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venerdì 9 aprile 2010

Decisione difficile

Avevo promesso che avrei scritto un post sulla "complicata" decisione che ho da prendere. Poi, per motivi di voglia e tempo, non ne ho fatto di niente. Come parziale ammenda pubblico una email che ho scritto a parenti/amici.
Affinché il post sia comprensibile, devo premettere, che il "problema" è un'offerta di lavoro per un anno in Olanda.
Un mio amico/ex-collega, Fi., già l'anno scorso aveva cercato di convincermi ad accettare un lavoro analogo ma, rifiutai, perché preferii continuare a lavorare a un mio progetto (in pratica lavoro a casa ma non guadagnerò niente fino a quando non lo terminerò e, anche allora, ci sarà da incrociare le dita...).
Nella email che riporto, con minime omissioni/censure, cerco di valutare i pro e i contro del "problema" per cercare di determinare la scelta corretta.

Ciao E.(*),
Ho messo anche A. in copia perché tanto avrei scritto ad entrambi più o meno le stesse cose...
Vi scrivo perché ancora non ho deciso cosa fare e, come sapete, scrivere, mi aiuta a chiarirmi le idee.
Con enfasi diverse tutti, più o meno, sono dell'idea che dovrei accettare.
Sono talmente confuso che non so bene nemmeno come riassumere la situazione...
Provo a buttare giù alcune idee anche se in maniera poco organica.
Non me la sento di muovermi. Non ho voglia di ricominciare da capo tutte le trafile burocratiche, cercare casa, etc.
L'anno scorso non rifiutai per questo motivo: pensavo di essere arrivato a un punto critico del mio progetto e non volevo abbandonarlo. Adesso non è così. Sono a buon puonto e, ADSL permettendo, dovrei incominciare a fare del testing sul sito che ho preparato. Questo significa cercare un provider, vedere che infrastruttura mi fornisce e, insomma, iniziare a fare sul serio. Vedere quindi se, quel che ho fatto, è stata una perdita di tempo o se c'è del potenziale.
A dire il vero, ne ho anche un po' la nausea e, ultimamente, sto lavorando molto lentamente. Per questo credo che una pausa mi farebbe bene: paradossalmente, lavorare a qualcosa che non mi interessa, mi ricaricherebbe le pile. Come Fa. e altri hanno suggerito, adesso sarei in una fase dove, FORSE, potrei riuscire a continuare lo sviluppo, seppur a rilento, anche lavorando. Io ne dubito: conosco la mia pigrizia e la mia scarsa motivazione (in fondo in fondo, non mi importa di realizzare niente).
Insomma se il lavoro fosse per 6 mesi, probabilmente accetterei: sarebbe una pausa un po' più lunga di quanto io abbia bisogno ma, visto che sarei pagato, sarebbe un compromesso accettabile. Ma un anno è lungo... Cioè, per 6 mesi posso anche immaginarmi in una sistemazione precaria, magari in una casa con vicini rumorosi o scomoda per raggiungere XXXXX ma, per un anno, no. E l'impegno richiesto per trovare un posto accettabile? bo... mi pare eccessivo...

E questo lavoro cosa mi offrirebbe poi (fatemi sapere se non considero qualcosa)? Eccone i pro.
1. Pausa di un anno dal mio progetto molto utile a ritrovare stimoli.
2. Un anno di paga (chiaramente non sta a Fi. decidere quanto farmi guadagnare ma a lui risulta, nel suo team, una media di 4200 :] (**) netti con il 30% ruling. Io, essendo a chiamata diretta, probabilmente potrei strappare qualcosa di più ma, non essendo più eligible per lo sconto del 30%, immagino che finirei sui 4000 :]. Mettiamo 1500 :] di spese mensili. Rimane 2500 :] al mese e, quindi, in un anno 30000 :]).
3. L'esperienza lavorativa sarebbe "formativa" in quanto maturerei una certa esperienza di SAP.
4. Utile per "mantenere vivo" il mio CV in caso di necessità (tipo se il mio progetto naufraga completamente e ho improvvisamente bisogno di un salario mensile).
5. Un cambiamento mi farebbe bene: conoscere nuove persone, posti (?) etc (questo me lo dicono in molti. A me non convince molto come tesi ma la metto per completezza).
6. Mi piacerebbe lavorare con Fi. e fargli vedere quanto sono bravo (credo di essere migliorato/maturato molto lavorando al mio progetto)

Contro invece.
1. Questo lavoro di un anno non ha prospettive. Nel senso che, passato l'anno, tornerei comunque a lavorare al mio progetto e, a quel punto, non sono sicuro se, un intervallo così lungo, sarebbe favorevole o meno.
2. Emotivamente/psicologicamente non me la sento di lasciare casa. Contemporaneamente non ho voglia di ritrasferirmi in Olanda.
3. Il lavoro in sè non mi interessa. Parimenti, le competenze che acquisirei, mi sarebbero utili solo in altri lavori che non mi interessano.
4. Ho paura che dovrei fare la spola in Italia per emergenze più o meno gravi.
5. Casa e, soprattutto, giardino in sfracelo.

Vediamo i singoli punti più nel dettaglio. Prima i pro.
1) Poco da aggiungere. Sono sicuro che una pausa mi farebbe bene e mi permetterebbe di rivedere il mio progetto in prospettiva più oggettiva. L'ideale sarebbero tre mesi, quindi il lavoro proposto è di una gravidanza più lungo. 3
2) Non ho immediato bisogno di liquidità ma, portarmi a casa un gruzzoletto, non mi farebbe schifo. 6
3) Come detto sarebbe una esperienza che non mi interessa particolarmente. 1
4) Questa motivazione, molto pratica e sensata, mi è stata suggerita da un mio amico e, devo ammettere, è molto valida. 3
5) Ma... il fatto è che l'Olanda ha esaurito da un pezzo il suo essere una novità. Rimangono le persone nuove che, volente o nolente, conoscerei. Da qualche anno, lo ho notato anche al corso di fotografia, il numero di persone con le quali sono in grado di fare amicizia si sta assottigliando: per i giovani sono troppo vecchio e, le persone diciamo più "mature" come me ;-), oramai hanno la loro vita quasi completamente incentrata sul lavoro e/o la propria famiglia. Dubito quindi che conoscere 4 o 5 nuove persone sia una buona giustificazione. 1
6) Forse sono immaturo ma, mi piacerebbe essere apprezzato da qualcuno in grado di capire la bontà del mio lavoro. 2

E ora i contro.
1) Un anno è una pausa troppo lunga e, d'altra parte, non sarebbe un lavoro che mi cambierebbe la vita. Cioè passato l'anno, anche se ci fosse la possibilità di un prolungamento (molto probabile), dubito che vorrei rimanere. 5
2) Questo punto è estremamente soggettivo. E` difficile da definire: sicuramente non avrei, l'emozione mista ad aspettativa, che avevo 8 anni fa quando mi trasferii in Olanda per la prima volta. Forse sono semplicemente troppo vecchio. Di sicuro non ho le motivazioni giuste. Viceversa adesso mi sento a casa e ci starei benissimo se non fosse per l'ansia di fare, col mio famigerato progetto, un floppone. In questo punto considera anche il desiderio di stare vicino ai parenti più stretti ormai di una certa età e con difficoltà oggettive. Anche in questo caso se dovessi andare via per 3 mesi nemmeno mi preoccuperei; per 6 mesi sarebbe ancora accettabile ma per un anno è troppo. 6
3) Nulla da aggiungere. 4
4) Questo probabilmente è un lascito dello stress rimastomi da quando lavoravo in Spagna e la mamma era malata. Io per primo riconosco che è imponderabile e che probabilmente non dovrei considerarlo (al massimo potrebbe rientrare fra i fattori del punto 2 visto sopra). Eppure sono sicuro che succederebbe qualcosa che richiederebbe la mia presenza in Italia... 3
5) Ci sarebbero tanti lavoretti da fare questa estate che, senza di me, non possono essere fatti... 1

Alla fine di ogni punto ho aggiunto un valore/peso che vuole essere una stima di quanto io lo ritenga importante. Se ho fatto bene i conti i "pro" assommano a 16 e i "contro" a 19. Tanto a ribadire la mia sostanziale incertezza...
In pratica è una di quelle situazioni dove, nonostante tutti i calcoli e la buona volontà del mondo, è la sorte che decide quale sia la decisione corretta.
Con la mia fortuna sicuramente prenderò quella sbagliata: sono tentato, per una volta, di dare retta ad amici e parenti in maniera da potere poi lamentarmi con loro per la mia scelta errata. E alla faccia delle proprie responsabilità...

Che ne dite? C'è qualche elemento che non ho considerato?
Sal.
KGB


Ovviamente ogni commento è ben accetto anche dai lettori più o meno occasionali di questo blog.
Forse vale anche la pena aggiungere che, le stime numeriche indicate per ogni voce, sono indicative e possono fluttuare. Magari domani, mi alzo di buon umore, e, i "pro", potrebbero assommarsi a 18 mentre, i "contro", a 17. Per questo parlo di sostanziale equilibrio.

Nota (*): E., A., Fa. sono amici/parenti. Fi. è il mio amico/ex collega che mi ha proposto il lavoro.
Nota (**): Per motivi di riservatezza le cifre di seguito non sono in euro (€) ma in $mil€s (:]). Vale la formula 1€=c:] dove "c" è una costante moltiplicativa.

1 commento:

  1. Letto in ritardo il post, pardon, ma anche io sono in periodo di transizione (poi ti spiegherò meglio, pur sempre se rimani in Italy) e non ho modo di collegarmi spesso nei momenti extra-lavoro.

    Alla fine una decisione l'hai presa?
    Mi avevi detto che i termini erano estremamente brevi.

    Saluti

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