Lo scorso 18 maggio pubblicai il pezzo Paradosso Paradox nel quale facevo una previsione “azzardata”: tale compagnia fallirà nel giro di qualche anno. Ho messo “azzardata” fra virgolette perché in realtà non ho abbastanza dati a disposizione per poterne essere sicuro (in particolare non conosco il peso dei titoli sviluppati direttamente da loro sul fatturato) ma di sicuro ho notato una strategia commerciale errata.
Con mio stupore (fu lo stimolo a farmi scrivere il pezzo) quello stesso giorno era nata una nuova polemica: la Paradox aveva alzato in maniera completamente irragionevole il prezzo di tutti i suoi prodotti nelle regioni non EU e USA (ad esempio in Russia che credo sia nei videogiochi il terzo mercato ma anche in Brasile, Turchia etc).
Già quel giorno c'erano state molte reazioni irate da parte degli utenti di quei paesi e in breve, spontaneamente, era stata presa la decisione di inserire commenti negativi nella valutazione del gioco che poi Steam (la piattaforma sulla quale avvengono il maggior numero di vendite) presenta ai potenziali acquirenti.
In quei primi giorni tali valutazioni negative erano sporadiche ma, quando la scorsa settimana ho ricontrollato, le recensioni recenti erano tutte “Mostly negative” ovvero la valutazione peggiore in assoluto (mentre la valutazione complessiva, ovvero basata su tutte le recensioni accumulate nel corso degli anni, invece non ne risentiva troppo).
Però quel “Mostly negative” era di sicuro un campanello di allarme per tutti i possibili acquirenti: per me sicuramente lo sarebbe stato se non conoscessi la storia di questi giochi.
Sul sito della Paradox c'era stato solo un unico comunicato ufficiale in cui si diceva che i prezzi erano stati adeguati al costo della vita di alcuni paesi, erano incrementi naturali e che nel breve, sicuramente, non sarebbero stati cambiati. Affermazioni tutte massacrate dai lettori con tanto di tabelle e dati...
Questo 22 giugno sono poi iniziati i consueti saldi estivi su Steam e, sorpresa, mentre ero al calcolatore mi sono apparse le notifiche dei giochi Paradox che seguo (come ho detto almeno sei!) una dietro l'altra che brevemente annunciavano una completa marcia indietro sui prezzi e rimandavano al seguente comunicato ufficiale del CEO: Forum.Paradoxplaza.com.
Prima di commentarlo qualche riflessione.
Avendo militato fra gli attivisti del M5S sono rimasto in contatto con molti di essi su FB: ho notato che molti che non fanno più parte del movimento, ma che per esso avevano investito enormi energie fisiche, mentali ed economiche, adesso sono divenuti i suoi più acerrimi nemici.
Credo che sia un meccanismo psicologico abbastanza comune: chi ama, ma poi si sente tradito, finisce per odiare l'oggetto del suo precedente amore. In pratica si passa da un eccesso a un altro!
Ecco: qualcosa di questo genere è successo o sta succedendo a molti entusiasti della Paradox.
Probabilmente gli “esperti” di mercato della Paradox non l'avevano previsto. Non solo, la protesta nata dalla Russia si è estesa anche agli utenti dei paesi occidentali per i quali i prezzi non erano cambiati: come scrissi nel precedente pezzo la Paradox ha nell'ultimo anno e mezzo tirato molto la corda sulla qualità/quantità/prezzo dei propri prodotti indisponendo tutti gli utenti che quindi hanno colto l'occasione per manifestare la propria contrarietà alla politica commerciale di tale azienda.
In definitiva è successo che non ci deve essere solo stato un calo (sicuramente previsto) delle vendite nei mercati secondari (Russia, Turchia, Brasile, etc...) ma un crollo globale.
Ma veniamo al messaggio del CEO diviso su tre punti.
1. Nel primo punto ammette che gli aumenti dei prezzi sono completamente ingiustificati. Adesso con i saldi in corso non è possibile cambiarli, ma che verranno ripristinati i vecchi prezzi appena possibile. Ci sono poi vaghe promesse che chi acquista adesso (al prezzo maggiorato) sarà poi rimborsato con modalità da stabilire.
Sfortunatamente il comunicato non dice come si sia giunti alla decisione dell'aumento dei prezzi: l'avrei trovato molto interessante.
2. Nel secondo punto invece difende la politica delle DLC adottata a partire da “King Crusader 2”. Egli spiega che con ogni DLC anche il gioco base viene aggiornato e che quindi, chi ha comprato solo quello, si ritrova comunque adesso con un prodotto molto più evoluto.
3. Non ha cambiato idea per il boicottaggio ma perché è stato convinto dagli argomenti dei “fedeli” entusiasti dei giochi Paradox che magari da oltre un decennio scrivono sul forum dell'azienda. Si vanta poi di aver trasformato un'azienda di 7 persone in una di 225 facendo di testa propria e facendosi raramente influenzare dalle opinioni altrui.
(4). Fuori da questi punti risponde infine al mio sospetto maggiore: ovvero che il cambiamento di politica sia dovuto all'azienda divenuta una società per azioni. Il CEO replica che lui ha ancora il 33% delle azioni e che quindi non è cambiato niente.
I miei commenti.
1. Io credo che questa marcia indietro sia tardiva per salvare le vendite dei saldi estivi: chi si fiderebbe di un dubbio rimborso imprecisato sia nella modalità che nella dimensione? Il grande CEO, capitano d'industria, doveva decidersi prima a cambiare idea...
2. La politica delle DLC è miope. È mirata a mantenere e guadagnare sul proprio nucleo di utenti: ovvero coloro che hanno comprato il gioco all'uscita e che, col tempo, hanno comprato le varie espansioni ogni sei mesi. Dopotutto se si passano decine e decine di ore su un gioco non è poi una grossa spesa spendere 15€ ogni sei mesi per delle novità che lo rinnovano.
Il problema però è che in questa maniera si scoraggiano i nuovi utenti: adesso (con i saldi) per comprare King Crusader 2 e tutte le espansioni occorre “appena” 129.35€ (119.31€ per la raccolta del gioco base più quasi tutte le espansioni e 10.04€ per l'ultima di queste).
Onestamente io, per un gioco che non conosco e che non sono sicuro che mi piaccia, una tale cifra non ce la spenderei mai. E come me sicuramente dissuade tanti altri potenziali acquirenti.
In altre parole questa politica di vendita di DLC ad alti prezzi non allarga la base di giocatori e, quindi, nel lungo termine è perdente.
Non solo: gli utenti che hanno ormai compreso la strategia della Paradox saranno comunque restii a comprarne i nuovi prodotti. Infatti anche chi è possiede un gioco dall'inizio e continua a comprarne le varie espansioni ha comunque la sensazione di “essere spremuto” al massimo e si ripromette di non cascarci più. Da questo punto di vista di vista “Stellaris” e “Heart of Irons IV” sono usciti quando ancora questa tendenza non era chiara e quindi non ne hanno patito le conseguenze ma dubito che eventuali nuovi giochi saranno altrettanto “fortunati”.
3. Il CEO della Paradox è la tipica persona che nel valutare il proprio successo sovrastima i propri meriti alla buona sorte (v. 4 aneddoti e una domanda). Il successo della Paradox non è tanto dovuto alle sue mirabolanti intuizioni commerciali quanto piuttosto è associata alla crescita di Steam che ha permesso alla Paradox di far conoscere e vendere i propri prodotti sul mercato globale. I prodotti della Paradox sono estremamente di nicchia ma, nel mercato globale, questa non è una pozza ma un laghetto. È stata cioè la crescita di Steam a portare nuovi utenti a Paradox...
Da questo punto di vista l'espansione di Steam non potrà continuare ancora molto: quindi se Paradox vorrà aumentare le vendite dovrà cambiare la propria strategia commerciale e, sicuramente, il primo passo dovrà essere quello di diminuire i prezzi delle DLC (che, come detto, a livello di contenuti sono estremamente povere). Altrimenti il CEO non arriverà mai ad avere 300 dipendenti...
(4). Rimango della mia idea: Paradox come società per azioni punta al profitto nel breve termine e in questi due ultimi anni lo ha ottenuto sacrificando a esso la fedeltà e l'entusiasmo della propria base. Adesso che le vendite (lo sospetto solamente perché non ho dati (*1) si prospettano estremamente negative ecco che il CEO inizia ad ascoltare gli inveterati entusiasti che da oltre dieci anni comprano i suoi prodotti...
Conclusione: sospetto che i miei lettori non siano molto interessati alle vicende della Paradox ma io le trovo molto interessanti: vedremo se questa batosta farà cambiare strategia commerciale all'azienda ma, da quel che ho capito del CEO, credo che preferirà rimanere un grande ammiraglio in un laghetto piuttosto che un capitano nell'oceano.
Altra conclusione è che, come avevo previsto (v. Il futuro della democrazia), il boicottaggio oggi, almeno in specifiche situazioni, funziona ancor più di ieri...
Nota (*1): anche se ci sono siti dai quali sarebbe possibile fare stime, vediamo un po'...
Ecco per un gioco nuovo (con solo due DLC oltre al gioco base) Stellaris da questo sito sembrerebbe che nel primo giorno di saldi siano state vendute circa 4000 copie, cioè circa lo 0,36% del totale già venduto.
Per “Europa Universalis IV” invece (vedi qui) sono state vendute circa 2000 copie equivalenti allo 0,16% del totale già venduto.
A occhio non mi sembra molto ma per verificare dovrei vedere l'andamento delle vendite di altri giochi analoghi (per anno di pubblicazione, genere, costo base ed entità dello sconto) ma non ne ho voglia e preferisco aspettare che qualcuno, magari più pratico, faccia questo lavoro per me...
sabato 24 giugno 2017
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