È da parecchi giorni che volevo commentare questo articolo: Meno antibiotici nella lotta ai superbatteri di Ilaria Capua da LaStampa.it
L'articolo è semplice: in Italia, per una serie di concause, si stanno sviluppando dei superbatteri, ovvero dei batteri resistenti ai comuni antibiotici. Questo non è un problema di poco conto perché i superbatteri sono una minaccia letteralmente mortale per i malati e sono anche costosissimi per la sanità pubblica, sempre più spesso costretta a usare antibiotici (molto costosi) di nuova generazione nel tentativo di debellare le infezioni batteriche più resistenti.
Non sono un medico e quindi con i miei commenti mi soffermerò su piccoli particolari di varia natura che mi hanno colpito...
1. 2005 e Grecia: sembra che l'aumento esponenziale (passando dal 2% al 30%) dei batteri resistenti sia avvenuto negli ultimi dieci anni circa. Che il problema sia comune anche alla Grecia fa ipotizzare che una delle concause, sebbene indiretta, possa essere la crisi economica. Mi piacerebbe saperne di più.
2. Lavarsi le mani: una delle cause della proliferazione di batteri resistenti negli ospedali è dovuta banalmente al lavarsi poco le mani. Quest'anno sfortunatamente ho visitato più volte l'ospedale di Firenze: in ogni sala d'attesa e corridoio c'erano dei pratici distributori di disinfettante per lavarsi le mani. Io mi ero messo in testa di provarli ma non ne ho MAI trovato uno che funzionasse. In altre parole in Italia si è consapevoli del problema ma ancora non lo si prende seriamente.
3. Fra i migliori?: l'articolo afferma che la sanità italiana è una delle migliori del mondo. Se è così allora perché proprio in Italia si stanno sviluppando questi superbatteri? Come si fa a essere fra i migliori del mondo e aver permesso un uso così improprio degli antibiotici?
4. Politica: è notevole come nel dibattito politico questo argomento non trovi spazio. Questo la dice lunga sulla qualità e competenza delle nostra classe politica che non sa riconoscere un problema di gravità nazionale (e mondiale) anche quando la stampa glielo sbatte sotto il naso. Ma politici semi analfabeti, impegnati solo a “piaccere” alla “ggente”, cosa possono capire da un articolo lievemente scientifico come il sullodato?
5. Relazione: mi chiedo se ci sia una relazione fra i punti 2, 3 e 4. Forse fra i medici c'è già la consapevolezza del problema ma ancora, nei cervellini corrotti dei politici che ci amministrano, la consapevolezza di questo pericolo non ha trovato spazio. I distributori di sapone sono vuoti perché il politico di turno non è ha stanziato abbastanza denaro per tenerli sempre riforniti.
6. Estero: ciò che più mi impressiona e fa riflettere è che all'estero, chi si ammala ed è stato in Italia, viene subito messo in isolamento. Questo dà veramente l'idea della gravità del problema.
7. Battaglia persa: ripeto che non sono un medico ma se i superbatteri sono già un 30% del totale la logica matematica ci dice che la battaglia è già persa. Non si può circoscrivere un 30% di batteri perché significa che sono ormai da per tutto. È solo questione di tempo (pochi anni) e diverranno il 100% o poco meno.
Conclusione: in un'Italia devastata dalla crisi politica, economica e morale ci voleva anche questa... Ma, come scritto, probabilmente non è un caso.
martedì 30 gennaio 2018
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