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venerdì 1 febbraio 2019

Contiguità di potere

[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 1.1.1 "Psicomante Maior").

Come i miei lettori ormai dovrebbero sapere ho, nonostante tutto, ancora una memoria superiore alla media che mi è utile per rimettere insieme tanti dettagli che sul momento sembrano inutili e privi di significato.

Qualche anno fa, durante una riunione del comitato per il “No” al referendum, mi capitò di ascoltare un’osservazione di un vecchio politico locale, vero ex-comunista e più volte sindaco di paesi della zona. Egli disse: «Nel paese XXX tutte le persone importanti hanno fatto la scuola dei salesiani.»
Sul momento avevo catalogato tale affermazione col semplice significato generico che la scuola dei salesiani in XXX doveva essere piuttosto buona.

Un paio di giorni fa invece un mio parente, da giovane vicino agli ambienti politici del suo paese, mi ha detto: «Il paese YYY e XXX sono da sempre nella stessa circoscrizione elettorale però, quando si doveva scegliere il candidato comune, passava sempre quello di XXX perché aveva l’appoggio dei salesiani!»

A questo punto ho riconsiderato il tutto da una diversa prospettiva: quella della mia Epitome.
La teoria dell’Epitome è così universale che la si può infatti applicare a qualsiasi livello di dettaglio ([E] 4.3) e, quindi, anche a un paese.
Nel paese XXX il massimo parapotere politico ([E] 4.2) era il sindaco (nei decenni passati stabilmente di area comunista) ma un altro parapotere religioso doveva essere, e forse lo è tuttora, quello dei salesiani.
La legge del confronto ([E] 5.8) ci dice che i parapoteri tendono a collaborare fra loro, generalmente accordandosi a scapito della democratastenia.

Non so quindi come, né mi interessa, ma l’appoggio che il candidato del paese XXX riceveva dai salesiani veniva sicuramente poi ripagato dal candidato sostenuto (parapotere politico) una volta che era stato eletto.

Qualche anno fa, dopo letteralmente decenni di abbandono e di promesse elettorali non mantenute (*1), finalmente il mio comune si decise a riasfaltare il breve tratto finale della strada pieno di buche che porta anche alla mia casa. Guarda caso la diocesi aveva infatti comprato una cascina per adibirla a casa di accoglienza o qualcosa del genere: una struttura piccolissima nel cui parcheggio enorme (che ha deturpato il paesaggio) vi vedo solo da una a tre macchine. Il traffico aggiuntivo, rispetto al centinaio di macchine dei residenti locali, era quindi irrilevante, eppure… la diocesi chiama e il comune risponde: un accordo fra parapoteri di livello locale, a scapito della democratastenia, ovvero di tutti i residenti del paese, perché quel tratto di strada è stato rifatto a spese del comune e se non era necessario prima non lo era neppure adesso…

Ora potrei anche chiudere il pezzo qui ma mi pare opportuno fare qualche altra osservazione e in particolare sussumere (*2) questa situazione locale nell’ambito più generale della politica italiana.
In Italia il massimo potere politico è rappresentato dal governo e i suoi ministri; il potere religioso, sebbene meno influente che in passato, è ancora un parapotere molto forte e quindi influente e, a livello italiano, lo possiamo considerare rappresentato dal Papa e dagli alti prelati italiani.

Se ben ricordate, nei mesi immediatamente successivi all’insediamento dell’attuale governo, il ministro della Lega Fontana si era più volte lanciato in proposte politiche antistoriche e tutte tese a favorire una religiosità superficiale e a difendere una presunta moralità altrettanto apparente quando non dubbia (v. i corti Fontanella e Ancora Fontana).
All’epoca, ingenuamente, la considerai la scelta infelice di un ministro non all’altezza del suo ruolo e che si esibiva, provocando il pubblico ludibrio, in sconsiderate esternazioni personali.
Ma come valutare la reiterazione delle sue proposte? Evidentemente aveva l’approvazione di Salvini. E perché Salvini aveva dato la sua approvazione a tali sparate?

Ecco, questa è la novità della mia riflessione odierna, evidentemente era il tentativo, a mio avviso goffo e sfacciato, di cercare un accordo e di aprire un dialogo col parapotere religioso italiano dal quale si ricercava approvazione e sostegno alla propria politica sociale e non. In cambio il governo avrebbe realizzato, almeno in parte, quanto proposto da Fontana.
Il parapotere religioso si è prudentemente preso qualche mese di tempo per decidere e poi ha rifiutato la proposta.

Le recenti affermazioni di alti prelati e dello stesso Papa, che hanno più o meno apertamente criticato la politica del governo, hanno multiple letture.
La lettura politica è che il parapotere religioso rimane schierato con i partiti tradizionali che, evidentemente, prevede tornino presto al potere. Sarò cinico ma a mio avviso la lettura religiosa e morale delle dichiarazioni del Papa è addirittura subordinata a questa politica (*3): non importa infatti se le morti in mare sono calate (a mio avviso l’aspetto precipuo da considerare) ma si reitera invece il concetto del valore dell’accoglienza di per sé sorvolando su qualsiasi altra considerazione (*4) e senza giustificazioni (*5).

Da notare che in questo gioco politico, sia cioè nell’ammiccamento del partito di Salvini alla Chiesa sia nelle dichiarazioni pseudo religiose ma in verità politiche del Papa e degli alti prelati, il benessere degli italiani (e quello degli stessi immigrati) è del tutto irrilevante e secondario: come spiegato infatti dalla legge del confronto ([E] 5.8) i parapoteri si accordano fra loro a scapito della democratastenia e queste vicenda ne sono solo l'ennesima riprova.

Conclusione: in realtà niente di nuovo sotto il sole: il Vaticano usa la propria influenza sui credenti (la vera forza dei parapoteri religiosi, [E] 8) per fare politica spacciandola per religione. L'unica novità significativa è la presa di posizione al fianco dei partiti tradizionali (*6).

Nota (*1): un mio vicino ha un raccoglitore pieno di articoli sugli impegni politici presi dal comune per la nostra strada nel bosco davvero imbarazzante visto che a ogni promessa, dagli anni '80 in poi, era seguito esattamente zero o meno!
Nota (*2): “sussumere” è una delle nuove parole che ho imparato a memoria e che mi piace particolarmente: significa ricondurre un concetto particolare in un ambito generale che è qualcosa che io faccio continuamente!
Nota (*3): senza considerare una possibile lettura economica basata sul denaro su cui è finanziata l’accoglienza.
Nota (*4): economica (il mero costo economico dell’accoglienza che, per quanto mero, va comunque pagato da un’Italia in grossa difficoltà economica), sociale (il costo sociale ancora maggiore di una integrazione NON possibile in quanto manca la possibilità di dare un lavoro dignitoso ai nuovi arrivati), morale (l’accoglienza indiscriminata provoca nuove partenze con il relativo sfruttamento e le relative morti: è davvero moralmente superiore ad accogliere solo i veri profughi di guerra?)
Nota (*5): a meno che non si considerino seriamente le uscite sul “bambin Gesù profugo”, probabilmente atte solo a far colpo sull'arido cuore di qualche anziana beghina.
Nota (*6): non mi stupirei se PD o Forza Italia, tornati al potere, mettessero in pratica proprio le proposte del ministro Fontana: sarebbe la ricompensa per l’appoggio politico ricevuto.

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