Continuo a trascurare il mio povero viario o, almeno, dal mio punto di vista, mi pare di farlo: so benissimo che alcuni viari vengono aggiornati una volta al mese o anche meno ma il confronto io lo faccio fra quello che, chiuso in testa, ho da dire e ciò che effettivamente scrivo...
In pratica sto rimanendo indietro col risultato che alcune idee, magari anche interessanti, andranno perse.
Allora, per rimediare, oggi cercherò di “pigiare” due idee in un solo pezzo. Il collante, ma sarebbe forse più opportuno dire il fango secco (*1), fra le due sarà il buon Renzi.
Il primo spunto viene da un articolo che sto tenendo aperto sul mio navigatore di rete dal 27 novembre: Evasione, Renzi alla gdf: “è finito il tempo dei furbi”.
Personalmente non ho niente contro la lotta all'evasione se è fatta in maniera intelligente e senza ledere la riservatezza (*2) dei cittadini. La mia osservazione è sulla forma non nel merito.
Quello che non sopporto è l'ipocrisia e, in questo caso, la considerazione del pulpito da cui arriva la predica. È bene ricordare i trascorsi di Renzi che, da buon democristiano, ama atteggiarsi a moralista.
Scusate se non vado a cercare le fonti ma non ho voglia di perderci troppo tempo: se non vi fidate dei miei ricordi fate bene: indagate per conto vostro...
A quel che ricordo, Renzi, pochi giorni prima di essere sicuro dell'elezione in provincia, fu assunto (*3), come dirigente, dall'azienda paterna e, da allora, i vari contributi sociali vengono pagati dallo Stato.
Vabbè, qualcuno potrebbe dire che questa non è evasione: dal mio punto di vista soldi che escono dallo Stato o che non vi entrano, alla fine, da un punto di vista matematico sono la stessa cosa. Poiché l'economia si basa sulla matematica allora, anche moralmente, c'è poca differenza.
Un'obiezione giusta è che l'evasione è illegale mentre l'assunzione di Renzi (figlio) non lo è. È vero: è solo una furbata che però la dice lunga sullo spessore morale del nostro primo ministro.
Di nuovo mi chiedo da quale pulpito venga la predica....
Ci sarebbe poi da rincarare la dose con le condanne del Renzi quando era presidente della provincia e, soprattutto, di quello per cui non si è trovato abbastanza prove (*4) per condannarlo ma voglio andare oltre e passare al secondo spunto della giornata...
Il secondo spunto sarebbe dovuto partire con una piccola bugia ma, dato il mio inizio da censore, la mia coscienza mi impedisce di farlo.
La bugia che avevo in mente era far finta di chiedermi se fosse peggio Monti o Renzi. La bugia sta nel fatto che ormai da mesi non ho incertezze: il Matteo è molto peggio del Mario!
L'idea era poi quella di spiegare che finalmente avevo risolto il dilemma grazie a un'iniziativa presa da Renzi opposta a quella che, a suo tempo, prese Monti.
Si tratta della candidatura alle Olimpiadi: la mia idea, ben prima dell'attuale scandalo romano, la scrissi nel pezzo Controtendenza ed è rimasta sostanzialmente invariata; anzi, alla luce degli ultimi scandali, sono ancora più contrario.
Chi segue da tempo il mio viario sa che non sono mai stato tenero con Monti però, nel pezzo Passeri o fave, ho l'onestà intellettuale di ammettere che, almeno la rinuncia alla candidatura, fu una scelta saggia...
Evidentemente però Renzi non la pensa così e questa è la mia “dimostrazione” del fatto che sia addirittura peggio di Monti.
Nota (*1): sono raffinato, altrimenti...
Nota (*2): la riservatezza è una declinazione della libertà.
Nota (*3): unico dipendente a contratto indeterminato delle varie aziende famigliari: e questo la dice lunga sulla visione del lavoro (=sfruttamento) che deve sembrare giusta ed equa a Renzi (figlio)...
Nota (*4): giustamente la giustizia necessita della sicurezza della colpa per condannare ma date un'occhiata alle varie ricevute di Renzi (facilmente reperibili in rete) e fatevi un'idea di ciò che si è fatto rimborsare: per le certezza necessarie alla giustizia non erano sufficienti ma alle persone di buon senso dovrebbero bastare a far capire il personaggio.
teocrazia
2 ore fa
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