Premessa: l'intervista su cui si basa questo pezzo è ormai di un paio di settimane fa e pertanto non tiene conto degli ultimi sviluppi. Penso però che si tratti di un punto di vista diverso e molto interessante e, per questo, comunque meritevole di essere conosciuto.
Come scritto nel pezzo Terremoto su FB sono poi riuscito a contattare una delle attiviste dell'area bolognese che hanno firmato il documento (scaricabile QUI) di protesta contro le modalità con cui era stata creata la lista per le elezioni comunali a Bologna.
La mia principale curiosità era quella di rispondere alle domande che avevo lasciato in sospeso per mancanza di informazioni. Ovvero, fondamentalmente, «perché i “vertici” del movimento hanno fornito a Bugani questa corsia privilegiata?». A questa domanda potevo rispondere solo con delle illazioni ed è soprattutto in questa direzione che ho interrogato l'attivista bolognese (Attivista Bolognese = AB).
Un'altra domanda è quanto i firmatari del documento di protesta siano rappresentativi degli attivisti dell'area bolognese in generale.
Avevo poi una terza curiosità: volevo cercare di tastare il polso della situazione su come gli attivisti bolognesi giudicano i “vertici” del movimento e il loro operato; mi sarebbe piaciuto poter fare un raffronto con la situazione della mia zona toscana per valutarne eventuali differenze. In questo caso AB mi ha specificato che poteva rispondere solo per se stessa: però i suoi giudizi pacati ed equilibrati mi suggeriscono che la sua visione non sia particolarmente estremista e, pertanto, discretamente significativa dell'opinione generale. Si tratta di un bel “se” ma è comunque meglio che niente!
Ma procediamo con ordine...
Prima di tutto AB mi ha confermato che i firmatari sono tutti attivisti “veri”: tutti consiglieri e attivisti di Bologna e provincia, nessun fuoriuscito, nessun espulso, nessun infiltrato. Non hanno contatti con i vari Favia, Andraghetti o Gattari.
Ciò che ha unito i firmatari è stata solo la volontà di protestare contro un metodo in contrasto con i principi del movimento: ma, fatta la protesta, ognuno ha proseguito per la propria strada; non c'è alcuna intenzione di organizzarsi in una corrente o altro.
Poi ho sondato l'opinione di AB sul movimento in generale e su i suoi eletti ai vari livelli. Come già spiegato AB mi ha risposto a titolo esclusivamente personale ed è solo la mia intuizione (potrei quindi sbagliarmi!) che mi fa ritenere la sua opinione abbastanza significativa degli umori generali.
Secondo AB il movimento deve moltissimo a Grillo e Casaleggio: senza di essi semplicemente nessuno sarebbe stato eletto. Riconosce poi che essi abbiano fatto di tanto in tanto delle forzature, dovute principalmente alla mancanza di una struttura ben organizzata, ma le vede motivate da buone intenzioni: il tentativo, forse un po' paternalistico, di tutelare il movimento.
Massima fiducia nel lavoro dei parlamentari sia nazionali che europei. Discreto il giudizio sui consiglieri regionali anche se potrebbero fare di più (*1) se si coordinassero maggiormente col territorio.
Nel locale, nel comune di Bologna, vede un'opposizione che non ha saputo scegliere una linea politica netta e precisa ma, pare, un po' ondivaga.
A una mia domanda diretta mi ha confermato di apprezzare molto il sindaco Pizzarotti anche se crede che anch'egli abbia fatto degli errori, sebbene comprensibili e giustificabili. Da questo punto di vista ritiene che gli attacchi che ha subito siano stati fatti per “livellare” gli esponenti più in vista in maniera da “mantenere il controllo”.
Nel complesso quindi mi pare che ci sia sostanziale fiducia nel movimento compreso il “vertice” (*2) che, quando sbaglia, lo fa in buona fede. Siamo quindi lontani dalla mia convinzione che i “vertici” del M5S non abbiano in realtà alcuna intenzione di vincere.
Nella mia zona invece (in Toscana) c'è stata una spaccatura molto più profonda: a parte qualche eccezione, nel movimento sono rimasti gli elementi più fanatici mentre quelli disillusi (come me) ne sono usciti provando, senza successo, a portarne avanti gli ideali in una nuova formazione politica.
Siamo poi passati all'argomento principale: come mai Bugani ha ottenuto questa corsia preferenziale che gli ha permesso di certificare direttamente la propria lista?
In breve, secondo AB, è stato lo stesso Bugani a suggerire allo “staff” che a Bologna c'era il pericolo di “infiltrati”, ovvero persone che in malafede avrebbero potuto candidarsi nella lista del M5S senza avere intenzione di rispettarne i principi. Sempre secondo AB in realtà Bugani voleva assicurarsi una lista fatta su misura e composta esclusivamente da persone di propria fiducia.
Secondo AB le mie illazioni sulle possibili ragioni della “blindatura” di Bugani sono entrambe sbagliate.
1. Non è una candidatura scelta per vincere le elezioni: anzi, secondo AB, le probabilità di Bugani di arrivare al ballottaggio, già basse prima di questo scandalo, adesso si sono ulteriormente ridotte visto che parte della base, che ritiene sia più importante tener fede ai propri principi piuttosto che vincere a ogni costo, non lo sosterrà né gli porterà molti voti.
2. Non c'erano dei candidati “forti” che Bugani potesse temere, o almeno non già “pronti”: in prospettiva però, con più tempo a disposizione, si sarebbero certamente potute trovare delle alternative più valide. Adesso è praticamente impossibile visto lo scarso tempo concesso per la presentazione di una seconda lista e la poca voglia di opporsi al candidato che ha già ottenuto l'aperta approvazione di Casaleggio e Grillo.
In generale la visione di AB di Bugani, sia politica che personale, non mi è parsa molto buona: sarebbe interessante sapere quanto diffusa sia questa opinione rispettivamente fra gli attivisti, i simpatizzanti, chi vota M5S e i moderati bolognesi. Suppongo che lo scopriremo alle elezioni: ma non escludo che ci potrà essere una forte discrepanza fra l'opinione degli attivisti e quella degli elettori. Non è facile infatti per chi è al di fuori del movimento capire queste dinamiche interne: io ho avuto la riprova pochi giorni fa (v. Miopia sul M5S) che anche i giornalisti del FattoQuotidiano, pur vicini al movimento, non hanno idea di quello che succede al suo interno, figuriamoci chi segue la politica solo superficialmente...
Tutto sommato AB cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno: è vero che la candidatura di Bugani sarà un'occasione persa per Bologna ma almeno, in futuro, non si ripeteranno errori di questo tipo in altre parti d'Italia (*3).
Anzi AB ci tiene a sottolineare di credere nei principi e nei valori del movimento che vede come l'unico progetto politico in cui potersi riconoscere e impegnarsi. Per questo, nonostante gli errori, le scelte miopi e sbagliate, l'incoerenza di “Staff” e l'apparente malafede di una parte degli attivisti bolognesi, continuerà a rimanere nel M5S per combattere affinché nessuno se ne appropri rendendolo uguale agli altri partiti e privandolo così della sua ragione d'essere.
Soprattutto AB crede negli attivisti che ogni settimana, nel loro tempo libero, si sacrificano ai banchetti, per la raccolta delle firme, per informare e, magari, portare voti anche a chi li sbeffeggia in tivvù.
Insomma AB ha piena fiducia nella base dove, sottolinea, in anni di attivismo ha incontrato moltissime “belle persone e teste pensanti” che senza alcun tornaconto si impegnano, spesso con grande sacrificio personale, per la realizzazione di un sogno comune e per il bene collettivo.
Conclusione: i miei lettori potrebbero domandarmi “interessante questa intervista ma quanto è affidabile AB? Chi ci dice che non si sia inventata tutto?”. Ovviamente la mano sul fuoco sull'accuratezza di quanto mi è stato detto non la posso mettere. Però mi è stata presentata come una persona seria e affidabile da una persona che io, a mia volta, giudico seria e affidabile. Tutto ciò che mi ha scritto mi è parso, oltre che sensato, anche piuttosto equilibrato (anche se è ovvio che Bugani non le piaccia!) e complessivamente coerente con ciò che già sapevo da altre fonti. Personalmente credo che la rappresentazione della situazione bolognese sia quindi estremamente affidabile.
Ovviamente la visione di AB del M5S è molto più positiva della mia e, per una volta, sarei molto felice di essere nel torto. Come ho già scritto altrove (ad esempio in Finalmente anche FQ) la prova del nove saranno le elezioni romane...
Nota (*1): la consigliere Piccinini, secondo AB molto vicina a Bugani, crea spesso tensioni interne che poi penalizzano l'intero operato di tutto il gruppo pentastellato.
Nota (*2): c'è da aggiungere che, alla luce di quanto successo nei giorni successivi a Bologna, la fiducia nei “vertici” si è ulteriormente ridotta. In particolare AB non ha apprezzato due decisioni: 1) che siano stati concessi solo dieci giorni per presentare una lista alternativa: le è parso questo solo un mezzo ipocrita per salvare le apparenze dato che in dieci giorni non ci sono i tempi tecnici per fare niente; 2) al contrario è invece stata ignorata una proposta più pratica che, fermo restando Bugani come capolista, consisteva nel permettere di votare, ed eventualmente sostituire, gli altri candidati in lista.
Nota (*3): io mi auguro che AB abbia ragione: dimostrerebbe che il M5S è in grado di imparare dai propri errori...
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