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giovedì 17 ottobre 2024

Verso la guerra

Che succede nel mondo?
A saperlo!
A parte il problema di fondo dell’informazione tradizionale, in teoria la più attrezzata per indagare e svelare retroscena nascosti, ormai indistinguibile dalla propaganda c’è l’ulteriore problema di non poter comunque conoscere ciò che viene detto e concordato nei vari incontri diplomatici.
Per esempio pochi giorni fa Putin si è incontrato col ministro degli esteri iraniano e vari capi di stati terminanti in “-stan” della regione. Cosa è stato deciso? Non si sa: ovviamente ci sono supposizioni ma impossibile dire quanto siano guidate e/o affidabili.

La sensazione è che Israele, nonostante la dimostrazione di forza iraniana, cerchi comunque di allargare il conflitto per coinvolgere gli USA in esso. Biden è irrilevante e i suoi appelli, più o meno sinceri, vengono tranquillamente ignorati da Israele mentre il resto del mondo, ormai, non si fida più delle assicurazioni di Washington.
L’incapacità diplomatica di Washington è importante: io, già ai tempi del sabotaggio del North Stream, avvisai che questo sarebbe stato il risultato del comportamento statunitense. Diventa difficile fare diplomazia se tradisci i tuoi più stretti alleati. Nessuno crede più alla tua parola: l’unico strumento che ti rimane è il “bastone” ma senza l’ausilio della “carota” non si va lontani. Gli unici che ti ascoltano sono quelli che puoi minacciare: ma devi dimostrarti sempre forte e capace di usare con successo la forza. E anche qui gli USA a guida Biden stanno fallendo: con la fuga dall’Afghanistan, con la guerra in Ucraina e nell’incapacità perfino di fermare gli Houti in Yemen (che non sembravano una grande potenza militare).

A proposito di Ucraina sarei curioso di scoprire cosa stanno raccontando i media italiani al riguardo: da quel che ho capito io gli ucraini non sembrano più in grado di mantenere il fronte e, dove la Russia attacca, l’Ucraina si ritira.
Addirittura ho sentito una “mia” fonte che ipotizzava che l’Ucraina potesse crollare prima delle elezioni americane (mia teoria ipotizzata già a inizio 2024) passate le quali, indipendentemente da chi vinca, gli USA staccheranno la spina a questa operazione fallimentare (e da un annetto ormai fallita). Intendiamoci: questo non significa che Kiev sarà costretta alla resa prima delle elezioni di inizio novembre, né che essa sia probabile: significa però che è una possibilità reale.

Una parola sulla censura già che ci sono.
Mi sembra di aver già scritto che il potere nell’Occidente è sempre più preoccupato che i media tradizionali, con cui ormai da molti decenni plasmava l’opinione pubblica, sono creduti sempre di meno. Nel panico la risposta sembra essere aumentare la censura contro l’informazione non tradizionale: ma in verità questo equivale a gettare la maschera, ad ammettere che le libertà occidentali sono disponibili solo fino a quando non causano problemi al potere. In caso contrario si limita la libertà, di espressione in questo caso ma in generale anche di altri tipi, con scuse speciose.
Io penso che questo comportamento indebolisca il potere invece di rafforzarlo: ma quando abbiamo al comando personaggi dalle capacità ridotte come capitan Babbeo o la Baronessa Tedesca la scelta sbagliata, miope e stupida diviene la più probabile.
Questo probabilmente l’avevo già scritto ma recentemente ho sentito evidenziare un ulteriore fattore: la vera paura del potere in occidente è quella di non riuscire più a proiettare massicciamente e significativamente la propria forza militare all’estero come successe, per esempio, con la prima guerra del Golfo.
Il punto è che per reclutare soldati e mandarli a combattere chissà dove, contro avversari forti e quindi con una discreta possibilità di rimetterci la pelle, bisogna essere in grado di convincere totalmente l’opinione pubblica della bontà e giustizia di tale guerra.
Ciò successe con la prima e seconda guerra mondiale ma adesso non sarebbe più possibile perché l’opposizione alla guerra, anche se minoritaria, sarebbe molto forte già in partenza: sarebbe come iniziare una guerra con il morale basso e disincantato che si sviluppa dopo tre o quattro anni di una guerra che non si riesce a vincere.

Ricordo poi che, soprattutto nella democratica Europa, il potere ha sempre avuto paura a mettere in mano il fucile alla popolazione perché c’è sempre il rischio che lo punti nella direzione non voluta: i poveracci spareranno contro gli altri poveracci con un’uniforme diversa o verso coloro che ridono alle loro spalle e si arricchiscono con la guerra?

Questa è ora la vera paura dei cialtroni che guidano l’Occidente: non avere più il controllo completo della mente della popolazione che, proprio per questo, non potrà essere manipolata come in passato.

Ecco è questo che va capito e su cui si dovrebbe ragionare: io stesso in passato, in momenti di sconforto, mi sono lamentato di quante poche siano le persone che capiscono come funziona il mondo; mi accorgo infatti che siamo una minoranza nella minoranza di chi si accorge che qualcosa non va senza riuscire a capirne le ragioni.
Quando è che la gente comune apre gli occhi e considera realmente un problema? Quando ci sbatte il muso contro: quando cioè il problema, prima astratto e remoto che riguardava solo gli “altri”, ti tocca da vicino.
Quando il signor Rossi inizia a sospettare che il vaccino mRNA, venduto come super sicuro, possa invece avere degli affetti collaterali? Probabilmente quando un famigliare, magari sano e giovane, subisce gravi effetti collaterali o peggio dopo essersi vaccinato. Analogamente si iniziano a nutrire dubbi sulla guerra “giusta” quando i morti rientrano a casa: allora ci si chiede veramente se hanno combattuto per degli ideali validi.
Questo processo è di solito lungo ma se c’è già una minoranza significativa pronta a denunciare la narrativa ufficiale ecco che la comprensione si accelererebbe notevolmente.

A riprova che siamo guidati da babbei sembra comunque che, incapace di resistere agli “interessi” (economici) in gioco, si stia comunque andando verso la guerra. Almeno gli USA con gli alleati europei che, per quanto stupidi e inetti, hanno capito (spero!) dalla guerra in Ucraina che Washington non ha a cuore l’interesse dell’Europa e, anzi, la sacrificherebbe volentieri anche solo per un piccolo vantaggio immediato.

Sembra ormai probabile che gli USA si faranno coinvolgere nell’unica guerra che non avevano intenzione di combattere: quella contro l’Iran. Per evitarla sarebbe bastato che capitan Babbeo, una volta avviato il genocidio dei palestinesi (che era un chiarissimo indicatore della bussola morale della guerra), avesse tagliato le armi a Israele: in un paio di mesi al massimo si sarebbe arrivati al cessate il fuoco. Ma le lobbi hanno avuto facilmente la meglio: repubblicani e democratici sono identici nella loro sudditanza agli interessi di Israele. Indipendentemente dagli interessi dei loro elettori, indipendentemente da qualsiasi morale umana.

E una guerra in Medio Oriente, con le sue ripercussioni come minimo sul prezzo dell’energia (dato che i babbei che ci guidano ci hanno privato dell’energia a basso costo russa), faranno sbattere il muso a tanti contro la realtà.
Vedremo come allora il potere cercherà di mantenere il controllo: io prevedo il pungo duro piuttosto che l’ammissione della propria stupidità, cioè di star completamente sbagliando le scelte politiche da almeno una decina di anni a questa parte. Repressione dura del dissenso invece: senza rendersi conto che così confermeranno proprio ciò che invece avrebbero voluto negare, l’illusione di democrazia e libertà occidentale.

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