«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

venerdì 8 febbraio 2019

Elogio della morte

Beh, “elogio” è un termine un po’ troppo positivo, forse avrei dovuto intitolare il pezzo “Pregi della morte” o qualcosa di simile…

Il fatto è che mi sono reso conto di come anche la morte abbia dei meriti o, per meglio dire, che la vita senza morte avrebbe dei grandi difetti.
Mi sono infatti immaginato un’ipotesi che, a detta di molti esperti, sta divenendo sempre più plausibile: ovvero che la medicina diventi in grado di prolungare indefinitamente la vita, magari ringiovanendo il corpo e il cervello.

Sul momento sembrerebbe un incredibile successo per l’umanità: ma sarebbe davvero così?

È facile supporre che questa ipotetica procedura di ringiovanimento avrebbe dei costi, magari anche artificialmente (*1), molto alti: diciamo 1 milione di euro.
Mi immagino che le persone, fin da giovani, si proporrebero di fare di tutto per ottenere tale cifra dimenticando sogni e ideali e divenendo invece ancora più egoiste e avide: magari si direbbero “Intanto guadagno un milione, poi vedrò come usarlo...”
E chi lo avesse già inizierebbe a preoccuparsi dei propri parenti più stretti e, in pratica, non ci sarebbe nessun confine alla sete di denaro, non ci sarebbe mai un "abbastanza": perché poi, ringiovaniti una volta, dopo una cinquantina d’anni, o prima, ci sarebbe da ripetere la procedura…

Ma il problema non sarebbe solo la ricerca spasmodica del denaro ma anche la qualità di vita: temo che anche i super ricchi, con migliaia di milioni a disposizione, subirebbero una abbrutimento morale: temerebbero la morte più di adesso e per la paura eviterebbero ogni pericolo, reale o immaginario, mentre il loro cinismo oltrepasserebbe la soglia dell’umano.
Adesso infatti una fonte di coraggio sta nella semplice constatazione che “di qualcosa si deve morire” e, partendo da questo assunto, si corrono dei rischi e si compiono atti buoni in quanto tali: ma se la morte non fosse più inevitabile allora perché rischiare la vita facendo volontariato in Africa o, semplicemente, volando col parapendio?
Ma in genere mi immagino questi super ricchi che, sempre più vecchi pur in corpi giovani, acquistano sempre nuove fobie arrivando nel tempo a una follia basata sulla fissazione per la propria sopravvivenza.

Anche la società entrerebbe in crisi: i giovani, per quanto brillanti, non potrebbero mai competere con i vecchi che avrebbero dalla loro potere, denaro e, almeno l’energia, della gioventù artificiale. Non ci sarebbe mai alcun rinnovamento.
La società si chiuderebbe in se stessa: una società che verrebbe plasmata per garantire ai ricchi la possibilità di rimanere tali e, quindi, eternamente vivi. Già adesso, almeno indirettamente, la società occidentale favorisce chi è ricco e potente ma in questo futuro distopico ciò sarebbe mille volte più vero perché ogni istituzione sociale, ogni legge, sarebbe progettata scientemente per raggiungere tale fine.

E quante buone azioni si perderebbero!
Nei giorni scorsi mi ero imbattuto in un ottimo esempio ma oggi non riesco a ritrovare tale articolo: in pratica un industriale, spiegando “che non voleva lasciare i propri soldi alla banca”, aiutava economicamente i propri dipendenti in molte maniere.
Temo che, nell’ipotesi di potersi comprare l’immortalità, episodi di questo genere non capiterebbero più.

E mi chiedo anche: l’amore per i figli, visti come la propria prosecuzione nel tempo e nella vita, resisterebbe all’alternativa molto più concreta di una vita indefinitamente lunga? O piuttosto i figli diverrebbero dei pericolosi rivali che ambiscono a ereditare il denaro e il potere dei genitori?

Un’immortalità basata sul denaro sarebbe incredibilmente pericolosa perché renderebbe reale, assegnando alla vita un prezzo, un’equivalenza che adesso è invece semplicemente impossibile. La morale diverrebbe economia e l’economia morale: ma il soggetto dell’economia è il denaro e non l’uomo. L’uomo e tutti principi connessi alla sua umanità, come la libertà, la giustizia e l’uguaglianza, verrebbero sopraffatti e calpestati. Intendiamoci: nel mondo moderno questa tendenza di anteporre il profitto all’uomo è già presente: ma quelle che adesso sono aberrazioni accuratamente celate, che fanno inorridire se scoperte, diverrebbero invece la normalità.

Conclusione: ecco, diciamo che la morte è un male necessario e che la vita comprata col denaro sarebbe molto peggio...

Nota (*1): considerando anche il problema della sovrappopolazione...

Nessun commento:

Posta un commento