Stanotte ho ridormito male. Terza notte di fila.
Risultato: non ho voglia di scrivere, non ho idee e non mi piace questo blog.
Però mi piace la lista, con i titoli dei post, sulla colonna di destra. Onanisticamente mi piace chiuderla ed aprirla.
Allora, dopo pranzo, ho provato a chiudere gli occhi e a lasciar correre liberi i miei pensieri come se fossero un gregge di pecore. Ogni pecora un pensiero.
La mia idea era di osservarle, senza farmi vedere, per cercare di scovare una pecora/pensiero adatta per il blog.
Credo infatti che i post debbano essere interessanti, magari a volte divertenti, ma che comunque debbano dare a chi li legge un qualcosa in più che prima non aveva. Che sia una riflessione o un sorriso non importa.
Non pensate però a un gregge enorme che ricopra le classiche verdi colline erbose: il mio gregge infatti, causa insonnia, è composto oggi da una decina scarsa di pecorucce tristi, secche e pulciose.
Idealmente mi sarebbe piaciuto trovare una bella pecora nera: qualcosa di raro e originale per antonomasia, per poterci scrivere sopra un post altrettanto particolare.
Invece no...
Le mie pecore, invece di mettersi in evidenza esplorando i campi alla ricerca di prelibate erbette, se ne stanno tutte insieme, in gruppo, quasi fossero un gregge, a masticare gli stessi stentati ciuffi erbosi. Sembrano tutte uguali e si confondono, tanto fra loro, quanto con i miliardi di pecore degli altri pastori del pianeta. Se mi mettessi a contarle mi addormenterei tanto sono noiose...
Quindi, come diceva George Clooney in una famosa pubblicità, "No pecora nera. No post".
Libri del 2024
1 ora fa
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