Oggi, dopo due giorni di post schifosi, per iniziare degnamente il mese d'ottobre, ho deciso di scrivere un post un po' impegnativo ma, spero, interessante.
Partirò da una frase stampata da fortune (*): “don't read everything you believe” che tradotta significa “Non leggere tutto ciò che credi”.
Evidentemente questa frase è una presa in giro di “don't believe everything you read”, ovvero “Non credere a tutto ciò che leggi”.
A prima vista sembrerebbe una frasetta banale: quanto basta per farci sorridere e, subito, dimenticarla. Eppure vi ho percepito un messaggio più profondo, forse pure involontario.
Mi sono divertito a chiedere il parere di altre persone su questa frase per vedere se vi vedevano ciò che io avevo percepito.
La maggior parte mi ha risposto che la frase non diceva loro niente di significativo, poi ci sono state interpretazioni più farraginose del tipo che “...non bisogna cercare di farsi una cultura a tutti i costi su ciò che crediamo...”
Fin qui tutto bene? Magari, chi non ha ricevuto da me questo quesito, ne approfitti per rifletterci sopra un po' autonomamente...
Lasciamo temporaneamente la questione in sospeso.
Vi è mai capitato di trovare su FB dei post di vostri amici che linkano ad articoli di giornale italiani o, meglio, stranieri? Non articoli di cronaca estera, di costume, di sport o di scienza ma di politica.
Io in genere, vivendo in Toscana, ne ricevo parecchi contro Berluskoni ma non è importante il bersaglio politico (**) dell'articolo: per la mia riflessione potrebbe tranquillamente trattarsi di Fino, Frassino o Di Roccia...
L'amico poi, oltre al link, aggiunge un commento del tipo “Avete visto qui!” oppure “Lo sanno anche in Inghilterra” etc, sottintendendo che l'articolo è la prova provata che le cose stanno esattamente come egli pensava e che, stringi stringi, Berluskoni/Fino/Frassino/Di Roccia è un #$&@$.
Qual è il punto qui? Per il momento teniamo in sospeso pure questa osservazioni: prometto che fra poco ricollegherò tutto insieme.
Supponiamo adesso che leggiate una teoria scientifica, magari un'ipotesi sociologica o, ancor meglio, un articolo su un evento sportivo, come una partita di calcio della quale non abbiate già delle idee preconcette (questo è importante!).
Alla fine dell'articolo si potrà concordare o meno su quanto letto però, anche nel caso che si sia d'accordo con esso, non prenderemo il suo contenuto come una verità assoluta.
Chiudiamo il cerchio adesso e chiediamoci quale sia in questo caso la differenza con l'articolo politico dell'esempio precedente.
La differenza sta nel fatto che quando leggiamo qualcosa che ricalca una nostra convinzione (non necessariamente politica) la nostra capacità di giudizio viene sospesa.
Siamo talmente soddisfatti di aver trovato una voce autorevole che la pensa come noi che non ci preoccupiamo minimamente di chiederci quanto questa fonte sia attendibile: conferma la nostra opinione e questo ci basta.
È evidente che questo atteggiamento è pericoloso perché radicalizza le nostre convinzioni indipendentemente dal fatto che siano corrette o meno.
Sotto questa luce io interpreto la frase “don't read everything you believe” come un ammonimento: non leggere ciò a cui credi (o vuoi credere!) e, se proprio lo vuoi fare, allora sii particolarmente prudente e scettico per mantenere distaccata ed equilibrata la tua facoltà di giudizio.
Tornando al titolo del post: come bisognerebbe leggere un articolo di un giornale (***)?
Con estremo scetticismo. Si dovrebbe fare come quando leggiamo un articolo completamente contrario alla nostra opinione: con estrema critica chiederci quanto ci sia di vero e assodato in ogni parola, cosa sia solo un ipotesi, quali generalizzazioni siano accettabili e quali sintesi siano corrette. Il distillato che rimane realmente arricchirà la nostra conoscenza dell'argomento.
Modificato (23/12/2012): dopo circa due anni ho scritto un nuovo pezzo che approfondisce alcuni aspetti di questa mia teoria: vedi Corollario alla lettura dei giornali...
Nota (*): fortune è un programmino da cli Linux che stampa frasi spiritose/famose/argute scegliendole casualmente da una sua libreria.
Nota (**): In verità il mio ragionamento non è limitato agli articoli politici ma a qualsiasi articolo sui quali il lettore potrebbe avere delle proprie idee nette e marcate (ad esempio di religione o di etica).
Nota (***): oppure una trasmissione televisiva, o peggio, quelle tabelle con dati estremamente “precisi e accurati”, presi non si sa dove da non si sa chi, che talvolta circolano via email o FB...
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