Stanotte non ho dormito: adesso sono le 6:40 e ho appena iniziato a scrivere...
Il motivo di questa improvvisa insonnia (ultimamente dormivo decentemente) è il solito governo Renzi e, in particolare, il ministro dei “Beni e delle Attività Culturali”, il signor Franceschini.
Come al solito non seguo i telegiornali ma su FB ho visto l'immancabile meme sull'ultima ideona del Franceschini: nominare ben sette stranieri ai vertici di importanti musei, fra cui gli Uffizi di Firenze, e di altre istituzioni culturali.
Per la cronaca di seguito il collegamento alla notizia sul FattoQuotidiano.it ma suppongo che tutti sappiate di cosa sto scrivendo: Franceschini nomina 20 nuovi direttori: 7 stranieri, un tedesco agli Uffizi...
Il meme era drammatico e, in pratica, proponeva l'equazione “Direttore straniero = nostri beni culturali in svendita”. Anche a me è corso un brivido lungo la schiena quando ho letto questa notizia ma ho preferito continuare a rifletterci piuttosto che unirmi al panico dell'inconcludente coro degli scontenti.
il muo umore è stato altalenante via via che analizzavo sempre più attentamente il problema. Vediamo di ripercorrere cronologicamente e numerare le varie fasi...
1. Come scritto la mia reazione a pelle è stata fortemente negativa: che bisogno c'è di andare a cercare dei direttori all'estero con tanta gente in gamba qui in Italia?
2. Pochi attimi dopo ho ricordato: già ma qui (Renzi & C., ma non solo, insegnano...) in Italia non si nominano le persone in gamba ma solo i raccomandati: figli di, parenti di, amici di...
Leggo nell'articolo (v. sopra) che il responsabile della selezione (un vecchio politico) ha infatti affermato: «...non mi è arrivata neppure una raccomandazione...». Evidentemente a malincuore ha così dovuto sforzarsi di scegliere i più meritevoli...
Quindi per qualche secondo ho pensato: non sarà che, per una volta, il governo ne ha fatta una giusta?
3. Ma in questi giorni leggi Germania e subito ti insospettisci: e poi, non per nulla, il mio soprannome è KGB...
Ho pensato: è davvero possibile che abbiano intenzione di svendere le nostre opere d'arte?
4. Ma di nuovo mi sono tranquillizzato: non è che un direttore di museo può caricarsi in macchina dei dipinti antichi e andarsene via...
Questa fase è durata per tutta la serata. Ridacchiavo anzi, pensando fra me e me, alle difficoltà che incontrerà il direttore tedesco trovandosi catapultato nella realtà italiana: forse dipendenti assenteisti, mancanza di puntualità, approssimazione, sprechi e inefficienza generalizzata...
Dopotutto i veri studiosi sono uguali da tutte le parti: per loro prima di tutto viene la cultura e, per questo, sono molto meno manipolabili di altri funzionari.
Così ho pensato divertito: fra sei mesi si ritroverà tutto il personale in sciopero per protesta!
Tranquillizzato, sono andato a letto sereno senza più pensare alla vicenda...
5. Eppure, improvvisamente nella notte, una nuova idea si è fatta largo nella mia mente semi addormentata: possibile che il piano sia quello di mandare in mostra all'estero (non adesso tutti insieme, ma nel giro di qualche anno) i nostri quadri più preziosi e poi, nell'eventualità di una crisi come quella greca, usarli come ostaggi? “Se non ci pagate il debito per prima cosa ci teniamo queste opere come parziale risarcimento!”
Ero mezzo addormentato e questa idea mi sembrava molto più verosimili e attuabile di quanto non lo sia adesso: il valore dell'arte è di per sé simbolico e agli economisti interessa relativamente. Però tutti gli italiani sono orgogliosi del proprio passato e quindi il loro valore come “ostaggi” potrebbe essere non indifferente...
Alla fine l'irritazione ha vinto il sonno e alle 6:30 mi sono alzato...
6. Ma nel frattempo avevo fatto una nuova riflessione: se il piano è quello di mandare all'estero i nostri beni culturali che bisogno c'è di direttori stranieri che avranno tutti gli occhi puntati addosso? Perché non nominare degli anonimi raccomandati, incapaci ma ubbidienti, con lo stesso incarico? Si eviterebbero così molte proteste e nessuno si accorgerebbe di niente se non quando fosse troppo tardi...
Questo pensiero mi ha confortato e ho ipotizzato che si possa trattare di un tentativo del governo di farsi bello: “Siamo fighi e moderni noi: niente raccomandati ma professoroni stranieri!”
7. La precedente è ancora la mia idea prevalente eppure non sono del tutto tranquillo. I direttori stranieri potrebbero essere un'ulteriore “garanzia” richiesta dall'estero. Il governo italiano potrebbe anche semplicemente non aver pensato a questo pericolo o avere sottovalutato le reazioni dell'opinione pubblica.
Un altro elemento d'allarme è la nazionalità dei sette direttori stranieri: mi aspettavo che fosse un miscuglio proveniente e rappresentante di più paesi europei ma invece, leggendo l'articolo, ho notato una preponderanza allarmante di tedeschi. Si hanno infatti: un canadese naturalizzato inglese (USA?), un francese, tre tedeschi e due austriaci...
Conclusione: magari è solo un'operazione di facciata del governo per farsi bello (soprattutto all'estero) ma le stranezze sono tante e non fanno (letteralmente nel mio caso!) dormire tranquilli...
Bisogna poi ricordare, e forse anch'io sbaglio a non farlo più spesso, che i governi Monti, Letta e Renzi sono tutti governi che agiscono coscientemente contro l'Italia e il popolo italiano e che eseguono pedissequamente gli ordini che ricevono dall'estero. L'attuale governo ha già tradito gli italiani in campo sociale, economico e democratico: non si farebbe certo scrupoli a contribuire alla depredazione dei nostri capolavori storici e artistici.
L'esempio di Benjamin Franklin
9 ore fa
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