Giorni fa, commentando il pezzo William Shakespeare è nella lista nera dei woke dal sito Correndo sull’orlo del boccale di Marco Poli, gli chiesi cosa ne pensasse dell’ideologia “woke” o, meglio, chi se ne giovasse e perché.
Il fenomeno per quanto bizzarro e paradossale ha il sostegno del potere e, quindi, deve essergli utile: ma in che cosa consiste la sua utilità? Su questa domanda da tempo spremo le meningi cercando di venirne a capo e, per questo, sono particolarmente interessato alle opinioni altrui.
La risposta ampia e articolata di Marco non mi ha deluso. Per comodità provo a riassumerne qui i vari punti ma consiglio la lettura diretta del suo commento…
Scopi obiettivi “woke”:
- incoraggiare il conformismo.
- uniformare popolazione (un’uniformità piatta e superficiale) neutralizzando le “pecore nere” potenzialmente pericolose per il potere.
- accenno a maggior facilità di controllo della popolazione/lavoratori per il potere.
Come vedremo queste indicazioni confermano la teoria che sto sviluppando.
Prima di tutto qualche termine: come sapete mi diverto a condurre la mia personale battaglia contro i forestierismi inventandomi neologismi più o meno decenti. Per “woke” però non è facile: “risvegliato” non mi piace, suggerisce sì la commistione dell’ideologia con il “culto”, ma lo trovo sostanzialmente fuorviante. E come ho scritto altrove il controllo del linguaggio induce il pensiero: perché quindi dare a questa ideologia un vantaggio che non merita associandola a un vocabolo così positivo?
Nell’ideologia “woke” non c’è risveglio ma, semmai, sonno: il “sonno della ragione” come vedremo.
Per questo ho creato il seguente neologismo per indicarla: “ipnobatismo” basato su “ipnobate” che dovrebbe essere (secondo chatGPT!) l’equivalente di “sonnambulo”, l’addormentato che cammina.
I singoli seguaci dell’ipnobatismo saranno detti “ipnobati” o, più familiarmente, “dormienti”.
Per spiegare l’utilità dell’ipnobatismo per il potere si dovrebbe partire da cosa sia questo “potere” e, soprattutto, da quali siano i suoi obiettivi.
Ora definire questo “potere” mi prenderebbe troppo tempo e rimando quindi alla lettura della mia Epitome (scaricabile gratuitamente da QUESTA pagina).
L’obiettivo (anche qui per i dettagli rimando a [E] 23 e in particolare 23.5) non è semplicemente accumulare ricchezza, sebbene egoismo e avidità ne condizionino sempre le decisioni, ma soprattutto un controllo sempre più diretto della società attraverso, o meglio ancora aggirando, le istituzioni “democratiche” (*1).
“Controllare” la società significa riuscire a influenzarla in maniera che questa resti acquiescente via via che diritti e libertà le vengono sottratti. Infatti la maggior forza del potere non può essere creata dal nulla ma deve essere sottratta alla popolazione ([E] 5.8).
Passiamo quindi a elencare quelle che, secondo me, sono le funzioni dell’ipnobatismo per vedere poi la loro relazione con gli obiettivi del potere.
A. Individualismo: l’occidente è caratterizzato dal liberismo economico che si sovrappone con il liberalismo ideologico. Fondamento del liberalismo sono le libertà e diritti del singolo individuo contrapposti alla forza egemonica dello Stato.
Ora per indebolire la popolazione è necessario togliere e ridurre questi diritti come la libertà di pensiero, di espressione e simili: per poterlo fare bisogna convincere la popolazione che questa sia la cosa giusta, magari un “male necessario”.
Ecco quindi che l’ipnobatismo, con il suo individualismo narcisista e solipsistico, esalta gli aspetti più egoistici dell’individualismo mentre ignora le libertà, a partire da quella di espressione, su cui si sono basate le democrazie occidentali, per questo dette anche “liberali”.
L’ipnobatismo, dando la falsa illusione di richiedere più libertà, in realtà ne permette e facilità la riduzione sostanziale. Al potere non importa niente dei pronomi di genere o della “schwa” mentre invece ha grande interesse a ridurre i diritti dei lavoratori, a far pagare ogni servizio, ad aggirare sostanzialmente la democrazia etc.
B. Irrazionalità: non ci si accontenta di distruggere l’essenza del liberalismo riducendola alla formalità vuota di linguaggio o di singolo simbolo grafico ma si cerca di attaccarne le fondamenta: la razionalità di origine illuministica.
I fatti contano sempre meno: la biologia è ormai un’opinione, storia e filosofia inutile parlarne, e perfino la matematica è considerata da alcuni dormienti razzista. Già nel libro di antropologia genetica che lessi qualche anno fa (“Who we are and how we got here” di David Reich), ma scritto intorno al 2010, l’autore si lamentava di come non fosse possibile considerare serenamente le teorie e i fatti ma si dovessero pesare le singole parole: dubito che da allora la situazione sia migliorata. Oppure guardiamo la medicina e i farmaci sperimentali “sicuri ed efficaci” per decisone politica (dettati da interessi economici) mentre le ricerche dimostravano, e dimostrano, l’esatto contrario.
E che altro attendersi dagli ipnobatisti? Del resto Goya l’aveva predetto: “il sonno della ragione genera mostri”.
Ma qual è l’utilità di questo attacco alla razionalità che, dopotutto, mina le basi del metodo scientifico su cui è stato costruito il progresso del mondo occidentale prima e dell’umanità adesso?
In realtà qui non vi sono vantaggi: non escludo anzi che la perdita di competitività dell’intero occidente, ma soprattutto degli USA dove l’ipnobatismo è più forte, sia in parte dovuta proprio alla sostituzione della ragione con l’ideologia. Il fenomeno è evidente nella cinematografia che negli ultimi anni produce molti più disastri finanziari che successi di botteghino.
L’irrazionalità però è necessaria all’ipnobatismo per difendersi e, anzi, sostenere e giustificare la propria aggressività e sostanziale intolleranza verso chi la pensa diversamente: il politicamente corretto non è logico. Diviene quindi necessario sotituire gli argomenti razionali con dogmi fideistici. Si ha la presunzione di rendere interscambiabili la ragione con la fede. La scienza è trasformata in superstizione e l’opinione personale diviene ragione da imporre al resto del mondo come verità assoluta e incontestabile.
C. Fanatismo e manipolabilità: come detto l’ipnobatismo ha molte più caratteristiche di una religione che di un’ideologia. Le ideologie devono argomentare le proprie idee e quindi si devono basare sulla ragione, l’ipnobatismo no.
E come fedeli, eccitati dal potere che sempre conferma tramite i suoi media la giustezza di qualsiasi nuova rivendicazione, i dormienti (gli ipnobatisti cioè) si trasformano in fanatici: confondono la propria opinione col bene assoluto e, di conseguenza, considerano chi la pensa diversamente da loro come il male. Del resto il libero confronto fra le idee, basato sulla libertà d’espressione, è una delle prime vittime dell’ipnobatismo.
Nell’ultima versione dell’Epitome ho aggiunto un nuovo sottocapitolo ([E] 21.5) dedicato al pericolo dell’uso della psicologia da parte del potere usata, ovviamente, non per il bene della popolazione ma per la sua manipolazione. Adesso è infatti facile identificare specifiche caratteristiche psicologiche nei vari individui e non è da escludere che per alcune posizioni chiave si scelgano le persone più pronte a obbedire al potere vuoi per conformismo oppure per egoismo e avidità. Ecco la mia ipotesi è che i dormienti abbiano tutte queste caratteristiche e che in pratica possano essere usati dal potere come fanatici facilmente manipolabili da usare come missili teleguidati proprio contro i propri avversari ovvero chi vorrebbe il bene per la maggioranza della popolazione: del resto queste persone tenderanno a usare argomenti razionali e, proprio per questo, verranno considerati razzisti/malvagi, dai dormienti.
Siccome ho già scritto troppo adesso vedo di concludere: gli ipnobatisti per le loro caratteristiche viste sopra possono essere sfruttati dal potere per manipolare e controllare la società. Sia contribuendo a frantumare la coesione sociale, sia giustificando la diminuzione di diritti e libertà (quelli veri) sostituendoli con privilegi sciocchi e inutili, sia usandoli come un’arma contro gli eventuali dissenzienti.
Il progetto è però inerentemente destinato al fallimento a causa della sua irrazionalità che mina la scienza e il progresso occidentale. Sul palcoscenico globale gli altri attori non appesantiti da questo inutile fardello, presto o tardi, prenderanno il sopravvento e la loro ideologia verrà imposta al resto dell’umanità: almeno per un altro ciclo storico.
Conclusione: c’erano delle altre cosette che avrei voluto scrivere: FORSE le rimanderò a un altro futuro pezzo...
Nota (*1): anche sulla democrazia, specialmente nell’attuale fase di decadenza, sono estremamente critico e rimando all’Epitome ([E] 11 e 15).
Il figlio della Concetta
9 ore fa
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