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domenica 17 ottobre 2010

Doppia negazione

Dopo gli ultimi due post (L'accademia di Atene e Ipocrisia al lavoro) non volevo scriverne di nuovo uno impegnativo.
Eppure c'era un argomento che mi stava a cuore e sul quale avrei detto volentieri la mia opinione, poi però, ieri sono stato tutto il giorno fuori casa e, alla fine, ha vinto la mia pigrizia...
Stamani, su FB, un amico ha pubblicato un link a un articolo del Sole 24 Ore: gli ho dato solo una scorza veloce, tanto per capire dove voleva andare a parare, ma senza leggerlo troppo a fondo, per non farmi influenzare, prima di scrivere il mio post.
Sì perchè, a quel punto, mi era tornata una gran voglia di dire la mia! e quindi...

La notizia che mi aveva colpito era stata la proposta di legge di introdurre come reato il cosiddetto "negazionismo" (*1).
Ora il negazionismo è una tesi, un'idea, basata su ipotesi decisamente traballanti ed è diffusa principalmente in ambiente neonazisti.
È quindi giusto vietare per legge che questa "teoria" possa venire liberamente diffusa in Italia?

Secondo me no, e per molti diversi motivi:
  1. Dando per scontato che si tratti di una teoria errata, perché vietare solo essa e non tutte le altre? La legge non dovrebbe ingarbugliarsi su casi particolari ma difendere principi generali
  2. Chi decide quali teorie sono errate? il parlamento? Dare a un ristretto gruppo di persone, seppur "autorevoli" (*3) come i parlamentari italiani, la facoltà di stabilire quali idee siano ammissibili oppure da vietare è preoccupante.(*4)
  3. Vietare una teoria per legge è un pericoloso precedente per la libertà di pensiero
  4. Kundera scrive (*2) "Questa insistenza che uno ritratti pubblicamente affermazioni passate, ha in sé qualcosa di medioevale. Che cosa significa poi "ritrattare"? Nell'epoca moderna, un'idea è possibile solo confutarla, non certo ritrattarla.". Kundera parla di "ritrattare" ma credo che si possa tranquillamente sostituire questo vocabolo con "vietare". Che senso ha vietare un'idea per legge? Se un'idea è errata basta provarlo. Sarebbe a mio avviso più utile, invece di una legge isterica, confutare punto per punto le varie ipotesi negazioniste: una persona intelligente potrebbe tranquillamente leggere entrambe e poi trarre le proprie conclusioni.
  5. È inutile e forse controproducente vietare per legge le teorie negazioniste: i neonazisti rimarrebbero comunque tali e, anzi, vedrebbero in questa specifica legge un altro lampante esempio della "cospirazione giudaico-comunista-massonica internazionale". Inoltre, persone un po' paranoiche, potrebbero vedere come molto sospetta questa legge ad hoc contro il negazionismo e quindi, paradossalmente, trovare detta teoria più credibile di quanto non sia.

Concludo con un appello (vedi il punto 1): non ho potuto fare a meno di ricordarmi il parallello che esiste, tenuto conto delle debite differenze, con il dualismo fra la teoria del creazionismo e dell'evoluzionismo (*5). Perché il parlamento italiano non vieta, già che c'è, anche questa teoria?

Nota (*1): negazionismo=negare che l'olocausto sia mai avvenuto (vedi wikipedia per una definizione più accurata: qui).

Nota (*2): tratto da "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera, Adelphi 1985

Nota (*3): ;-)

Nota (*4): Leggere cum grano salis: "Quando lo Stato interviene per assicurare l'insegnamento di una dottrina, lo fa perché non esiste alcuna prova definitiva in favore di quella dottrina. Nello stato di New York, fino a poco tempo fa, era illegale insegnare che il comunismo è buono; in Unione Sovietica è illegale insegnare che il comunismo è cattivo." Bertrand Russell, Sceptical Essays, New York, W.W. Norton & Co, 1931 (tratto da Pensieri, Bertrand Russell, Grandi Tascabili Economici Newton, 1993)

Nota (*5): In breve gli evoluzionisti sostengono la teoria di Darwin sull'evoluzione; i sostenitori del creazionismo affermano invece che, la terra, gli uomini e gli animali, furono creati da Dio così come sono adesso (già perfetti).

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