«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

lunedì 21 ottobre 2024

Pappone

Sarebbe giunto il momento della presentazione di una nuova puntata di Strabuccinator ma (stranamente) oggi non ho voglia di scriverne.

Scriverò invece di questo e quello: un pappone che, a rigore, non sarebbe ammissibile secondo le regole che mi sono dato per i pezzi da scrivere su questo ghiribizzo ma… se non erro mi ero riservato la possibilità di tutte le eccezioni che volevo, quindi…

Partiamo dalla nuova versione dell’Epitome: ci sto lavorando ma procede più lentamente del previsto, altro che rileggere un capitolo al giorno!
Comunque ho aggiunto i due sottocapitoli di cui avevo accennato la scorsa volta: uno riassuntivo dei protomiti & C. per evitare di leggere nella sua interezza il relativo capitolo; e l’altro che riunisce insieme del materiale sparso su più sottocapitoli. In questa maniera il tutto è molto più chiaro, logico e fruibile.
Come se non bastasse ho riscritto ex novo il sottocapitolo 5.16 che era illeggibile e, a mio parere, l’ho migliorato decisamente.
Al momento sono a correggere il capitolo 7: spero di finirlo oggi.
Nei prossimi giorni non avrò tantissimo tempo anche perché, se sarà bel tempo, avrò da lavorare in giardino.

Oggi, dopo molti mesi, ho sfruttato il secondo giorno di bel tempo per arrampicarmi su un albero e tagliare dei rami con la motosega. Non avete idea di come odio i lavori manuali: e loro odiano me.
Non ho fatto molto ma comunque il grosso di ciò che mi ero ripromesso di fare: è che ho poca resistenza, dovrei lavorare all’aria aperta 2-3 giorni di seguito per ritrovare il ritmo…

Asmongold è stato sospeso da Twitch.com da cui poi passa i video su YouTube.
Non proprio vittima della censura piuttosto si è preso interamente una colpa che aveva solo parzialmente: come tutti gli INTP è estremamente logico e un piccolo errore, che la maggior parte delle persone neppure noterebbero, lo vive come un qualcosa di gravissimo.
Se ho ben capito (ho visto il suo video di scuse ma non quello del “peccato”) ha detto: 1. che non gli importava niente dei palestinesi che muoiono; 2. che i palestinesi erano tutti fanatici religiosi.
In genere, io sono un’eccezione, gli INTP hanno una morale molto debole e Asmongold ha detto semplicemente ciò che pensava. Riguardo il punto due bisognerebbe vedere il contesto di come lo ha detto: conoscendolo era solo una semplificazione per far capire il suo punto di vista ma, ovviamente, è un’affermazione errata e di questo Asmongold si è subito reso conto.
Ammettendo e, anzi, sottolineando la propria colpa ha accettato di buon grado la sospensione.
Il problema è che Twitch perde molto denaro con le dirette di Asmongold perché ormai neppure le monetizza più: suppongo che quindi sia possibile che Twitch prenda l’occasione per toglierselo definitivamente dai piedi.

Trump ha detto che l’Ucraina ha perso la guerra: difficile quindi che, se vincerà le elezioni, vada a buttarci altri soldi. Alcune delle “mie” fonti ipotizzano che la Harris, se diventerà presidente, proseguirà la politica di Biden di sostegno all’Ucraina: io non credo. Penso che, passate le elezioni di novembre, l’omino con la t-shirt verde dovrà prendere alla svelta un aereo per scappare col malloppo accumulato.
Sempre che l’Ucraina non crolli prima: è ormai evidente a tutti che il fronte sta scricchiolando con l’esercito di Kiev che non sembra in grado di difendere neppure le posizioni più fortificate.
Come ho sempre scritto mi aspetto un crollo improvviso, senza chiari preavvisi: per questo scrivo che potrebbe arrivare anche in queste due settimane prima delle elezioni USA.

I miei libri.
Ho terminato di leggere “Viaggi di Gulliver” di Swift (trovandovi 2 o 3 buone epigrafi!); “Una teoria della giustizia” (oltre due anni: però un libro importante); 2 libri di fantasia (massicci) di Patrick Rothfuss (difficile smettere di leggerli ma nel complesso modesti); “Psicologia criminale” di Longo (meno peggio di quanto si potrebbe credere!). Degli altri libri letti mi pare di aver già scritto…
Sto leggendo: “Midnight Tides” di Steven Erikson (un mattone di bassa qualità ma avevo voglia ancora di fantasia); “Don Chisciotte della Mancha” di Cervantes (un classico che ero curioso di leggere: è diviso su due volumi, scritti a una decina di anni di distanza. Si legge bene ma il testo usa caratteri piccolissimi con tutto quello che comporta per la mia vista. Un epigrafe è già finita nell’Epitome); “Racconti fantastici” di Luciano (spero in un’epigrafe ma per il momento non mi pare di aver trovato niente); “The slow regard of silent things” di Patrick Rothfuss (libro strano che non mi piace: fortunatamente è corto ma non mi riesce finirlo!); “Fuga dalla libertà” di Fromm (interessantissimo! Forse ci scriverò un pezzo); “Carlo Magno: il signore dell’Occidente” di Dieter Hägermann (un po’ pesante e lento ma valido: mi piacerebbe confrontarlo con l’omonima opera di Barbero. Magari la prenderò in prestito in biblioteca); “La metamorfosi” di Kafka (speravo in un’epigrafe ma non ne ho trovate di adatte. A proposito: sbaglio o tutta la trasformazione in scarafaggio è solo nella mente del protagonista?); “La peste scarlatta” di Jack London (speravo in un’epigrafe per la pandemia ma non ho trovato niente di utile); “Pensieri” di Pascal (terribile: troppo fissato con la religione); Un libro sui finali di scacchi (in realtà non lo sto leggendo al momento); “Il mio credo, il mio pensiero” di Gandhi (serie di pensieri moderatamente noiosi; comunque Gandhi era un mistico: in un altra epoca avrebbe potuto fondare una religione…); “Tipi psicologici” di Jung (pesante: spero sempre che diventi più scorrevole ma l’attrito resta alto…); “Raja Yoga” di Yogi Ramacharaka (sono fermo: essendo un secondo volume e non avendo letto il primo è particolarmente difficile da seguire. La traduzione poi non aiuta).
Tutto qui.

E ora vado un po’ a correggere l’Epitome… con un bel tè verde di supporto…

giovedì 17 ottobre 2024

Verso la guerra

Che succede nel mondo?
A saperlo!
A parte il problema di fondo dell’informazione tradizionale, in teoria la più attrezzata per indagare e svelare retroscena nascosti, ormai indistinguibile dalla propaganda c’è l’ulteriore problema di non poter comunque conoscere ciò che viene detto e concordato nei vari incontri diplomatici.
Per esempio pochi giorni fa Putin si è incontrato col ministro degli esteri iraniano e vari capi di stati terminanti in “-stan” della regione. Cosa è stato deciso? Non si sa: ovviamente ci sono supposizioni ma impossibile dire quanto siano guidate e/o affidabili.

La sensazione è che Israele, nonostante la dimostrazione di forza iraniana, cerchi comunque di allargare il conflitto per coinvolgere gli USA in esso. Biden è irrilevante e i suoi appelli, più o meno sinceri, vengono tranquillamente ignorati da Israele mentre il resto del mondo, ormai, non si fida più delle assicurazioni di Washington.
L’incapacità diplomatica di Washington è importante: io, già ai tempi del sabotaggio del North Stream, avvisai che questo sarebbe stato il risultato del comportamento statunitense. Diventa difficile fare diplomazia se tradisci i tuoi più stretti alleati. Nessuno crede più alla tua parola: l’unico strumento che ti rimane è il “bastone” ma senza l’ausilio della “carota” non si va lontani. Gli unici che ti ascoltano sono quelli che puoi minacciare: ma devi dimostrarti sempre forte e capace di usare con successo la forza. E anche qui gli USA a guida Biden stanno fallendo: con la fuga dall’Afghanistan, con la guerra in Ucraina e nell’incapacità perfino di fermare gli Houti in Yemen (che non sembravano una grande potenza militare).

A proposito di Ucraina sarei curioso di scoprire cosa stanno raccontando i media italiani al riguardo: da quel che ho capito io gli ucraini non sembrano più in grado di mantenere il fronte e, dove la Russia attacca, l’Ucraina si ritira.
Addirittura ho sentito una “mia” fonte che ipotizzava che l’Ucraina potesse crollare prima delle elezioni americane (mia teoria ipotizzata già a inizio 2024) passate le quali, indipendentemente da chi vinca, gli USA staccheranno la spina a questa operazione fallimentare (e da un annetto ormai fallita). Intendiamoci: questo non significa che Kiev sarà costretta alla resa prima delle elezioni di inizio novembre, né che essa sia probabile: significa però che è una possibilità reale.

Una parola sulla censura già che ci sono.
Mi sembra di aver già scritto che il potere nell’Occidente è sempre più preoccupato che i media tradizionali, con cui ormai da molti decenni plasmava l’opinione pubblica, sono creduti sempre di meno. Nel panico la risposta sembra essere aumentare la censura contro l’informazione non tradizionale: ma in verità questo equivale a gettare la maschera, ad ammettere che le libertà occidentali sono disponibili solo fino a quando non causano problemi al potere. In caso contrario si limita la libertà, di espressione in questo caso ma in generale anche di altri tipi, con scuse speciose.
Io penso che questo comportamento indebolisca il potere invece di rafforzarlo: ma quando abbiamo al comando personaggi dalle capacità ridotte come capitan Babbeo o la Baronessa Tedesca la scelta sbagliata, miope e stupida diviene la più probabile.
Questo probabilmente l’avevo già scritto ma recentemente ho sentito evidenziare un ulteriore fattore: la vera paura del potere in occidente è quella di non riuscire più a proiettare massicciamente e significativamente la propria forza militare all’estero come successe, per esempio, con la prima guerra del Golfo.
Il punto è che per reclutare soldati e mandarli a combattere chissà dove, contro avversari forti e quindi con una discreta possibilità di rimetterci la pelle, bisogna essere in grado di convincere totalmente l’opinione pubblica della bontà e giustizia di tale guerra.
Ciò successe con la prima e seconda guerra mondiale ma adesso non sarebbe più possibile perché l’opposizione alla guerra, anche se minoritaria, sarebbe molto forte già in partenza: sarebbe come iniziare una guerra con il morale basso e disincantato che si sviluppa dopo tre o quattro anni di una guerra che non si riesce a vincere.

Ricordo poi che, soprattutto nella democratica Europa, il potere ha sempre avuto paura a mettere in mano il fucile alla popolazione perché c’è sempre il rischio che lo punti nella direzione non voluta: i poveracci spareranno contro gli altri poveracci con un’uniforme diversa o verso coloro che ridono alle loro spalle e si arricchiscono con la guerra?

Questa è ora la vera paura dei cialtroni che guidano l’Occidente: non avere più il controllo completo della mente della popolazione che, proprio per questo, non potrà essere manipolata come in passato.

Ecco è questo che va capito e su cui si dovrebbe ragionare: io stesso in passato, in momenti di sconforto, mi sono lamentato di quante poche siano le persone che capiscono come funziona il mondo; mi accorgo infatti che siamo una minoranza nella minoranza di chi si accorge che qualcosa non va senza riuscire a capirne le ragioni.
Quando è che la gente comune apre gli occhi e considera realmente un problema? Quando ci sbatte il muso contro: quando cioè il problema, prima astratto e remoto che riguardava solo gli “altri”, ti tocca da vicino.
Quando il signor Rossi inizia a sospettare che il vaccino mRNA, venduto come super sicuro, possa invece avere degli affetti collaterali? Probabilmente quando un famigliare, magari sano e giovane, subisce gravi effetti collaterali o peggio dopo essersi vaccinato. Analogamente si iniziano a nutrire dubbi sulla guerra “giusta” quando i morti rientrano a casa: allora ci si chiede veramente se hanno combattuto per degli ideali validi.
Questo processo è di solito lungo ma se c’è già una minoranza significativa pronta a denunciare la narrativa ufficiale ecco che la comprensione si accelererebbe notevolmente.

A riprova che siamo guidati da babbei sembra comunque che, incapace di resistere agli “interessi” (economici) in gioco, si stia comunque andando verso la guerra. Almeno gli USA con gli alleati europei che, per quanto stupidi e inetti, hanno capito (spero!) dalla guerra in Ucraina che Washington non ha a cuore l’interesse dell’Europa e, anzi, la sacrificherebbe volentieri anche solo per un piccolo vantaggio immediato.

Sembra ormai probabile che gli USA si faranno coinvolgere nell’unica guerra che non avevano intenzione di combattere: quella contro l’Iran. Per evitarla sarebbe bastato che capitan Babbeo, una volta avviato il genocidio dei palestinesi (che era un chiarissimo indicatore della bussola morale della guerra), avesse tagliato le armi a Israele: in un paio di mesi al massimo si sarebbe arrivati al cessate il fuoco. Ma le lobbi hanno avuto facilmente la meglio: repubblicani e democratici sono identici nella loro sudditanza agli interessi di Israele. Indipendentemente dagli interessi dei loro elettori, indipendentemente da qualsiasi morale umana.

E una guerra in Medio Oriente, con le sue ripercussioni come minimo sul prezzo dell’energia (dato che i babbei che ci guidano ci hanno privato dell’energia a basso costo russa), faranno sbattere il muso a tanti contro la realtà.
Vedremo come allora il potere cercherà di mantenere il controllo: io prevedo il pungo duro piuttosto che l’ammissione della propria stupidità, cioè di star completamente sbagliando le scelte politiche da almeno una decina di anni a questa parte. Repressione dura del dissenso invece: senza rendersi conto che così confermeranno proprio ciò che invece avrebbero voluto negare, l’illusione di democrazia e libertà occidentale.

martedì 15 ottobre 2024

Aggiornamento Epitome

Finalmente ho iniziato a lavorare alla nuova versione 1.13.1 dell’Epitome. L’idea, come precedentemente stabilito, era quello di limitarmi a una rilettura e quindi correzione generale.
Odio rileggere tutto ma è un lavoro che ormai da tempo rimandavo mentre invece è necessario e utile. È necessario perché aggiungendovi via via vari pezzetti qua e là, l’opera tende a perdere omogeneità: rileggendo posso smussare gli angoli più evidenti che balzano all’occhio. Ma è anche utile perché mi aiuta a rinforzare il mio orientamento nell’opera e, per esempio, a capire se l’esposizione è chiara o se necessita aggiornamenti: spesso in questa fase mi vengono nuove idee per riempire vuoti che precedentemente non ritenevo tali o che ho solo recentemente approfondito.

Ho iniziato il lavoro a casa e, ovviamente mi trovavo benissimo, adesso sono di nuovo in città ma fortunatamente riesco a lavorare decentemente anche qui: il poter stare con le finestre chiuse, non patire il caldo e con le zanzare più rintontite mi aiuta a dormire: non dorme bene ma almeno decentemente.

Al momento sono più o meno a metà del capitolo 5 e idealmente mi piacerebbe correggere un capitolo al giorno anche se non sempre ci riesco soprattutto se devo fare molte correzioni.
In genere le modifiche sono: frasi rese più chiare e comprensibili, correzioni di piccoli refusi, piccole aggiunte e (più raramente) piccole rimozioni (nell’incertezza preferisco tenere una nota inutile che toglierne una che potrebbe aiutare il lettore a capire meglio). Il rapporto fra note tolte e note aggiunte sarà, non so, a occhio 1 a 4.
Nel capitolo 2 ho comunque fatto un paio di correzioni importanti: delle frasi in cui usavo una parola per un’altra ottenendo frasi di senso opposto a quelle che avevo in mente. Uno di questi casi era proprio all’apertura del secondo capitolo e probabilmente presente dalla prima versione pubblicata dell’opera: alla faccia delle mie N precedenti riletture generali! Poi, intendiamoci, leggendo attentamente si capiva come stavano le cose ma le frasi sbagliate di certo non aiutavano la comprensione di quello che è forse il capitolo più astratto in assoluto.

Come spiegato rileggendo mi vengono molte idee per nuove aggiunte: per esempio ho pensato di aggiungere un nuovo sottocapitolo al capitolo 2 che dia gli elementi minimi sui protomiti per permettere il prosieguo della lettura senza entrare nei dettagli del capitolo ma saltando direttamente al terzo. Io credo potrebbe aiutare a rendere la lettura più accessibile…

Soprattutto però mi è venuta l’idea di aggiungere un nuovo sottocapitolo nel terzo capitolo che raccolga del materiale che ho sparso fra il terzo e il quarto. Oltretutto è roba molto basilare e importante, su cui costruisco altra teoria, e aggiungere il nuovo sottocapitolo dovrebbe rendere più chiaro e accessibile anche il resto dell’opera.
Per questo motivo, proprio perché non è una vera aggiunta ma un rendere il materiale esistente più accessibile e chiaro, ho deciso oggi di aggiungerlo già in questa versione mentre, per esempio, anche se semplicissimo da scrivere, rimanderò alla successiva revisione l’aggiunta del nuovo sottocapitolo nel capitolo 2 perché sarebbe comunque materiale nuovo (anche se, in effetti, anche qui si potrebbe giustificare spiegando che è di chiarimento e che rendo il testo più accessibile: l’obiettivo di questa revisione… Uhm… ci penserò).

Ah! ho risolto un baco che avevo introdotto con una modifica al programma che associa epigrafi ai vari sottocapitoli: cioè in realtà non l’ho risolto ma ho semplicemente annullato la modifica. Il punto è che capire che l’errore stava nelle aggiunte era difficilissimo dato che non c’entrano niente. Non avete idea di quanto tempo ho perso facendomi aiutare da chatGPT a trovare l’errore.
Anche adesso che in teoria so quale codice provoca l’errore non riesco a trovarlo: questo mi ha fatto capire quanto chatGPT sia “stupido” quando si tratta di risolvere problemi nuovi anche per lui.
In pratica in maniera casuale ma dopo un quarto d’ora di esecuzione il codice (rendendo quindi il “debacamento” particolarmente lungo e complesso) deve entrare in un ciclo infinito che porta in un paio di minuti all’esaurimento della memoria. Detto questo sembrerebbe facile individuare il problema ma in realtà il codice nuovo, che evidentemente crea il problema, non dovrebbe averci niente a che fare…
Un mistero che non credo che risolverò…
Vabbè questo c’entrava poco con la nuova versione dell’Epitome che, comunque, conterrà molte nuove epigrafi (che introduco in maniera asincrona rispetto alle modifiche di contenuto dell’Epitome). Se ho voglia/tempo potrei anche aggiungerne di nuove con le novità lette nell’ultimo mese o giù di lì: può darsi che si rifletterebbero 1 o 2 nuove epigrafi nell’Epitome...

48. Zozzapanna morde la mela

Nuova puntata di Strabuccinator & C.!

La precedente si era chiusa con la dottoressa Ruth von Krausslofter Raden molto fiera di sé perché aveva escogitato un piano i cui dettagli erano rimasti ignoti. Sappiamo solo che l’idea di fondo è quella di sancire in qualche modo la proprietà di Strabuccinator sul suo “Easter egg”, ovvero Zozzapanna.
Ma il vero problema principale che la dottoressa deve risolvere è quello di risvegliare l’ardore di Strabuccinator; contemporaneamente, dovrebbe ormai essere chiaro a tutti, non disdegnerebbe vendicarsi di Zozzapanna verso la quale ha sviluppato una sana rivalità femminile.
Sempre nella precedente puntata la dottoressa Lily aveva convinto Strabuccino/Strabuccinator che Zozzapanna era pericolosa e che doveva essere addestrata. Zozzapanna era stata equiparata a un animale domestico, una via di mezzo fra un cane e un gatto, e l’ingenuo Strabuccino vi aveva creduto: dopotutto crede di essere in un gioco e Zozzapanna ha orecchie e codino da conigliola!

La puntata attuale ha un inizio “filosofico” in cui la dottoressa convincerà Strabuccinator sia della necessità di “addestrare” Zozzapanna e che, per giunta, la ragazza è d’accordo a sottoporsi al procedimento. Senza anticipare niente posso dire che, alcuni indizi, suggeriscono che l’addestramento sarà piuttosto duro e intenso.
In realtà in questa puntata non succede niente di cruento: soprattutto vi è la dottoressa che manipola con i suoi discorsi Strabuccino. Personalmente trovo questa parte molto divertente. C’è anche un riferimento alla serie “Cobra Kai” che non so se tutti afferreranno. Volendo vi si può trovare anche del sociale nei riferimenti al corso di “Immoralità 1” cui fa cenno la dottoressa.
Il fattore FE è basso: tutti i discorsi della Saltenberger, benché divertenti, attenuano la tensione erotica. Diciamo 2 su 10...

sabato 12 ottobre 2024

Censura 11

Sarò breve perché sono stato inaspettatamente richiamato in città e devo decidermi a prepararmi e partire…

La censura dilaga da tutte le parti. Come da tempo avevo previsto (vedi Epitome) con varie scuse speciose, in primis la lotta alle bufale, si colpiscono i canali di informazione alternativa (per esempio dal ghiribizzo “Correndo sull’orlo del boccale”: YouTube sta boicottando progressivamente la controinformazione). Perfino questo ghiribizzo che nessuno legge è stato colpito (v. Censurato su Blogger e successivi).

Chiaramente il mandante della censura è politico: non è il privato che di sua iniziativa stabilisce delle linee guida su cosa sia o non sia possibile pubblicare come i più ingenui forse ancora credono. Al privato interessa solo il profitto mentre alla politica non interessa tutelare la popolazione più debole ma, al contrario, fuorviarla.

La riprova ce la dà la “costola” di YouTube dedicata ai bambini: YouTube Kids

I bambini non votano e alla politica quindi non interessano: in questa situazione di indifferenza politica i siti che forniscono contenuti per bambini possono concentrarsi sul massimizzare i propri profitti.
Questo è quanto fa YouTube Kids: non si censura ciò che porta profitto perfino se si tratta di materiale a sfondo sessuale destinato a bambini anche giovanissimi.
Ovviamente non mi credete: beh, nemmeno io mi crederei ma provate a guardare questo video ripreso e commentato da Asmongold: Kids Content Is INSANE

In pratica se avessi fatto generare a un’IA dei brevi video sulle puntate del mio romanzo su Strabuccinator le avrei potute pubblicare tranquillamente su YouTube Kids!!
Ripeto, guardate il video di Asmongold se (giustamente) non mi credete…

Ecco: la politica “protegge” i cittadini dalle bufale (da cui nessuno ha bisogno di essere protetto) mentre i bambini, che effettivamente andrebbero tutelati, sono abbandonati alla cupidigia del profitto ed esposti a contenuti osceni e squallidi (da Strabuccinator insomma).

Di positivo in questa corsa alla censura vi è che anche la gente comune inizia a rendersi conto che i media ufficiali non sono affidabili: il potere ricorre alla censura perché non riesce più a proiettare con l’usuale efficacia la propria narrativa ma proprio questa strategia dimostra alla popolazione che si vuole nascondere la verità, non combattere il falso.
Ormai solo i più ingenui chiamano la censura “lotta alle bufale”: alla fine se qualcosa è marrone, puzza e galleggia in un vaso WC allora si capisce che è me### anche se i media ci raccontano che è un sottomarino di cioccolata.

Pochi giorni fa Orban (Marco Poli è sul pezzo e proprio ora ha pubblicato Il discorso di Viktor Orban al Parlamento Europeo, versione italiana #1) ha denunciato la vera essenza della UE chiamandola “dittatura benevola (nella migliore delle ipotesi)”.

Aggiornamento (14/10/2024): Non sono più sicuro dell'esattezza della frase di Orban sopra riportata!
Io mi basavo su un video in ungherese sottotitolato in inglese ma non ne ho trovato traccia nel verbale del sito del Parlamento Europeo né sulla pagina Twitter di Orban.
Mi vengono quindi in mente due possibilità:
1. Orban ha effettivamente pronunciato tali parole ma il video si riferiva a un suo intervento in altra data.
2. I sottotitoli sono stati aggiunti a casaccio dato che lui parla in ungherese e nessuno ha segnalato l'errore (in genere Twitter scopre facilmente questo tipo di falsificazioni).
Considerando che il suo intervento terminava con un applauso convinto del parlamento sospetto l'ipotesi 2: comunque, per curiosità, continuerò a monitorare la situazione per saperne di più...
...
Ho riguardato meglio il video in questione: la frase che attribuivo a Orban è in realtà una sintesi, abbastanza forzata, del suo intervento: non è che dice espressamente quelle parole.

Per molti questa visione di Orban è ancora prematura: anche se le persone sanno che bisogna fidarsi sempre meno dei media comunque si è talmente diffamato il personaggio che qualsiasi cosa dica e/o faccia rimane sospetta. Eppure ha ragione e col tempo, temo, anche i più fessi ingenui lo capiranno.

mercoledì 9 ottobre 2024

Indifferenza al pericolo nucleare

Ancora (9/10, ore 18:00) non c’è stata la temuta risposta israeliana a Teheran.

Come stiano realmente le cose è impossibile dirlo dato che gli elementi che non conosciamo sono troppi: quanti danni hanno fatto i missili iraniani? Cosa dice veramente Washington a Israele? Quanto è forte la posizione politica di Netanyahu nel suo governo? Teheran ha forse l’arma nucleare? Che accordi ci sono fra Iran e Russia? Cosa faranno la Turchia e gli altri paesi della regione in caso di attacco israeliano massiccio contro Teheran? Ma anche quanti israeliani hanno lasciato Israele?
E probabilmente sto dimenticandomi molte delle domande che in questi giorni mi sono passate per la testa…

Per esempio anche le “mie” fonti sono divise sulla situazione.
C’è chi dice (non ricordo più chi!) che Washington ha convinto Israele a non reagire contro Teheran in cambio di armi e sul via libera a usarle non solo sulla popolazione civile palestinese ma anche su quella libanese.
Altri (Macgragor) pensa invece che Israele guidata da Netanyahu sia diretta verso la distruzione: che avrà l’aiuto degli USA per attaccare l’Iran ma che la risposta di Teheran distruggerà il paese; che probabilmente il conflitto si allargherà col rischio concreto di divenire nucleare.

Contemporaneamente, riguardo il conflitto in Ucraina, sembra che stia per arrivare il via libera statunitense all’uso di missili a lungo raggio capaci di colpire il territorio russo in profondità. E questa è la famosa “linea rossa” che Putin ha chiesto all’occidente di non attraversare.
Non so cosa pensare anche in questo caso, mi vengono in mente un paio di possibilità ma forse non ce ne sarebbero altre ancora: 1. la campagna elettorale della Harris va peggio del previsto e un inasprimento del conflitto potrebbe essere usato, in qualche modo che mi sfugge (forse per mettere la compagna elettorale in secondo piano), per aiutarla alle elezioni; 2. la situazione militare sta degenerando rapidamente e tutto “fa brodo” per cercare di non far crollare l’Ucraina prima delle elezioni.

Il punto è che sia in Medio Oriente che in Ucraina si sta rischiando una guerra nucleare.
Negli anni ‘80 c’era il terrore di una guerra nucleare e la consapevolezza che non vi sarebbero stati vincitori: che l’umanità non sarebbe sopravvissuta.
Adesso invece mi sembra che ci sia una sorta di indifferenza, come se non ne saremmo coinvolti, come se, in ogni caso, continueremmo ad avere il nostro futuro. Come se i nostri governi sapessero quello che fanno.

Invece a me pare che sia proprio la qualità delle persone che ci rappresentano, nell’intero occidente, a essere crollata: e anzi mi sembra che più potere abbiano e meno capiscano: ho in mente capitan Babbeo negli USA e la Baronessa Tedesca in Europa.
Queste persone vivono in un mondo parallelo e non capiscano i pericoli che stiamo correndo.
E sfortunatamente i media, che avrebbero il potere di alzare il livello di consapevolezza nella popolazione, non lo fanno perché ormai sono ridotti a puro strumento di propaganda senza alcuna indipendenza né voce autonoma.
Io, come ho sempre scritto, non ho grossi motivi di preoccuparmi di essere vaporizzato in un’esplosione nucleare: non ho figli e ho ormai vissuto il grosso della mia vita.
Ma chi invece i figli li ha come fa a dormire la notte? Come mai non scende in piazza contro la guerra? Certo servirebbe a poco ma sempre meglio di non fare niente!

Siamo sul Titanic, sappiamo che sulla nostra rotta potrebbero esserci degli iceberg, ma ci limitiamo ad ascoltare l’orchestra suonare e a sorseggiare il nostro aperitivo.

martedì 8 ottobre 2024

Che dice la Scienza?

Da tempo non scrivo più del covid-19 e dei relativi vaccini mRNA.
Il motivo è che ormai, dal mio punto di vista, la questione si è ormai chiarita ed è quindi priva di interesse: c’è infatti una vasta letteratura che evidenzia i gravi, e sfortunatamente frequenti, effetti collaterali dei vaccini mRNA contro il covid-19. Semmai le uniche novità sono nuovi effetti collaterali che si aggiungono a quelli già noti.

Mentre la propaganda per sua natura ripete le stesse affermazioni più e più volte per renderle delle verità accettate da tutti, io invece, raggiunto il mio scopo, comunicare un certo pensiero o una certa teoria, odio perdere tempo a ripeterla più volte. Non ho infatti interesse a convincere le persone delle mie idee.

Ma il Dr. Campbell ha presentato nel video Changing views un qualcosa di molto affine al mio pensiero e che, quindi, rilancio volentieri.

Si tratta di una ricerca (Changing Views toward mRNA based Covid Vaccines in the Scientific Literature: 2020 – 2024) che sostanzialmente conferma quanto avevo già notato da solo “a naso”.
Le ricerche sugli effetti collaterali gravi dei vaccini mRNA per il covid-19 si possono dividere in tre fasce temporali.
1. Dal 2020 fino alla fine del 2021 → I vaccini mRNA non hanno nessun effetto collaterale grave (all’epoca si diceva che al massimo si poteva avere un po’ di febbre per qualche giorno, il braccio indolenzito, il mal di testa etc.)
2. Dal gennaio all’agosto 2022 → si inizia a parlare di qualche effetto collaterale grave: ma si tratterebbe di episodi rarissimi che, quindi, non altererebbero significativamente il rapporto benefici/rischi tutto a favore dell’uso di questi vaccini.
3. Dal settembre 2022 ad aprile 2024 → (*1) le ricerche divengono sempre più critiche sugli effetti collaterali gravi di questi vaccini mRNA che si dimostrano essere molto più frequenti di quanto pensato inizialmente.

I motivi per cui gli scienziati si fecero condizionare nelle loro valutazioni sono sostanzialmente tre, forse quattro:
1. Pressione sociale.
2. Pressione politica.
3. Avidità delle case farmaceutiche.
4. Competizione scientifica fra occidente, Russia e Cina (questo ultimo punto mi convince poco).

Peccato che questa verità, che io ormai considero ovvia da anni, non sia ancora divenuta una conoscenza comune della popolazione. I motivi sono molteplici ma principalmente il potere politico, con le sue decisioni dissennate, teme (e a ragione) di essere penalizzato elettoralmente e i media quindi, più affezionati ai soldi della pubblicità delle case farmaceutiche che alla verità, fanno finta di niente. Temo quindi che una buona fetta della popolazione, forse anche maggioritaria, creda ancora all’utilità dei vaccini mRNA contro il covid-19 e sia all’oscuro dei loro reali pericoli. Gente ancora convinta che la decisione di vaccinarsi sia stata corretta e che fosse giusto ghettizzare chi invece, prudentemente, aveva intuito i rischi di un farmaco non adeguatamente sperimentato.
E questo nonostante che oggi la scienza, intesa come ricerche pubblicate sull’argomento, abbia dimostrato il contrario.

Conclusione: vediamo se mi ricensurano il collegamento alla ricerca pubblicata (a proposito della parte da cui stanno i media e le grandi corporazioni)...

Nota (*1): io ricordo bene quella estate, e più volte ne ho scritto, quando giunse notizia delle prime ricerche israeliane che evidenziavano il rischio di miocarditi soprattutto per i giovani, che il vaccino non bloccava la diffusione del virus (principio su cui era stato imposto il verdepasso) e che la sua efficacia decadeva rapidamente nel tempo...

47. Il collare a strangolo

E con questa puntata siamo giunti a metà del mio racconto con Strabuccinator & C.!
Vi rendete conto? Appena altre 47 puntate e tutto sarà finito: triste, eh? Vabbè, così è la vita…

Nella precedente puntata la dottoressa Ruth Saltenberger si trova di fronte a un grave imprevisto: per portare a termine la sua missione dovrà in qualche modo risvegliare l’afflosciata virilità di Strabuccinator.
L’impresa si preannuncia difficile data l’età di Strabuccino (appena nove mesi ma che per un uomo-fungo sono tantini) il quale infatti preferirebbe scollegarsi dal gioco e rifarsi vivo il giorno dopo.
Fortunatamente la dottoressa Ruth Lily von Krausslofter Raden capisce che Strabuccinator teme di perdere Zozzapanna: alla dottoressa non è chiaro cosa intenda parlando di “gioco” ed “Easter egg” ma è decisa a sfruttare la cosa a suo vantaggio e a trattenere Strabuccinator sul posto fino a quando, in qualunque maniera necessaria, non sarà riuscita a rialzarne la fiera mascolinità.

In questa puntata Strabuccinator è stato lasciato solo dalla fatina/dominatrice Jenny che nel frattempo è andata a cercare “roba”. A tu per tu con Zozzapanna emerge tutta la dolcezza e sensibilità di Strabuccino che, rendendosi conto che la ragazza ha ancora gambe e braccia legate dietro la schiena, ne spezza amorevolmente subito i lacci.
Proprio sul più bello però ritorna la Poputanova che subito lo brontola spiegandogli che Zozzapanna è pericolosa in quanto ragazza mordace e che deve essere subito addestrata prima ancora di finalizzare il contratto che ne garantirà il possesso a Strabuccino anche fra una sessione di gioco e l’altra.
La dottoressa non ha idea del significato delle divagazioni sul “gioco” di Strabuccinator ma, comunque, grazie alla sua astuzia le sfrutta a suo vantaggio.

Dal punto di vista stilistico anche questa puntata è divisa in due parti: la prima è dal punto di vista di Strabuccino, la seconda della dottoressa Lily Raden.
Forse proprio in questa puntata emerge particolarmente evidente il tema dell’oggettificazione di Zozzapanna: non a caso evito di presentarne il suo punto di vista che, ovviamente, ne avrebbe fatto emergere il lato umano. A rincarare la dose ci si mette anche la dottoressa, nel suo ruolo di fata/dominatrice, che tende a identificare Zozzapanna con un cane/gatto. Strabuccino, ovviamente, trova tutto normale un po’ a causa della sua ingenuità e un po’, bisogna dargli credito, per il fatto che Zozzapanna è già una ragazza conigliola e quindi è ragionevole supporre che possa anche avere istinti canini o felini (e del resto pensa di essere in un gioco).
Ovviamente io trovo tutta questa trasformazione piuttosto divertente (senza dimenticare il modo stentato di esprimersi della dottoressa!) ma capisco che qualche lettore la potrebbe trovare eccessiva: come sempre ripeto che questo racconto andrà a peggiorare e se il racconto ora non vi piace allora è meglio che cessiate di leggerlo!
Il voto FE è basso: rimane una tensione erotica di fondo per la situazione in generale ma come voto la quantificherei con un 3 su 10.

domenica 6 ottobre 2024

Riconoscere gli stupidi

Anche questo pezzo, per le regole che mi sono autoimposto, non lo dovrei scrivere. Ma fortunatamente, queste stesse regole, prevedevano anche “eccezioni” quindi si tratta di una violazione solamente relativa…

YouTube mi ha proposto il video 12 Signs of an Unintelligent Person che ho guardato perché mi ha divertito il titolo. Per esempio l’uso di “unintelligent” invece che “stupid” ma soprattutto che non fosse “I 12 segnali per scoprire se sei uno stupido” (come di solito sono costruiti quelli sull’intelligenza!).
Insomma l’autore del video (ipotizzo un’IA) suppone, probabilmente a ragione, che mentre cerchiamo i segni di intelligenza in noi stessi, quelli di stupidità li riconosciamo negli altri.

Io invece, che ovviamente vado contro corrente, l’ho guardato per scoprire se avessi qualcuno di questi segni di stupidità…
Sono andato molto bene tranne però che per un segno, forse due: ma chiaramente ho le mie giustificazioni!

1. Mentalità ristretta.
Ovvero rigida aderenza alle proprie opinioni e credenze. Pervicace, sprezzante verso le prove altrui e incapace di un dialogo costruttivo.
[KGB] No, assolutamente non ho questo segno. Anzi spesso inglobo nuove idee e conoscenze modificando o perfezionando ciò che pensavo in precedenza. Mi piace anzi valutare opinioni diverse dalle mie e massimamente quando ancora non ho le idee chiare sull’argomento.

2. Scarsa capacità di ascolto.
Ovvero interrompere spesso, saltare alle conclusioni e concentrarsi solo sulle proprie idee.
[KGB] No, a me come detto piace ascoltare le idee altrui. Semmai tendo addirittura a immedesimarmi troppo nel punto di vista altrui cosicché, in una conversazione dal vivo, non riesco a sostenere le mie idee (con varie eccezioni).

3. Difficoltà a comprendere i concetti astratti.
[KGB] No, decisamente non ho nessun problema di questo tipo anzi, leggendo di filosofia, mi sono accorto che mi ci trovo molto a mio agio…

4. Mancanza di curiosità.
Ovvero essere soddisfatti di ciò che già si conosce e non interessati a espandere i propri orizzonti.
[KGB] Beh, qui devo fare una precisazione: mi considero molto curioso ma tendenzialmente di questioni astratte (come per esempio come mai i franchi vinsero così facilmente contro i longobardi o perché papa Adriano I non minacciò di scomunica re Desiderio) mentre non mi interessano per niente le questioni personali altrui che in genere trovo irrilevanti. Ecco, la mia curiosità è attratta da tutte quelle questioni dove mi accorgo sembrare esservi un elemento di illogicità: allora il mio interesse si focalizza nel cercare di scoprirne il motivo.
Mi piace poi leggere di ciò che non conosco: più volte mi sono letto libri scelti quasi casualmente riuscendo poi a trovare in essi motivi di interesse.
Ecco, ho notato che mentre leggo un libro di contenuto (non il romanzo di fantasia o fantascienza) mi pongo continuamente delle domande su cosa intendesse l’autore e perché: a volte infatti finisco per anticipare il suo ragionamento che ritrovo nelle pagine successive.

5. Scarsa capacità di risolvere problemi.
Ovvero, non riuscendo a risolvere i problemi, optare per decisioni impulsive o emotive.
[KGB] No, non mi pare. Anzi come sapete ho attraversato il periodo in cui mi divertivo a risolvere problemi logici passeggiando. Mi piaceva proprio cercare di costruirmi degli strumenti logici con cui affrontare problemi insoliti.
A dire il vero ho forse più problemi a risolvere i problemi “quotidiani” (quelli burocratici per esempio): essenzialmente li trovo noiosi, illogici e fastidiosi cosicché odio perderci tempo. Poi, in effetti, quando li affronto li risolvo: diciamo che più che non riuscire a risolverli li odio e quindi li pospongo.

6. Difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti.
Ovvero resistere al cambiamento, avere una routine fissa e difficoltà ad affrontare eventi inaspettati.
[KGB] Non mi sembra. In realtà mi piace seguire le mie abitudini (non ho invece nessuna routine) che però adatto e cambio senza troppa difficoltà. Anzi talvolta mi sorprendo dalla facilità con cui abbandono abitudini inveterate. Anche quando ho lavorato all’estero, al di là di qualche inevitabile problema, mi sono trovato bene.

7. Impulsività.
[KGB] Beh, talvolta prendo delle decisioni impulsive ma solo su questioni di scarsa importanza: insomma è un’impulsività controllata. Altrimenti, come del resto tutti gli INTP, mi piace rimuginare fino all’ultimo secondo utile prima di prendere una decisione.

8. Troppa fiducia in sé.
Spesso gli stupidi sopravvalutano le proprie competenze e abilità.
[KGB] Qui non casca ma inizia a traballare l’asino. Per natura ed educazione familiare non ho mai avuto un’eccezionale fiducia in me stesso: ero consapevole di essere più intelligente della media ma non mi consideravo intelligentissimo. Questo atteggiamento è cambiato nel corso degli anni, soprattutto passati i 30, quando mi è capitato di lavorare in un ambiente (ESA) che pensavo raccogliesse il fior fiore dell’intelligenza europea ma che, invece, mi è sembrata solo leggermente superiore alla media. Peccato perché se avessi avuto più fiducia nelle mie capacità avrei potuto impostare la mia vita molto diversamente.
Ora ho ormai appurato che la popolazione “normale” è in realtà piuttosto stupida da molteplici punti di vista diversi. Però questa mi sembra sfiducia nell’umanità, non troppa fiducia in me stesso…

9. Scarso controllo emotivo.
[KGB] Il problema qui è che, essendo un INTP, ho Fe come funzione debole ed Fi debolissima. La soluzione degli INTP (e degli ISTP) è quindi quella di chiudere in cantina le proprie emozioni e procedere di logica e razionalità.
Il problema è che queste emozioni, in particolari condizioni di stress, possono scappare dalla loro prigione in cui sono rinchiuse e allora gli INTP hanno molti problemi a dominarle proprio perché non sono abituati ad averci a che fare.
Quindi in genere ho un ottimo controllo emotivo… fino a quando non lo perdo! Ma diciamo che per il 99% del tempo non ci sono problemi.

10. Mancanza di autoconsapevolezza.
Ovvero difficoltà a riconoscere le proprie emozioni, limiti e pregiudizi.
[KGB] Forse questo è il mio punto debole: essendo un INTP ho Fe come funzione debole ed Fi (da cui dipende l’autoconsapevolezza) debolissima. Per questo spesso mi piace (come in questo caso) analizzare me stesso con Ti (la mia funzione forte), ovvero con la mia razionalità: proprio perché arrivo così a intravedere aspetti di me che normalmente mi sfuggono. Magari aspetti ovvi a tutti ma non a me: come nell’esempio al punto 8 mi sono occorsi circa 30 anni per accorgermi che non ero solo molto intelligente ma molto molto intelligente.

11. Incapacità di imparare dai propri errori.
[KGB] Questo è interessante: direi che imparo dai miei errori, soprattutto sono coerente con le mie conclusioni logiche con cui cerco di descrivere la realtà (le teorie della mia Epitome) e che adatto e modifico continuamente. In genere, se ho tempo a sufficienza per pensare, non faccio errori a meno che non si tratti di gestire Fe, ovvero le relazioni con gli altri. Fare due volte lo stesso errore sarebbe estremamente da stupidi…
L’unico dubbio che ho riguarda gli scacchi: in teoria se qui si fosse sempre in grado di imparare dai propri errori allora ormai dovrei essere fortissimo (ma non lo sono)! Ma gli scacchi sono probabilmente un caso troppo particolare: dove gli errori possono essere una moltitudine e ci sono sempre molteplici considerazioni che si sovrappongono; e poi vi è il fattore tempo che costringe a prendere decisioni senza poterci riflettere sufficientemente.
In generale direi che imparo dai miei errori: quando non lo faccio ci sono dei motivi psicologici e talvolta morali dietro.

12. Difficoltà a comprendere i punti di vista altrui.
[KGB] Anche qui devo fare una precisazione: sono molto bravo a capire i punti di vista altrui se sono basati sulla logica. Il problema è se vi entrano delle considerazioni emotive, ovviamente non esplicitate, che allora potrebbero sfuggirmi completamente. Il solito discorso del mio tipo psicologico con Ti forte ed Fe debole.
Un esempio: una mia amica mi parla male di un’altra donna portando tutta una serie di argomentazioni debolmente fattuali. Istintivamente io parto ad affrontarle una a una, probabilmente evidenziandone la debolezza strutturale, e in pratica difendendo l’altra donna. Poi mi accorgo che l’amica si arrabbia e non capisco perché dato che le mie osservazioni erano tutte logiche e razionali.
Solo a posteriori magari arrivo a comprendere che l’amica è in realtà gelosa dell’altra donna e parlandone con me non voleva analizzarne oggettivamente pregi e difetti ma solo il mio supporto morale (cattiva scelta rivolgersi a me!).
Il precedente è un caso inventato sebbene realistico ma, per esempio, ho scoperto a mie spese che le mamme non fanno mai errori nel gestire i propri figli: adesso so che l’argomento è tabù e lo evito accuratamente!

Nel complesso mi sembra di non avere troppi segni di stupidità: prevedibilmente sono più debole negli aspetti relativi all’intelligenza emotiva ma, tutto sommato, compenso con le altre mie capacità.
È a questo riguardo molto illuminante la distinzione (scherzosa) fra INTJ e INTP: “Gli INTJ sono gli uomini più freddi, gli INTP sono le macchine più calde”.
Per capire la battuta bisogna conoscere un po’ di teoria sui tipi MBTI: in pratica sia INTJ e INTP sono persone estremamente logiche ma gli INTJ hanno debole Fi (autoconsapevolezza) mentre gli INTP hanno debolissima Fe (capacità di capire gli altri). La conseguenza è che gli INTJ sono più concentrati su loro stessi e sui propri obiettivi rimanendo poco interessati alle altre persone; al contrario gli INTP, nonostante non siano molto abili in questo vorrebbero capire le altre persone e superficialmente hanno elaborato degli schemi di comportamento che li fanno apparire (molto) SUPERFICIALMENTE a proprio agio con gli altri.
Uhm… ci sarebbero molte altre sottigliezze da spiegare (per esempio che gli INTP sono molto più logici e razionali degli INTJ perché hanno Ti principale invece che Te secondaria; oppure che gli INTJ sopperiscono alla terziaria Fi grazie alla Ni principale) ma non ne vale la pena. Ho scelto mi sa una cattiva frase: ma vi assicuro che conoscendo alcune sottigliezze del sistema MBTI è molto azzeccata e divertente!

sabato 5 ottobre 2024

Storia vecchia e nuova

Prima la storia vecchia...
Mi ero ripromesso di non scrivere più questo tipo di pezzo sul ghiribizzo perché l’argomento è basato sulla lettura di un mio libro. Come sapete i commenti che prima scrivevo qui adesso li scrivo su diversi quadernoni (continuo a scriverne perché credo che sia un’ottima maniera per memorizzare il materiale letto) ma stavolta farò un’eccezione.
Il motivo è che sono entusiasta per aver risolto un “vecchio” mistero: come riuscirono i franchi di Carlo Magno a vincere così facilmente i longobardi di re Desiderio?
Leggendo la “Storia dei longobardi” di Paolo Diacono avevo infatti avuto la sensazione di una popolazione forte e ormai radicata nel territorio italiano: possibile che fosse stata vinta così facilmente? Se non erro, all’epoca ipotizzai una popolazione combattente relativamente piccola: ma era una spiegazione che non mi convinceva (*1).

Chiaramente la risposta a questa mia domanda è venuta dalla biografia di Carlo Magno che sto leggendo dato che analizza nel dettaglio la spedizione in Italia contro i longobardi del 773-774.

In pratica dopo la morte di re Liutprando nel 744 (a cui si ferma la storia di Paolo Diacono forse perché i re successivi entrarono in conflitto col papa) si succedettero sul trono di Pavia altre due dinastie: Desiderio prima di divenire re era stato duca di Brescia e apparteneva a una dinastia diversa sia dell’immediato predecessore (re Astolfo) che di re Liutprando.
Il suo controllo sui duchi che formavano la spina dorsale militare del regno longobardo era quindi debole: probabilmente rivalità e invidie erano forti.
Al contrario il controllo di Carlo Magno sui franchi era decisamente più forte (sebbene non ancora saldissimo).
L’inimicizia col papa Adriano I poi gli minò il sostegno della burocrazia religiosa la quale, probabilmente, contribuì a inimicargli i suoi vassalli.
Per tutti questi fattori quando l’esercito longobardo arrivò ad affrontare l’esercito franco che doveva valicare le Alpi ci furono molte defezioni e quando successivamente, rischiando di essere aggirato (*2), si ritirò per combattere altrove re Desiderio si ritrovò privo di sostegno e dovette rinchiudersi (come comunque da tradizione longobarda) nella città di Pavia.
Contemporaneamente il figlio Adelchi non fu in grado di raccogliere una forza sufficiente per andare in aiuto del padre che, dopo 9 mesi di assedio, dovette arrendersi.
I longobardi non furono sconfitti militarmente ma, piuttosto, le loro élite tradirono re Desiderio e passarono dalla parte dei franchi.

Ci sarebbero tante altre osservazioni interessanti da fare ma non voglio divagare.

La “storia nuova” è invece semplicemente un aggiornamento sull’attualità della guerra in Ucraina e in Medio Oriente.

In Ucraina i russi stanno guadagnando terreno sempre più rapidamente: settembre è stato il mese in cui maggiori sono stati i guadagni territoriali. Ovviamente questa, essendo una guerra di attrito, non può essere valutata solamente col metro dello spostamento dei confini ma, comunque, nella loro evoluzione si possono leggere delle tendenze.
In particolare mentre fino a qualche mese fa, quando lungo il confine si creavano delle difficoltà, l’esercito ucraino era in grado di mandare i suoi battaglioni migliori a “tappare la falla”, adesso vi è un’assoluta passività senza neppure quei contrattacchi che impedivano ai russi di avanzare velocemente. Secondo i “miei” esperti è colpa dell’improvvida offensiva su Kursk che vi ha lasciato impantanate le ultime (e le meglio equipaggiate) unità di riserva ucraine.
Prudentemente le “mie” fonti pensano che la vittoria russa sarà nel 2025: io rimango fedele a quanto ipotizzai a inizio di questo anno quando le carenze di uomini e di mezzi dell’esercito ucraino divennero evidenti. Ovvero che l’Ucraina potrebbe arrendersi già questo anno e, forse, perfino prima delle elezioni di novembre (in pratica nelle prossime settimane). Come spiegai mi aspetto un crollo rapido e improvviso senza particolari preavvisi con la corsa di Zelensky all’aereo per darsi all’esilio dorato in Florida…
Poi è chiaro che gli USA di Biden faranno di tutto per sostenere l’Ucraina in queste ultime settimane prima del voto: dopo è già chiaro che, chiunque vinca, Zelensky con la sua guerra persa sarà lasciato a se stesso…

In Medio Oriente invece siamo adesso in attesa della risposta di Israele al bombardamento missilistico iraniano. Gli USA hanno fatto sapere che aiuteranno Israele a difendersi ma non ad attaccare: questo fa sperare che non vi sarà il temuto inasprimento del conflitto con relativo aumento della sua gravità e intensità.
Gli iraniani, come anch’io avevo sospettato/sperato, hanno lanciato i loro missili solo contro obiettivi militari e, oltretutto, preannunciando il tutto a Russia e USA (e quindi Israele). L’unica vittima civile sembra essere stata un palestinese colpito dai resti di un missile abbattuto.
Gli iraniani hanno però dimostrato che, volendolo, possono causare danni gravissimi a Israele distruggendone significativamente le infrastrutture.
Io spero che questa considerazione spinga Israele a limitarsi a una ritorsione simbolica o, addirittura, a rimandarla a tempo indeterminato.

Al riguardo i “miei” esperti hanno opinioni molto diverse.

C’era chi (Christoforou per esempio ma non solo lui), fino a poche ore prima dell’attacco iraniano, diceva che l’Iran non sarebbe caduto nella “trappola” israeliana e avrebbe evitato qualsiasi ritorsione. Io invece opinavo che se l’Iran non avesse reagito ci sarebbe stato poi una nuova provocazione israeliana e che quindi, prima o poi, avrebbe dovuto fare qualcosa: insomma non escludevo l’attacco ma speravo che sarebbe stato su obiettivi militari in maniera da non costringere gli USA a intervenire direttamente.
C’è chi (Berletic, ma ho scoperto che è opinione anche di Noam Chomsky) poi pensa che Israele sia un burattino degli USA alla stessa stregua dell’Ucraina e che, in verità, sono proprio gli USA a volere l’inasprimento del conflitto. A me non pare però che i fatti siano conformi a questa ipotesi.
C’è chi (l’ex colonnello Macgragor) dice che l’Iran ha perso un’occasione e che doveva usare i suoi missili per un attacco massiccio senza nessun preavvertimento a Israele: ora USA e Israele hanno la giustificazione per distruggere l’Iran e Teheran ha sprecato i suoi missili per niente. Questa è l’ipotesi più pessimistica ma, almeno a parole, gli USA non vogliono ancora farsi coinvolgere direttamente.
Infine altri esperti, concentrandosi sugli aspetti geografici, hanno notato che Iran e Israele non hanno un confine comune ma, anzi, sono separati da un migliaio e passa di chilometri: questo significa che non ci saranno invasioni terrestri né da parte israeliana né iraniana e, quindi la guerra, se di guerra si può parlare, sarà limitata a qualche scambio di missile. Un’ipotesi rassicurante, mi sembra, ma che pare non considerare tutte le altre implicazioni e pericoli collegati anche a "semplici" attacchi missilistici.

Ah! non mi ricordo più chi l’ha detto ma la “bomba atomica” iraniana, ovvero la sua arma di dissuasione più grande, è quella di distruggere/danneggiare tutti i campi petroliferi e le raffinerie della regione. Le conseguenze per l’occidente sono facili da immaginare.

La Turchia poi, da tempo, mugugna e fa la voce grossa ma alla fine non si azzarda a fare niente: eppure la Turchia ha in mano il rubinetto degli approvvigionamenti energetici di Israele. L’oleodotto che dall’Azerbaijan porta il petrolio in Israele passa dal suo territorio: senza bisogno di interventi militari avrebbe una forte arma di pressione contro Israele. Sembra che diplomatici russi stiano parlando seriamente della faccenda con Azerbaijan e Turchia.
Ovviamente anche gli USA potrebbero immediatamente porre fine agli attacchi israeliani semplicemente bloccando i rifornimenti di armi: ma capitan Babbeo non ci pensa neppure.

La situazione in Libano non è chiara: Israele ha la superiorità aerea ma bisognerà vedere cosa succederà se si addentra con le forze di terra in territorio libanese dove gli hezbollah sono molto forti.
I casi sono due: o effettivamente Israele è riuscito a infiltrare le gerarchie di hezbollah rendendole incapaci di reagire efficacemente oppure, semplicemente, hezbollah aspetta che Israele si spinga più all’interno del proprio territorio.
In entrambi i casi, al di là della provocazione all’Iran, non è chiaro cosa Israele speri di ottenere con la sua incursione.

Ci sarebbe poi da dire dello strabismo dei media occidentali quando giudicano il Medio Oriente ma lasciamo perdere...

Nota (*1): In realtà la mia intuizione fu migliore di quanto ricordassi: v. Paolo Diacono...
Nota (*2): Sospetto anche che l’esercito franco doveva essere più forte e numeroso del previsto.

mercoledì 2 ottobre 2024

46. Possesso e proprietà

Avrei dovuto scrivere questo pezzo ieri ma a parte il fatto che sono stato fuori tutto il giorno, la sera poi sono stato incollato a Internet a seguire le varie notizie sull’attacco iraniano contro Israele.

Vabbè, distraiamoci un po’ con il mio racconto faceto.

Nella scorsa puntata la dottoressa Saltenberger era intervenuta sotto mentite spoglie (fingendo di essere un’ingenua “cow girl” di campagna di origine russa chiamata Jenny Poputanova) nel tentativo di “aiutare” Zozzapanna a portare a termine la propria missione. Poi, come al solito, le cose non sono andate per il verso giusto: nel momento culminante dell’azione Zozzapanna ha avuto l’istinto di mordere la coscia della dottoressa Lily von Krausslofter e questo ha causato degli effetti a catena di cui vedremo oggi il risultato…

Io come autore, ovviamente, sono leggermente di parte ma la seguente puntata mi pare piuttosto divertente: non per qualche battuta particolarmente riuscita ma per come i personaggi (la dottoressa e Strabuccino) interagiscono fra di loro. Nel come la dottoressa pur non comprendendo pienamente le fantasie di Strabuccino trova la maniera per sfruttarle a proprio favore in una maniera che indirizzerà il resto del racconto in una direzione inaspettata.
Come al solito non posso spiegare troppo senza sciupare la lettura della puntata ma il succo è che la dottoressa Saltenberger, a conoscenza del modus operandi di Strabuccinator, teme che l’orrida creatura abbia esaurito il suo “succo” e che quindi l’occasione per ucciderla è andata persa.
Quando poi scopre che Strabuccinator, cioè la sua coscienza, è ancora presente allora la sua speranza si riaccende: il problema sarà riaccendere la lussuria della creatura malvagia che, come verremo a sapere, non è più giovanissima è avrebbe bisogno di una buona dormita per riprendersi.
La dottoressa cercherà invece di riaccendere la passione di Strabuccinator/Strabuccino quanto prima per portare a termine la missione (ovvero far congiungere Strabuccinator e Zozzapanna, ehm, diciamo “contronatura”).

Emergono poi altre tematiche che mi sono poi divertito ad approfondire. In particolare il maggior pericolo e fonte di violenza per le due donne non sarà Strabuccinator (innamorato di Zozzapanna e impaurito dalla Poputanova) ma la loro rivalità. Sarà la dottoressa a tramare il peggio per Zozzapanna e del resto, quando potrà, anche quest’ultima farà altrettanto. Strabuccino/Strabuccinator sarà il mezzo non la mente delle peggiori trovate che vedremo nel prosieguo del racconto.

Contemporaneamente Strabuccino spiegherà alla Poputanova del gioco dando per scontato che lei sappia a cosa si riferisce mentre in realtà la dottoressa non sa niente di videogiochi: nonostante questo la donna mostrerà la propria intelligenza non perdendo l’occasione per controllare e manipolare Strabuccinator.
A dire il vero si vede già nel sospetto di Strabuccino una prima crepa nel potere di influenza della Poputanova che progressivamente si accentuerà nel corso delle puntate. Strabuccino è infatti sommamente ingenuo ma non è stupido.

Tecnicamente la puntata è divisa in due parti: la prima dal punto di vista di Strabuccino e la seconda da quello della dottoressa. Le due parti a una piccola sovrapposizione temporale che in genere sfrutto per spiegare la comprensione di un concetto da punti di vista diversi.

Come nota finale un accenno al titolo del gioco giocato da Strabuccino: FhF.
Inizialmente volevo trovare un titolo divertente e FhF era solo un acronimo temporaneo che poi avrei sostituito a tempo debito. Successivamente però ha iniziato a divertirmi l’idea di lasciarlo in sospeso...

Il fattore FE non è molto alto: il grosso dell’azione si è svolto nella puntata precedente. Eppure qui rimane una certa tensione sessuale nell’aria che non si può non percepire. Diciamo 5½ su 10.

martedì 1 ottobre 2024

Commento rapido sull’invasione terrestre del Libano

Ancora le informazioni sono troppo vaghe per discutere non solo gli aspetti militari ma anche le conseguenze politiche: mi limiterò quindi a qualche commento secondario ripromettendomi di tornare, magari anche in giornata, sull’argomento.

Personalmente mi ha colpito la figura imbarazzante di Washington: fino a ieri chiedeva/minacciava l’Iran di non rispondere ai bombardamenti e all’attacco con i cercapersona esplosivi; contemporaneamente chiedeva a Israele di non invadere via terra il Libano.
Un mediatore, per quanto di parte e non affidabile, deve pur offrire qualcosa a entrambe le parti in causa. Ma Israele, come spiegato, non è interessato a nessuna mediazione e, anzi, vuole l’intervento dell’Iran per trascinare nel conflitto gli USA.
Adesso, a invasione in corso, la nuova posizione di Washington è: chiede/minaccia l’Iran dal reagire e, contemporaneamente, si prende il merito che l’invasione sia limitata alle zone di confine e non in profondità.

Gli USA però non vogliono la guerra con l’Iran perché, soprattutto in questo momento, è contro i loro interessi. Sfortunatamente l’influenza delle lobbi sioniste è tale che la loro volontà è più forte del buon senso e dell’interesse per i cittadini statunitensi. A ogni mezza critica di Washington a Israele segue immancabile il giuramento di fedeltà alla sua protezione.
Se Washington volesse mettere pace in Medio Oriente basterebbe che tagliasse i rifornimenti bellici a Israele ma questo le lobbi non lo vogliono.

Da qui si possono desumere un paio di considerazioni interessanti.
1. Le bombe americane.
Ormai è evidente che dare le armi a Israele e poi chiedergli di non usarle solo per difendersi non funziona. Ah! Dimenticavo di dire che, secondo le “mie” fonti, questo era il patto con cui Washington cercava di evitare un allargamento del conflitto in Medio Oriente.
La legge generale che se ne ricava è che se si vuole essere obbediti non si dovrebbe fornire i mezzi per infrangere la nostra volontà.
2. L’irrilevanza politica di Biden.
Il presidente degli USA, a causa del suo declino mentale, non conta niente: tutto viene deciso dalla sua squadra. In altre parole il suo potere è diviso fra più persone. In questa maniera a Israele basta essere vicino a uno dei membri della squadra (in questo caso penso a Blinken) per sapere cosa viene deciso dietro le quinte dello studio ovale: in particolare Netanyahu doveva essere ragionevolmente sicuro che la minaccia di Washington di tagliare gli aiuti militari/economici a Israele era solo un bluff.

Come detto da un punto di vista militare è ancora presto per trarre conclusioni.
L’offensiva israeliana è relativamente modesta: se ho ben capito si parla di circa 12.000 uomini e un centinaio di carrarmati; gli hezbollah, per confronto, dovrebbero avere sui 100.000 uomini sebbene nessun aereo o carrarmato (ma abbondanza di armi anticarro): un esercito basato quindi più sulla difesa che per l’attacco. Comunque il punto è che il numero attualmente limitato di forze israeliane non è certo il tentativo di spazzar via gli hezbollah.
Mi colpisce però che questa invasione non sia avvenuta subito dopo l’attacco con i cerca persona quando massima doveva essere la confusione. Suppongo che ci fosse incertezza sull’efficacia dell’attacco o comunque nel suo potenziale di limitare la risposta militare degli hezbollah.
Ovvio poi che l’invasione israeliana sarebbe stata limitata: lo scopo principale è infatti quello di coinvolgere l’Iran (e quindi gli USA) minimizzando al massimo le perdite delle proprie forze.
Se poi anche questo attacco non dovesse provocare la reazione di Teheran e, contemporaneamente, le forze hezbollah dovessero dimostrarsi non capaci di colpire efficacemente le forze israeliane ecco che la profondità dell’invasione potrebbe aumentare.
Al che Washington chiederebbe/minaccerebbe l’Iran di non reagire chiedendo (o vantandosi!) a Israele di non allargare il conflitto alla Siria, alla West Bank o chissà dove!

Io credo che l’elemento saliente per prevedere come evolverà la situazione sarà la capacità degli hezbollah di infliggere perdite alle forze di invasione israeliane.
Una risposta forte, capace di respingere le truppe israeliane, potrebbe “disinnescare” la crisi: potrebbe evitare il coinvolgimento immediato dell’Iran e quindi degli USA e potrebbe rendere Israele più cauto nelle sue politiche militari future almeno verso il Libano.
Chiaro che l’eventuale ritiro israeliano sarebbe spacciato dai media occidentali come un grande successo, una “missione conclusa” che ha raggiunto tutti gli “obiettivi”: come al solito bisognerebbe leggere fra le righe.
Al contrario una risposta debole o assente degli hezbollah potrebbe convincere Netanyahu (il politico non militare della situazione) a fare il passo più lungo della gamba. Ma anche potrebbe spingere l’Iran a intervenire. Una reazione debole potrebbe essere reale debolezza o anche una strategia degli hezbollah: difficile stabilirlo a priori.

Difficilissimo poi prevedere cosa farà l’Iran. La decisione razionale sarebbe quella di non reagire: aspettare perché il tempo gioca a favore di Teheran. Ma politicamente (non ne so abbastanza per valutare) potrebbe non essere una scelta sostenibile sia internamente (per la popolazione locale) che esternamente (gli alleati degli iraniani). Inoltre non reagire spingerebbe solo Netanyahu a tentare un’altra provocazione.
Del resto la scelta razionale di non rischiare di ampliare il conflitto alla lunga ha nociuto al razionalissimo Putin con l’occidente che si è preso sempre più libertà spacciando all’opinione pubblica occidentale la sua prudenza come debolezza.
Forse alla fine all’Iran converrebbe realmente fare un nuovo attacco missilistico, magari colpendo le forze di invasione israeliane in Libano (non so se questo sarebbe militarmente possibile) e incrociare le dita sperando in una scarsa o nulla risposta statunitense come a marzo. Qui, per valutare, bisognerebbe conoscere bene il potenziale militare dell’Iran: non se fosse in grado di vincere ma semplicemente quanti danni reali potrebbe infliggere agli USA. Più i danni fossero alti e meno probabile sarebbe una ritorsione americana contro un attacco missilistico iraniano “moderato” a Israele. Per esempio mi chiedo se i missili ipersonici iraniani sarebbero in grado di affondare una porta-aerei statunitense: io credo di sì ma non me ne intendo abbastanza…
Per quanto scritto precedentemente poi l’Iran potrebbe aspettare per vedere quale sia la capacità di risposta militare degli hezbollah: sempre che la decisione (o vi siano accordi specifici) non sia già stata presa.

Conclusione: situazione brutta anzi bruttissima. Israele (beh Netanyahu in verità) non ha capito che a giocare troppo col fuoco alla fine ci si scotta.

Aggiornamento 1/10/24 ore 20:30
Allora Teheran ha scelto la ritorsione con un grande bombardamento missilistico.
Era una delle possibilità: dalle primissime informazioni sembra che gli obiettivi fossero basi militari e, addirittura, carrarmati. Comunque non obiettivi civili.

Ora la palla passa agli USA.
Se non sono stati attaccati obiettivi civili gli USA avrebbero la possibilità di non aiutare Israele a ricolpire l’Iran evitando così un vero e proprio conflitto. Questa almeno era una delle mie ipotesi.
Bisogna vedere cosa decideranno i badanti alla Casa Bianca.
Per adesso Biden ha dato l’ordine alle forze armate di “difendere” Israele che NON significa attaccare l’Iran ma, semplicemente aiutare ad abbattere i missili.

Al momento sono in attesa del comunicato dell’addetta stampa della Casa Bianca: Pierre qualcosa, tanto per cambiare un’incapace antipatica e altezzosa, che dubito dirà niente di significativo né risponderà alle domande della stampa. Probabilmente anche a Washington occorre un po’ di tempo per valutare la situazione.

Aggiornamento 1/10/24 ore 21:00
Ho ascoltato le dichiarazioni di Sullivan (fortunatamente Karina Jean-Pierre ha solo detto ciao e, quando è stato il suo turno, ha poi parlato di altri argomenti). Ovviamente Sullivan non si è sbilanciato ma ho notato quanto abbia rimarcato che l’attacco iraniano non abbia fatto vittime. Ovviamente, nella sua lettura, tutto merito degli USA e dell’esercito israeliano ma io vi leggo la possibilità di giustificare una risposta limitata che non porti a un conflitto diretto con l’Iran.
Chiaramente sarà lotta fra i badanti guerrafondai e i badanti dotati di un minimo (poco comunque) buon senso. Vedremo nelle prossime ore se la scommessa iraniana è stata vinta o persa.