Durante il mio soggiorno in Olanda lavorai come contractor esterno presso l'EPTA.
L'EPTA è un'agenzia europea e, come tale, vi girano molti soldi e i suoi impiegati provengono dai diversi paesi, europei e non (c'è anche il Canada), che la sovvenzionano.
Per questo l'ambiente di lavoro è incredibilmente confortevole: non voglio dilungarmi in un excursus (*) che mi porterebbe fuori tema ma, per il lavoratore medio che viene dall'Italia, abituato a essere trattato più come una bestia da fatica che come una persona, l'ambiente dell'EPTA sembra un paradiso...
Inizialmente avevo molta soggezione verso coloro che vi lavoravono: ingenuamente pensavo che dovessero essere tutti mezzi geni per riuscire a trovarvi un impiego fisso. Dopo circa sei mesi mi accorsi però che, oltre a persone effettivamente in gamba, c'era anche una buona dose di elementi che, senza apparenti capacità o meriti, era comunque riuscita a fare carriera all'interno dell'EPTA.
Capivo, anche se a mio avviso avrebbe dovuto essere l'eccezione, che a volte, per circostanze fortuite, una persone non proprio meritevole riuscisse a farsi assumere ma, ingenuamente pensavo, avrebbe poi dovuto diventare chiaro ai suoi superiori che tale persona non fosse troppo dotata e che, come minimo, non avrebbe dovuto essere promossa!
Chiesi quindi lumi a una persona che lavora in EPTA da molti anni e che ne conosce quindi bene i meccanismi e i giochi di potere al suo interno.
Con mio stupore mi spiegò che, a volte, una persona non troppo capace, non potendo essere licenziata, veniva promossa dal rispettivo capo e passata ad altro incarico: in questa maniera il capo in questione si toglieva la mela marcia dal suo team passandola a un'altra divisione o dipartimento dell'EPTA.
Ingenuamente io rimasi molto scandalizzato. Pensai che solo in un ambiente idilliaco come quello dell'EPTA un incapace potesse far carriera senza averne alcun merito.
In Italia, o comunque in un ambiente di lavoro normale, certe cose non potrebbero mai succedere, pensavo.
E così ho pensato fino a ieri quando ho letto il seguente motto latino:
promoveatur ut amoveatur (*)
che significa "sia promosso purché sia allontanato" e indica che, il vero motivo per cui a volte un impiegato veniva promosso, fosse solamente perché non lo si voleva avere più vicino... Faccio notare che la frase è di origine tarda: della decadenza romana appunto...
Nota (*): Ieri, fra vari libri, ho comprato anche una grammatica latina che contiene un paragrafo con numerose locuzioni latine ancora usate in italiano: aspettativi quindi nei prossimi post un notevole incremento nell'uso della lingua dei nostri progenitori...
lunedì 6 settembre 2010
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