

La trama, da quel che ho potuto intuire, si basa sulle avventure di un chirurgo cocainomane, nella New York all'inizio del novecento, e sullo sfondo le vicissitudini di un ospedale privato.
Gli attori mi sembrano in gamba anche se non li conosco (e questo spesso è un bene) e i personaggi (quasi) tutti credibili.
Il potenziale è altissimo però sfortunatamente c'è un grosso “ma”. Fra i vari protagonisti è stato infilato il personaggio di un chirurgo di colore, che ha studiato a Londra e a Parigi, e che, nonostante sia stato assunto con la raccomandazione della benefattrice dell'ospedale, viene pesantemente discriminato da colleghi e pazienti.
Cosa c'è che non mi piace in questa decisione? È che si tratta dello stereotipo di un anti-stereotipo!
Mi spiego meglio: lo stereotipo dell'uomo di colore agli inizi del novecento in America è quello di una persona non istruita, discriminata e senza particolari pregi morali né intellettivi, più furba che intelligente. L'anti-stereotipo è quindi quello della persona di colore che, nonostante i pregiudizi, riesce a dimostrare il proprio valore, intelligenza, senso morale ed educazione come superiori a quelli dei propri contemporanei bianchi, più o meno, razzisti.
Forse questo anti-stereotipo ha un valore educativo: magari ha lo scopo di far riflettere sulle discriminazioni di un tempo e di inculcare alle giovani generazioni come tutti gli uomini, al di là del colore della pelle, siano uguali.
Insomma l'inserire un anti-stereotipo di questo tipo può essere un'iniziativa lodevole sotto molti aspetti ma, di sicuro, non lo è sul piano artistico! L'anti-stereotipo è ormai così comune da essere diventato a sua volta uno stereotipo: come tale è prevedibile (si sa già che farà tutto bene, che col proprio esempio darà lezioni morali agli altri personaggi, che si dimostrerà superiore a tutte le angherie che subirà, etc...) e, per questo, costituisce un elemento di noia mortale.
Una zavorra per la creatività che limita fortemente l'aspettativa e le sorprese di questa nuova serie. Suppongo che il personaggio sia stato imposto al regista dalla produzione per motivi commerciali...
Conclusione/Previsione: il chirurgo di colore avrà una relazione sentimentale con la giovane benefattrice dell'ospedale e questo gli attirerà contro l'ira del padre di lei; alla fine lui, invece di fuggire con la ragazza, si sacrificherà rimanendo ucciso (da un sicario mafioso) e sarà amaramente rimpianto dai colleghi che solo all'ultimo momento, troppo tardi, ne avranno apprezzato le doti umani e professionali...
Bleah!! Banale perché, appunto, stereotipo di un anti-stereotipo...
Spero quindi di sbagliarmi e di scoprire che, in qualche maniera, non sia un personaggio senza alcuna macchia...
Ah, la serie si chiama The Knick...
Nessun commento:
Posta un commento