Ci sono sempre! Solo che essendo molto impegnato sono costretto a lasciare qualcosa indietro: chitarra, viario e tragedia ne stanno risentendo pesantemente.
L'origine della mia indaffaratezza? Il nuovo soggetto politico al quale collaboro e, nell'ultima settimana, sto aiutando mio cugino a realizzare un sito con WordPress.
Partiamo dal sito. Tutto ciò che poteva andare storto lo ha fatto e le mie complicatissime soluzioni di ripiego si sono moltiplicate. In pratica solo da ieri ho potuto lavorare senza impedimenti tecnici. E, infatti, in mezza giornata ho realizzato tutte le indicazioni ricevute e sono fermo in attesa di istruzioni (ecco perché scrivo adesso!).
Il problema più grosso è stata la scelta errata del servizio di hosting. Siccome si tratta di un sito di prova davo per scontato che, non avendo particolari esigenze di prestazioni (un utente per volta non di più) anche un fornitore come Tophost (9,99€ + IVA l'anno) sarebbe andato bene: magari non veloce ma tranquillamente utilizzabile.
Invece no! WordPress è inutilizzabile con TopHost: i tempi di risposta del loro server erano mediamente sui 20 secondi (di orologio) senza contare gli occasionali time out. Il servizio di assistenza mi ha fatto perdere solo tempo attribuendo il problema ad altri fattori ma alla fine ha ammesso, che quando le loro macchine sono sovraccariche (in pratica dalle 6:00AM alle 2:00AM!), scatta un sistema automatico di gestione delle richieste che penalizza “i siti che tentano di abusare delle risorse”. In altre parole un sito WordPress con template semplice, 2 plugin, 3 paginette e un solo utente attivo è visto come un pericoloso parassita!
Venerdì sera siamo passati ad Aruba (sui 40€ + IVA circa) e tutti i problemi (gli “script non efficienti” vaneggiati dall'assistenza di Tophost) sono scomparsi...
Inoltre sono a corto di tè. Ne consumo in media 5 bustine al giorno e ho sempre un vasto assortimento di gusti fra cui scegliere. In genere alcune confezioni le esaurisco in pochi giorni mentre altre, che non mi piacciono, mi durano mesi (tipo il tè alla vaniglia del Twinings o il tè verde aromatizzato al gelsomino del commercio equo e solidale).
Chiaro che quando rimango “a secco” inizio a usare anche le varietà che mi piacciono meno: in questi giorni di disperazione sto infatti bevendo il Lipton “Yellow Label Tea” audacemente sottotitolati dagli uomini del marketing come “finest tea blend” e “Quality No1”. Altri due riquadri sulla confezione specificano “Gusto e aroma intenso” e “Con essenza di tè. Gusto pregiato.”
Di solito non bevo il tè Lipton: mi è capitato di assaggiare la varietà “base” (aromatizzato al limone mi pare) a casa di amici ma mi ha sempre lasciato uno strano sapore in bocca: un gusto falso e incompleto, non saprei come definirlo meglio, sicuramente non di mio gradimento.
E come mi sembra invece questa variante “Gusto e aroma intenso/Quality no 1/finest tea” etc? Come il “base”: solo che il sapore cattivo è più forte e intenso!
La tragedia progredisce: sono alla quinta revisione e, finalmente, i cambiamenti iniziano a essere saltuari. Adesso sono però arrivato alla prima scena del quarto atto dove voglio riscrivere la parte finale (già riscritta una decina di giorni fa) perché continua a non piacermi...
Con la chitarra mi sono riesercitato ieri dopo almeno 5 giorni di pausa: in questa maniera non riesco certo a migliorare ed è già tanto se non peggioro! Il problema delle esercitazioni è che mi richiedono un tempo di impegno continuato di oltre un'ora: potessi esercitarmi in due/tre sessioni di mezz'ora sarebbe molto più facile trovare il tempo (e la voglia!).
Infine il mio attuale impegno sul viario lo vedete...
Volevo scrivere anche una sezione su Bisba ma la rimando a un'altra occasione per motivi di spazio/tempo....
In conclusione spero dalla prossima settimana di riuscire a tornare al mio normale ritmo e di dedicare un po' più tempo a chitarra e viario...
Un giorno ci pagheranno le pensioni...
29 minuti fa
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