Vediamo se riesco a rimettermi “in pari” con le riviste di (hi)storia...
Historia – Ottobre 1974
Storia delle grandi religioni: l'induismo di Nazzareno D'Errico → sono molto interessato all'induismo perché si tratta della mia più grande “lacuna” religiosa. Sfortunatamente l'articoletto in questione è più una raccolta di curiosità che un'introduzione alla materia...
Achille: spirto vago d'onor morte non teme di Nella Provenzal → Articoletto di due pagine che ripercorre il mito di Achille. Mi ero scordato di Briseide: meglio per Achille se non avesse fatto altrettanto...
Si facevano battezzare per aver salva la vita di Olga Ceretti → In verità non sono sicuro di averlo letto interamente ma sicuramente l'ho iniziato: l'articolo ripercorre su grandi linee le esplorazioni/conquiste dei vichinghi aggiungendo il particolare colorito del battesimo...
Il destino amoroso del Petrarca è legato al 6 aprile di Aurora Ferrarini Romanesi → Siccome sono romantico l'ho letto... Interessante la vita del mancato notaio Petrarca. Pensavo fosse sempre vissuto a Firenze o nei paraggi mentre invece peregrinò per l'Italia e stette a lungo ad Avignone. Il 6 aprile del titolo si riferisce al 1327, quando vide per la prima volta Laura, e al 1348 quando la stessa morì di peste. Petrarca morì invece nel 1374 a 70 anni: aveva quindi 23 anni quando vide Laura e 44 quando lei morì, nel frattempo aveva sposato una contadina gelosissima.
Scusatemi: questi numeri di per sé hanno poco significato: stavo riflettendo (e scrivendo!) sull'amore, sulla sua durata e le sue contraddizioni.
Joseph Conrad: il sognatore dei mari di Giancarlo Costa → articolo interessantissimo sul famoso scrittore. Alcune persone hanno vite così ricche di avvenimenti che basterebbero per renderne interessanti anche due se non tre! Prima di tutto il grande romanziere inglese non era inglese ma polacco! E leggendo la sua biografia sembra che i primi contatti con tale lingua li abbia avuti intorno al 1878, ovvero a 21 anni: ancora più impressionante la sua capacità di apprendere così a fondo tale lingua, tanto da essere considerato uno dei maggiori scrittori inglesi...
Anzi, per la precisione l'inglese fu addirittura la sua terza lingua dopo polacco e francese!
L'altro aspetto interessante della sua vita è che dal 1874 al 1896 Conrad non fu uno scrittore a tempo pieno ma visse sul mare come marinaio prima, poi ufficiale e infine capitano. In pratica si dedicò alla scrittura a tempo pieno solo a 39 anni: di nuovo rimarchevole considerando le vette letterarie che raggiunse. Ad esempio il primo racconto con Sherlock Holmes è del 1887, scritto quindi a 52 anni!
E non ho scritto degli anni di cui non si sa niente (probabilmente fece il contrabbandiere o altre attvita illegali), del tentativo di suicidio e del suo impegno nella prima guerra mondiale...
Historia – Febbraio 1968
Un ateo firma la pace con la chiesa di Floriano D'Andri → si riferisce alla pace firmata nel 1929 fra l'Italia e il Vaticano. In realtà ho letto solo l'inizio dell'articolo: mi ha colpito scoprire che Mussolini fosse ateo dichiarato: «Il suo anticlericalismo, accanito e talvolta istrionesco, l'aveva portato in molte occasioni ad atti inconsulti.»
Mi ha stupito perché è strano che un politico che ambisca al potere in Italia si dichiari ateo: ad esempio adesso mi parrebbe impossibile che un Renzi, un Berlusconi o un Di Maio si dichiarassero tali...
Eppure, come ben sappiamo, Mussolini non solo divenne capo del governo ma anche dittatore.
Più ci penso e più il successo di Mussolini mi pare impossibile...
Ipotesi su due piedi: la chiesa temeva più i comunisti di un ateo nazionalista e quindi mantenne una certa neutralità durante l'ascesa del fascismo giudicandolo forse il "male minore".
Pisa: faro di civiltà sul Mediterraneo di Luciano Zeppegno → Un mio amico pisano è in grado di fare da guida turistica della sua città e, ricordandone la storia, non manca mai di evidenziarne il rapporto conflittuale con Firenze: per questo motivo ne ho approfittato per saperne di più da una fonte non “di parte”!
Incredibile come, dopo quasi tre secoli di dominio del mare, bastò una sconfitta navale (Meloria, 1284) per porre fine alla sua egemonia. In genere ho notato che la storia segue una sua logica: ci sono delle tendenze che si evolvono nel tempo e che poi, magari, si risolvono in uno scontro che poi può avere esiti definitivi. Quando tali tendenze non si vedono è probabile che, semplicemente, non le si conoscano. Ad esempio nell'articolo Pisa viene definita “dominatrice incontrastata dei mari” ma alla battaglia della Meloria le navi pisane (e degli alleati veneziani) erano in numero leggermente inferiore alle genovesi: quindi, mi chiedo, se Pisa era stata così più forte di Genova perché non l'aveva affrontata 50 anni prima? Evidentemente c'erano delle tendenze già in atto che avevano rimandato il confronto con la rivale: non so, magari l'ascesa di Firenze che costantemente macchinava ai suoi danni per ottenere uno sbocco sul mare; l'essere “stretta” fra Firenze e Genova; la scelta errata del principale alleato, Venezia che aveva i propri interessi a oriente e non in occidente...
Una balia che non serve ai romeni di Enrico Nassi → il tipico articolo che risente dell'epoca in cui fu scritto e delle relative ideologie. L'articolo descrive infatti i progressi fatti dalla Romania senza la supervisione dell'URSS. Secondo l'autore la Romania nel 1968 «...ha raggiunto un livello di benessere molto vicino a quello dei Paesi progrediti dell'Occidente.»
Per quel che mi ricordo io la Romania, alla caduta dell'URSS, era forse il paese più povero dell'intero ex blocco sovietico...
Ma evidentemente nel 1968 l'ideologia impediva di vedere le cose come stavano e faceva comodo mostrare un “comunismo di successo”.
Carlo Stuart, eroe senza gloria di Cesare Giardini → in questi mesi sto guardando la serie Outlander dove una donna del XX secolo si ritrova nella Scozia del XVIII secolo alla vigilia (beh, pochi anni prima) dalla seconda ribellione giacobita. La donna si innamora, sposa un aitante scozzese e decide quindi di tentare di impedire la rivolta che porterà alla fine della relativa autonomia della Scozia. Per questo la protagonista insieme al marito si trasferisce a Parigi dove fa la sua comparsa lo stesso Carlo Stuart. Ero quindi curioso di vedere se il personaggio della serie fosse storicamente attendibile: in realtà non è così. Nella serie Carlo Stuart è mostrato come uno sciocco esaltato mentre in realtà dovette essere un uomo ben più capace.
Ho anche scoperto un altro risvolto storico interessante: secondo l'articolo Carlo Stuart aveva quasi vinto: nonostante un esercito notevolmente inferiore era arrivato alle porte di Londra. Sarebbe quindi bastato un minimo intervento della Francia a spostare in suo favore l'ago della bilancia. L'articolo non sa spiegare il mancato appoggio francese: io scommetto che la serie spiegherà questa contraddizione con un paradosso: sarà stato l'intervento della donna del futuro, che nel tentativo di non far scoppiare la ribellione aveva messo in cattiva luce Carlo Stuart alla corte francese, a spingere la Francia a non intervenire. In altre parole senza l'intervento della protagonista Carlo Stuart avrebbe conquistato il trono inglese...
Donne nel tempo: Radegonda non firmato → articoletto di due pagine che descrive la vita di Radegonda moglie del brutale Clotario: in pratica fuggi per quindici dal marito rifugiandosi di convento in convento..
Austerlitz, il capolavoro di Napoleone di Peter Robert → L'articolo non è niente di che e descrive nel dettaglio la battaglia di Austerlitz. A me pare che prussiani, austriaci e russi ci abbiano messo del loro per essere sconfitti: cioè bravo Napoleone ma strategicamente scadenti i suoi avversari...
Raimondo di Sangro, il Faust napoletano di Maria Rivieccio Zaniboni → breve articolo sulla vita dello scienziato Raimondo di Sangro principe di Sansevero. L'articolo esalta le idee e le invenzioni dello scienziato: in genere avrei liquidato il tutto come esagerazioni scritte per incuriosire il lettore ma... l'articolo è corredato da un paio di foto che mostrano la più misteriosa realizzazione del principe di Sansevero: i cadaveri “metallizzati” di un uomo e di una donna. Sono veramente inquietanti: non sono voluto andare a controllare su wikipedia per non rischiare di scoprire che si tratta solo di un falso... Vabbè, ci vado adesso: Raimondo di Sangro e le Macchine anatomiche...
Sigh...
Conclusione: anche oggi mi fermo a due riviste e, comunque, sono praticamente in pari...
domenica 14 agosto 2016
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