Uno dei miei siti preferiti (vedi anche il corto Fantastico eccezionale) è il blog di satira Umore Maligno (UM).
La definizione “blog di satira” è però francamente molto riduttiva: a mio parere nella loro redazione c'è almeno un genio, qualcuno tranquillamente all'altezza di Woody Allen, e comunque il livello dell'intero team, illustratori compresi, è molto alto.
Sono sicuro che se gli autori fossero statunitensi sarebbero già diventati famosi e il loro blog un importante punto di riferimento per i cosiddetti intellettuali: ma, si sa, in Italia, così come il merito non è riconosciuto, anche la genialità viene invidiata e, per questo, volentieri sminuita al livello di stranezza. Questo è particolarmente vero se il genio in questione non è conosciuto: più la sua fama aumenta e più scatta il meccanismo di leccaculismo ipocrita.
In un momento di particolare esaltazione scrissi il post Commento al Maligno: incoscientemente pubblicai sul mio blog un commento che andai poi a inserire su UM.
Ho scritto “incoscientemente” perché non sapevo come sarebbe stato accolto e temevo di ricevere più di qualche “vaffa”...
Infatti, oltre ai miei sinceri complimenti, facevo anche un paio di considerazioni che, volendo, potevano essere anche interpretate negativamente.
Per prima cosa sottolineavo che l'umorismo di UM è troppo caustico, troppo duro per essere apprezzato dal grande pubblico e, per questo motivo, gli autori non avrebbero mai ottenuto il successo che meritavano.
Poi facevo notare che, non essendo politicamente orientati, non potevano godere di protezioni politiche: insomma disdegnavano di ottenere facilmente alleati potenti attaccando una particolare parte politica (non importa quale).
Questo era particolarmente importante perché non temevano di ironizzare su qualsiasi argomento e, in particolare, sulle minoranze. Facevo notare come Sacha Baron Cohen, l'autore di Borat, si era potuto permettere di essere “politicamente scorretto” sugli ebrei perché lo è lui stesso. Ironicamente mi auspicavo quindi che gli autori avessero nella loro redazione dei rappresentanti di ogni possibile minoranza per evitare il rischio di fastidiose quanto probabili denunce...
Poi scrivevo qualche facezia (tanto per fargli vedere che anch'io quando sono in vena me la cavo) e concludevo con:
“In conclusione per me siete il massimo, e appena vedo su FB la notifica che avete pubblicato un nuovo post corro a leggervi, ma se rimanete così integerrimamente maligni, il grande successo, la popolarità e il denaro potete scordarveli...”
Il mio commento non ricevette moltissimi commenti ma mi accorsi che gli autori l'avevano tutti apprezzato e ricevetti solo un affettuoso “vaffa” con l'accusa di leccaculismo...
Uno degli autori mi confermò che sapevano che non avrebbero mai ottenuto successo e fama ma che a loro stava bene così: idealisti fino in fondo.
Qualche giorno fa è successo il “brutto pasticciaccio”: è arrivata la prima denuncia!
Il 18 giugno era stata infatti pubblicato il post Gnooohhh! che era tutto incentrato sul dramma dell'handicap. Onestamente a me quel post non piacque e lo trovai molto al di sotto della solita media di UM: indicativamente diciamo che ne apprezzai un 25% (lo sottolineo perché, se qualcuno che non conosce UM leggesse solo quel post, si farebbe probabilmente un'idea sbagliata del blog: per questo consiglio a chi è interessato di leggerne almeno una decina di post scelti a caso).
Fin da subito tale post ricevette commenti molto duri da persone che si sentivano offese e che non capivano o apprezzavano l'umorismo del post.
Col passare dei giorni probabilmente per colpa, o per merito, del passaparola di FB questo sito di nicchia è arrivato a conoscenza di un pubblico più vasto del solito. Qui passo la “parola” al post di UM che descrive la situazione al 2 luglio: vedi Umore Maligno denunciato come una Nonciclopedia qualunque (leggi il mio post Non so che dire per capire il riferimento a Nonciclopedia).
Non solo, leggendo fra i numerosi commenti a quest'ultimo post, ho scoperto che i nostri benemeriti politici, noti per la loro grande capacità lavorativa, dignità morale e non avendo altro fa fare, hanno preso la palla al balzo: vedi il post PD alla camera: oscurare subito UM dal sito del PD. Inutile dire che l'articolo estrapola delle frasi dal loro contesto: la cosa spesso ribalta il senso di discorsi seri, figuriamoci quindi cosa succede quando le parole sono prese da un contesto satirico...
In pratica a leggere le frasi estrapolate sembra che gli autori di UM siano un branco di dementi neonazisti che suggeriscano VERAMENTE l'eliminazione fisica dei portatori di handicap!
Personalmente il problema della censura preventiva, indipendentemente dai contenuti di un sito, mi sta particolarmente a cuore (vedi anche Censura “preventiva”) per i rischi intrinsechi che comporta. Quando poi a rischiare di essere censurato è un sito di satira come UM rimango veramente senza parole.
Tempo fa ho affrontato la questione in un paio di post (vedi L'accademia di Atene e Regali diversamente utili) e ci sono poi indirettamente ritornato con le mie perplessità (vedi Apologia di Cavolina) sull'opportunità di pubblicare o meno l'ultima avventura di Cavolina.
Insomma la problematica nel suo complesso, ovvero di quanto e su cosa sia legittimo scherzare, mi sta sinceramente a cuore e ci ho riflettuto a lungo.
In generale capirei perfettamente l'indignazione delle persone che si sono sentite offese/oltraggiate se il post non si fosse trovato su UM.
Infatti, nel caso di UM, tutti i miei ragionamenti non si applicano: UM non è un sito generico (come ad esempio il mio) ma è esplicitamente umoristico.
Quando cioè io vado a leggere un post su tale sito SO che quello che vi è scritto è ironico (dove, lo ricordo, “ironia” significa “dire/scrivere il CONTRARIO di ciò che si pensa”). Quindi, se gli autori scrivono “bisogna uccidere gli handicappati”, significa che, in realtà, gli autore pensano che “NON bisogna uccidere gli handicappati”.
Che altro c'è da aggiungere? A me sembra lapalissiano che un sito di satira sia ironico: possibile che mi sbagli?
Poi si può discutere se l'ironia sia divertente o meno: ma questo dipende dai gusti personali. Però mi pare assurdo censurare un sito di satira perché non ne si apprezza/capisce l'umorismo.
In uno dei numerosissimi commenti che ho letto su UM ho trovato un'osservazione che mi ha molto colpito: prima l'autore spiega che nella sua città sono tuttora presenti numerose barriere architettoniche e poi scrive “Le barriere architettoniche non sono satira. Sono offese alla pubblica decenza” (cit. Alpanix).
Condivido pienamente, in Italia si preferisce sempre la soluzione più semplice: farsi facili paladini dei più deboli censurando la satira (magari mal riuscita) piuttosto che affrontando i veri problemi...
In conclusione spero che, una volta tanto, il buon senso prevalga: vedremo...
L'esempio di Benjamin Franklin
7 ore fa
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