agenda (in un angolo, a terra, sotto dei pantaloni)…

23 febbraio (G)
Fin da piccolino (10-12 anni) ho avuto paura che nel mio cervello ci fosse qualcosa che non andava. In particolare facendo molti salti sul posto sentivo un leggero dolore fra l’occhio e l’orecchio sinistro poco sotto la superficie superiore del cranio. La mia interpretazione era che si trattasse di una sorta di vena varicosa al cervello. Negli ultimi due anni ho invece riscontrato un sensibile peggioramento delle prestazioni della mia “macchinetta” sia in termini di memoria che anche in termini di un qualcosa difficile da definire che parzialmente si può riassumere come numero di aspetti di un problema che ero capace di considerare contemporaneamente. Ora spero si tratti di un calo momentaneo dovuto agli psicofarmaci che prendo mentre temo che si tratti di arteriosclerosi.

[Questo è interessante!
Allora del dolore al cervello “che sentivo fin da bambino” non ho memoria: vero è che evito di saltellare sul posto! Secondo me si trattava del fatto che ho sempre avuto la pressione bassissima: facendo un minimo di sforzo avverto il cambiamento. Quando corro o faccio un esercizio fisico al quale non sono abituato, sento spesso fastidio dietro agli occhi. Credo che la sensazione a cui mi riferivo fosse qualcosa di simile…
Molto più interessante la constatazione del peggioramento delle mie capacità mentali (v. anche Memoria, passato e destino (3/??)) a causa dei farmaci: il problema è che quando ne accennavo al dottore che mi seguiva questi mi rispondeva che non avevano effetti sulla memoria ma solo, al limite, sulla concentrazione. Un giorno però trovai un trafiletto su un giornale che diceva che, secondo nuovi studi, il principale farmaco che assumevo dava problemi di memoria. Curiosamente ho ricontrollato su Internet (Wikipedia) ma nella pletora di controindicazioni non c’è niente che riguardi la memoria.
Ancora più interessante l’accenno al pensiero “parallelo”: questo lo ricordo e, in effetti, non è facile da spiegare, era più una sensazione che qualcosa di definito.
In effetti dovrei scriverci un pezzo a parte ma provo a spiegarmi con un esempio: è come se di solito fossi sempre mezzo addormentato quando però, in alcune rare situazioni, mi sveglio completamente è come se aprissi molti altri occhi. Contemporaneamente il cervello mi si surriscalda e dopo mi sento esausto come se avessi compiuto una grande fatica. Per questo lo faccio raramente: l’ultima volta ci provai a lavoro in Spagna e in pochi giorni terminai il lavoro di mesi…
Questo comunque spiega la mia “ossessione” per la memoria.]

24 febbraio (V)
Prerequisito fondamentale perché sia possibile la Comprensione è la Sincerità. Per Sincerità non intendo solo quella delle parole ma soprattutto quella dei comportamenti. In breve: non bisogna nascondere niente, neanche i propri difetti.

[Questo è chiaramente un corollario della mia “filosofia” sull’amore (v. Amore) che, in effetti, è di quegli anni.
Aggiungo anche che la sincerità, il mostrarsi come veramente si è, non funziona molto: tutti infatti si sforzano di apparire meglio di quanto non siano e di nascondere i propri difetti. Per questo, credo, quando vengo giudicato dagli altri si sospetta sempre che io sia peggio di quanto non appaia mentre, in realtà, è vero l’esatto contrario…]

26 febbraio (D)
Le eccezioni sono la regola delle regole.

Le regole devono essere piene d’eccezioni perché la stessa realtà è costituita da una innumerevole quantità di esse.

[Vero, ovvio.]

27 febbraio (L)
La mia intelligenza si basa fondamentalmente sull’intuizione. Il meccanismo è il seguente: posto davanti a un problema cerco di considerarlo nella sua interezza poi chiudo gli occhi e senza pensare a nulla mi concentro, quando le cose vanno bene succede che per un attimo ho un lampo e “vedo” la soluzione del problema, A quel punto mi metto a cercare di ricostruirla analiticamente pezzo per pezzo, come un puzzle del quale per un’istante ho visto la sua intera rappresentazione. Mi piace pensare che queste visioni mi arrivino dal “futuro”, o forse rubo le idee a qualcuno in qualche parte del mondo! Per funzionare non devo essere stanco. Ultimamente, da quando prendo le medicine, non ricordo che mi sia capitato recentemente questo fenomeno.

[Vero. Attualmente sono ancora dell’idea che “rubo” le idee/conoscenze ad altre persone. In passato, mi stupisco di non averne accennato, pensavo di essere in grado di sbirciare nell’iperuranio, il mondo delle idee di Platone, da dove passano le anime…
Mi chiedo se anche Platone avesse provato qualcosa di simile a me: magari l’iperuranio è l’unione della coscienza di ogni uomo, una coscienza della collettività nella quale, in momenti di particolare sensibilità, è possibile lanciare per un attimo lo sguardo. Ipotesi affascinante.
Confermo che recentemente non ho più tentato questa tecnica anche se, tuttora, la maniera migliore che ho per concentrarmi su un problema è stendermi a letto e chiudere gli occhi: il pericolo, quando sono stanco, è quello di addormentarmi!]

Vabbè, interrompo qui: anche la prossima annotazione necessiterà di un lungo commento e ora non ho più voglia di scrivere…

Conclusione: decisamente meglio! Questi tre frammenti danno una buona idea della bestia rara che sono!

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