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martedì 12 luglio 2011

La sensibilità dell'insonne

Qualche giorno fa sono stato ospite di un amico: ho passato una serata piacevolissima, una cena perfetta e un dopo cena ancora migliore...
La notte però, la combinazione fra il letto diverso, il caldo e una zanzara hanno risvegliato la mia insonnia latente e sempre in agguato.

Per evitare di essere pinzato, nonostante il caldo afoso, mi ero avvolto nel lenzuolo a mo' di mummia: avevo trovato una posizione, sdraiato sul fianco, in cui lasciavo scoperto solamente il naso.
Ma quando pensavo di aver toccato il fondo inalando la zanzara (che era stata letteralmente risucchiata all'interno di una narice!) ho scoperto che la finestra della mia cameretta si affacciava su un pollaio.

È così che ho scoperto quale bestia malata dentro sia il gallo.

Prima di scendere nei dettagli devo premettere che già gli uccellini che cinguettano felici al mattino a me fanno girare i cosiddetti...
Poi certo, considerato che le galline non sono mai portate ad esempio di grande intelligenza, era sciocco da parte mia aspettarsi che i galli fossero degli Einstein.
Però non credevo che fossero così...
Come già accennato i galli sono malati dentro o comunque sono seriamente disturbati e hanno gravi difficoltà a esprimere se stessi in maniera costruttiva.
In teoria alle prime luci dell'alba, ma in pratica molto prima, secondo me alle prime luci dei fanali di un auto, il gallo si scatena col suo chicchirichi. Solo che non è un chicchirichi civile e urbano per significare “Sono le 4:42AM, il sole sta sorgendo e tutto va bene...” bensì un chicchirichi incazzoso che, in un miscuglio di narcisismo egoistico e presunzione, pare dire “Qui comando io, il capo di tutto sono io, io sono il migliore, viva me!”.
E poi non lo fa un paio di volte ma chicchiricheggia alla nausea. Ogni volta che il gallo sente un rumore non riesce a trattenersi dal ribattere: ma non “chicchirichi” ma “CHICCHIRICHI!!”. Cantato con voce stentorea volutamente di qualche decibel più forte rispetto al suono originale.

Il gallo col suo comportamento risveglia il mio lato peggiore: il mio istinto omicida, la mia brama di galletto alla griglia...
Vivessi vicino a un pollaio prima o poi verrei preso da un raptus e andrei a compiere un omicidio. Non scendo nei dettagli di cosa farei al gallo ma sicuramente farei venire un colpo a qualsiasi membro della LIPU (*1) che lo scoprisse.

Ma come fanno le galline a sopportare un simile egoista bigotto?
C'è una sola spiegazione possibile: le galline, nonostante i loro coccodè di circostanza piuttosto che di sincera disapprovazione, guardano al gallo con occhi languidi e sono poco oggettive su di lui perché, incredibili a dirsi, lo amano nonostante tutti i suoi difetti. Alle galline insomma piace il gallo con le sue arie, le sue manie e le sue cattive maniere!

Non so quanto sia lecito equiparare donne e galline ma mi pare evidente che le prime dovrebbero maggiormente apprezzare gli uomini pelati, con la testa grossa, bassi e silenziosi rispetto a quello rileccati, impettiti, rissosi ed esibizionisti.
Se così fosse, lo scrivo disinteressatamente, il mondo sarebbe un posto migliore o, almeno, i pollai sarebbero più tranquilli.

Al mattino spiegai poi al mio ospite che il mio sonno era stato disturbato soprattutto dal gallo del vicino pollaio. «Che gallo? Quale pollaio?» mi chiese sbadigliando.

Evidentemente la sensibilità dell'udito dell'insonne è molto più alta della media!

Nota inutile (*1): Non so perché ma a me la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) fa venire in mente il CEPU... Forse perché anni fa il famoso calciatore Del Pero era stato un suo testimonial mentre adesso lo stesso atleta lavora al fianco di un uccellino...

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