E, come previsto (v. parte finale di L'ultimo tabù), anche a queste elezioni regionali il M5S ha fatto un buco nell'acqua.
Io ero talmente disilluso che non mi sono preso la briga nemmeno di controllare i risultati né, quando li ho conosciuti, sono rimasto deluso: era ovvio che, non cambiando strategia, sarebbe finita così...
Grillo, Casaleggio e “staff” avranno capito? Da quanto si legge sul viario pentastellato sembrerebbe di no: per l'Emilia Romagna si confrontano i dati assoluti del 2010 e si sottolinea un piccolo aumento di voti. Quindi “Vittoria! Siamo i più bravi! Facciamo tutto bene! Continuiamo così per passare di trionfo in trionfo!”...
L'unico aspetto positivo è che, almeno fra gli attivisti toscani, sta crescendo la consapevolezza che l'attuale (mancanza di) organizzazione è insostenibile. Dopo le europee stimavo un 30% di attivisti che avvertivano la necessità di un cambiamento mentre adesso direi si sia arrivati al 50%, forse anche più, ma sono in grado di verificarne l'umore solo della mia zona.
Quello che gli elettori ci hanno detto con la loro astensione è che il PD di Renzi sta sì facendo schifo (come previsto) ma il M5S non è considerato come un'alternativa credibile.
Ovviamente la campagna ad alzo zero dei media contro il M5S ha la sua importanza ma fondamentalmente la colpa è dello stesso movimento e della sua opposizione “virtuale” espressamente voluta dai “vertici” (v. di nuovo L'ultimo tabù).
È un peccato perché gli attivisti del M5S sono un patrimonio umano incredibile il cui lavoro e impegno stanno venendo vanificati dalla cattiva gestione del movimento lasciato volutamente nell'anarchia: il risultato è che i buoni propositi e le iniziative lodevoli naufragano mentre i furbi gongolano...
Conclusione: cambierà qualcosa? Vedremo: intanto domani dovrei partecipare a un incontro con tre parlamentari che diranno la loro agli attivisti della zona.
Il ritorno del gladiatore
6 ore fa
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