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martedì 14 febbraio 2017

Bello e buono

Ieri ho dato una rapida scorsa a Goofynomics e, come al solito, vi ho trovato degli spunti interessanti.

Curiosamente non si tratta di teoria economica ma di gnoseologia: mi sarebbe veramente piaciuto ripetere le sue stesse parole nell'introduzione della mia epitome ma onestamente, quando la scrissi, avevo compreso solo intuitivamente tale verità. Mi limitai infatti al seguente accenno: «Immodestamente trovo che la mia visione complessiva del mondo riesca a spiegare tante caratteristiche della nostra realtà altrimenti non comprensibili. Tutto ha un senso e una propria logica: quando ci si imbatte in qualcosa di incomprensibile significa solo che ci manca la chiave per leggere con chiarezza quanto sta avvenendo.»
Il professore invece è più esplicito e chiaro di me e scrive: «Abbiamo più volte, in questo blog, evidenziato come la verità abbia un suo spessore non solo etico, ma anche estetico: il valore estetico dell'onestà e del raziocinio, la coerenza interna - e quindi la consonanza musicale - di un discorso veritiero...» (*1).
E questa alla fine è la vera motivazione che mi ha portato a scrivere la mia epitome: il desiderio di fare chiarezza, di potermi esprimere in maniera più diretta è nella sua essenza un desiderio di bellezza espressiva che però, come il Bagnai ha evidenziato, è fortemente contesto all'etica. Se si dice il vero non si ha bisogno di ricorrere ad argomentazioni complesse e oscure o ad artifici retorici che mirino a convincere piuttosto che a spiegare.
Come al solito gli antichi greci ci avevano già pensato e avevano elaborato il concetto di calocagazia: il bene e il bello devono coincidere insieme per essere tali...

Il secondo spunto invece è “abbastanza” economico: si tratta dell'articolo Nazismo e mercantilismo. È un pezzo agile che riepiloga rapidamente la percezione che il professore ha della realtà e delle tendenze del mondo occidentale. Io vi ho trovato una quasi totale sintonia con quanto ho scritto nella mia epitome: la differenza è che il punto di vista del Bagnai è naturalmente economico e questo dà una specifica prospettiva alla sua visione. Ora considerare il mondo attuale da un punto di vista esclusivamente economico è sbagliato ma non troppo: la società moderna si basa talmente sul denaro che studiarla economicamente dà quasi sempre modelli utili alla sua comprensione.
Eppure un'analisi puramente economica non risponde a tutte le domande: in questo caso, ad esempio, non si dà risposta alla domanda del perché le democrazie occidentali adottino politiche mercantiliste. Mancando una chiara percezione di questa causa prima ecco che le soluzioni non possono essere che parziali: si è come medici a cui sfugge la vera origine di una malattia e che quindi si limitino ad attenuarne i sintomi. Non per niente il professore ha più volte fatto capire di sperare nella sinistra italiana, non nel PD, ma suppongo, in qualcosa di nuovo.
Ma come spiego nella mia epitome nell'ideologie di sinistra (o destra) non è possibile trovare la soluzione di un problema che è molto più vasto e profondo...

Conclusione: leggere Goofynomics mi rende di cattivo umore ma, come spiegato in Dolceamaro, è dovere di tutti informarsi correttamente...

Nota (*1): tratto dall'articolo Il paradigma dell'inganno (isomorfismi) con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.

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