Scrivo questo pezzo immediatamente, prima ancora di esercitarmi, per timore di dimenticarmi qualcosa: infatti, diversamente dal solito, oggi abbiamo fatto parecchia teoria...
Riscaldamento: niente di nuovo...
Ritmi: nelle mie esercitazioni mi ero concentrato esclusivamente sul nuovo pattern “California” col quale suonare gli accordi di Hotel California. Ho raggiunto rapidamente i 75bpm (la velocità di Hotel California) e finalmente ieri ho provato a suonare sul brano vero e proprio... Un disastro, ma su questo ci tornerò poi...
Adesso ho invece intenzione di concentrarmi su quello chiamato “Sei Ottavi” (v. Lezione LXXVII) usato nell'esercizio 8-39. Di per sé non sembrerebbe difficile: il mio problema sono gli accenti sul primo e sul quarto ottavo: il dover mettere l'accento mi fa perdere il tempo. Il maestro mi ha consigliato di concentrarmi sul primo accento ma sono ottimista: è solo da un giorno che mi esercito specificatamente su questo ritmo e conto di riuscire a risolvere il problema in pochi giorni.
She is my sin: ho reimparato la melodia (solo due battute) con la diteggiatura modificata dal maestro e ora, cioè da qualche esercitazione, sto cercando di risuonare di seguito le prime 127 battute. Oltre a vari vuoti di memoria ho di nuovo grossa difficoltà a eseguire un paio di battute complicate: sempre le solite, vedi Lezione LXXV, Lezione LXXIV e Lezione LXXII...
Proverò a riconcentrarmi su di esse però sembra diventare una storia infinita: imparo qualcosa di nuovo e dimentico qualcosa già studiato...
Flight of Icarus: terminato! Lo spartito che suono io è un mosaico formato dalle parti più semplici delle due chitarre e, inoltre, vado a 90bpm invece che 110... comunque sono molto soddisfatto!
Da qualche esercitazione sto registrandomi in maniera da poter pubblicare la mia esecuzione prima di dimenticarla: inizialmente avevo gli usuali problemi di memoria ma adesso incomincia a venirmi decentemente. Appena faccio una registrazione passabile la pubblico!
Da Zero: poco da dire. Sto studiando l'esercizio 7-38 rallentato del 20%, l'8-39 rallentato del 26% e l'8-40 rallentato del 14%. Il 7-38 (melodia) non mi dà particolari problemi e fra poco potrò eliminarlo. L'8-39 (accordi su base reale) era quello “impossibile”: suonare sopra la base di The great pretender (vers. Freddie Mercury). Dopo le indicazioni del maestro riesco a raccapezzarmi: come spiegato ho il problema di mettere bene gli accenti senza perdere il ritmo ma con un po' di pratica specifica credo che supererò il problema. Anche l'8-40 (accordi) non mi dà problemi: l'unico dubbio è se diventerà un po' troppo veloce... ma per adesso va bene.
Triangolo: in Lezione LXXVII avevo smascherato un presunto errore del maestro: seguendo le sue istruzioni avrei dovuto esercitarmi sulle note DO, FA e LA# dove, ovviamente, la terza non appartiene alla tonalità di DO. Però, mi ha spiegato, si tratta di un base musicale blues e quella nota è detta la blue note che, appunto, è fuori dalla tonalità di DO ma viene comunque usata...
E dal triangolo siamo passati al rettangolo!
Rettangolo: Invece di estemporanee ricerche su Youtube il maestro mi ha dato due basi: una base di Blues in A (maggiore o minore?) e una in C.
Blues A: dovrò improvvisare con le note della 3° e 4° corda sul 5° e 7° tasto: ovvero SOL, LA, DO e RE. Sulla nota sul 3° corda e 7° tasto potrò fare anche un bending di un semitono (RE#) o di un tono (MI), eventualmente usando direttamente il tasto successivo (quindi sarebbe non un rettangolo ma un trapezio!).
Blues C: analogamente dovrò improvvisare con le note della 3° e 4° corda sul 8° e 10° tasto: ovvero LA#, DO, RE# (col bending anche MI e FA) e FA.
Teoria: Per prima cosa abbiamo ripreso la definizione di “Cadenza”. Io l'avevo capita quasi come un sinonimo di “specifico giro d'accordi” identificati non con il loro nome ma con il loro grado (ad esempio: V, I, IV, IImin) in maniera da poterla traslare facilmente fra una tonalità e l'altra.
In pratica pensavo che ogni giro d'accordi espresso in gradi fosse una cadenza...
Invece no! La cadenza è “la fase di risoluzione del giro di accordi” ovvero come si arriva all'accordo della tonale: ad esempio se il giro è I, IImin, IV, V7 allora la cadenza è V, I (perché l'accordo si ripete) oppure si può considerare anche il penultimo accordo ottenendo IV, V, I.
Per capire l'origine dell'efficacia delle cadenze bisogna osservare le note che compongono i loro accordi.
Un esempio pratico: nella tonalità di DO la V è l'accordo G e I, ovviamente, l'accordo C.
G è composto da: SOL + SI + RE
C è composto da: DO + MI + SOL
Come si vede il SOL rimane costante mentre fra il SI e il DO c'è un solo semitono: questo significa che la tensione di G si risolve in C.
Altro esempio:
G7 è composto da: SOL + SI + RE + FA
C è composto da: DO + MI + SOL
In questo caso, oltre a valere quanto già detto per G e C, c'è da aggiungere che la distanza fra FA e MI è di un semitono e per questo G7 si risolve ancor di più in C. Che in un caso il semitono sia a salire e nell'altro a scendere non importa: anzi è meglio perché l'effetto è più armonico.
Altro esempio:
G7 è composto da: SOL + SI + RE + FA
Cmaj7 è composto da: DO + MI + SOL + SI
In questo caso il SI è presente anche nel secondo accordo e quindi la sua tensione non si scarica: per questo motivo G7 e Cmaj7 NON sono usati come cadenza!
Poi, su mia richiesta, abbiamo fatto una nuova pentatonica, stavolta maggiore (sempre su mia richiesta in maniera da poter improvvisare su qualsiasi tonalità maggiore senza il bisogno di conoscere la sua tonalità relativa minore. Le altre due pentatoniche che conosco sono infatti entrambe minori (Am, Em)...(*1))
Lo schema della pentatonica di DO maggiore è il seguente (in rosse le toniche):
Perfetto! blogger è di nuovo in conflitto con Firefox e non mi lascia aggiungere immagini: di solito risolvono il problema in pochi giorni... Appena posso aggiungo le immagini mancanti...
Da notare che le note della pentatonica di Am e di C sono esattamente le stesse. L'unica piccola differenza (e il maestro ha insistito a lungo su di essa confondendomi non poco!) e che la “terza” (nel confuso gergo dei musicisti: ovvero la seconda nota che forma una accordo, maggiore o minore che sia) è di 4 semitoni nella pentatonica di C (distanza fra DO e MI) mentre è solo di 3 nella pentatonica di Am (distanza fra LA e DO). Dal mio punto di vista questo però è solo “bla bla” da teoria musicale.
Mi pare forse più interessante notare che la pentatonica di C contiene la 1°, 2°, 3°, 5° e 6° nota; invece la pentatonica di Am contiene la 1°, 3°, 4°, 5° e 7° nota. Considerando che tonalità di C inizia dal DO (DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI) mentre quella di Am dal LA (LA, SI, DO, RE, MI, FA, SOL).
Poi il maestro mi ha spiegato un paio di curiosità interessanti...
Per prima cosa gli ho chiesto che accordo fosse una forma che avevo trovato a casaccio ma che aveva un bel tono basso e cupo. La forma è la seguente: solo la 4°, 5° e 6° corda (come fossero PC) vengono plettrate...
Dopo pochi secondi il maestro mi spiega: si tratta di accordi minori, con la tonale sulla 5° corda, rivoltati! Il “rivoltato” significa semplicemente che la tonale non è la prima nota a essere plettrata...
Se infatti consideriamo la nota sulla 5° corda come la tonale, ovvero a distanza 0 da se stessa, si ha che quella sulla 4° corda è a 3 semitoni di distanza (la distanza fra una corda e la successiva è infatti di 5 semitoni) mentre, per lo stesso motivo, la distanza dalla nota sulla 6° corda è di -5 semitoni che equivale alla nota più alta a 12-5=7 semitoni di distanza (solo che è di un ottava più bassa!).
Analogamente il maestro mi ha spiegato l'esistenza di PC rivoltati dal suono più cupo. La loro forma è la seguente (con la tonale sulla 6° corda):
Per quanto detto si suona la tonale sulla 6° corda, la nota a 5 semitoni di distanza (*2) dalla tonale (che non ha niente a che vedere né con un accordo minore né maggiore) e quella a 12 semitoni (ovvero di nuovo la tonale ma di un'ottava più alta). Da provare!
Nota (*1): chiaro no? Se a qualcuno interessano spiegazioni più dettagliate mi faccia sapere!
Nota (*2): mi chiedo perché proprio 5... Nei PC “normali” viene usata la nota a 7 semitoni di distanza dalla tonale: ha senso perché è la nota usata sia negli accordi minori che maggiori e, per questo, il PC è considerato un ibrido fra i due...
Il post sentenza
4 ore fa
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