In genere non faccio mai una lista di buoni propositi per l’anno nuovo: non è tanto un problema di volontà quanto di mentalità. Sono infatti particolarmente disorganizzato e quindi, conoscendomi, pianificare per un intero anno mi pare improponibile.
Però, tanto per cambiare, questa volta voglio almeno provarci.
1. Prima di tutto voglio riprendere a suonare la chitarra. È da qualche mese che l’ho abbandonata e mi secca perché mi sentivo prossimo a un sostanziale miglioramento. In questo intervallo di tempo non so quanta manualità abbia perso ma voglio comunque cercare di esercitarmi seriamente per un mese e poi rivalutare la situazione.
2. Finire tutta una discreta serie di libri che non ho terminato di leggere a partire dal Decameron. Ovviamente dopo aver terminato Al di là del bene e del male.
3. Cercare di fare un minimo di attività fisica con lo scopo di dimagrire.
4. Proseguire nell’evoluzione dell’Epitome. Questo non dovrebbe essere difficile perché mi diverto anche se, sempre più spesso, mi chiedo chi me lo faccia fare. A proposito sono alla revisione del capitolo 12 per la versione 1.1.1…
5. Disegnare almeno 4 nuove vignette per il ghiribizzo. In effetti anche questo compito dovrebbe essere divertente ma nella mia pigrizia, visto che odio disegnare, mi chiedo chi me lo faccia fare (*1).
6. Varie ed eventuali. Mi sembrava infatti di avere altre idee ma al momento mi sfuggono. Se mi verranno in mente le aggiungerò qui di seguito…
Modificato 2/1/2019: mi ero dimenticato lo studio delle reti neurali! Oltretutto ancora non mi è chiaro come ma vedrò di integrarlo in qualche modo (magari tramite qualche simulazione) con la mia Epitome...
Conclusione: ecco un pezzo che, sebbene non interessante, ha almeno il merito di essere breve!
Ne approfitto infine per fare gli auguri a tutti i miei ipotetici lettori nell’eventualità che nei prossimi due giorni non abbia voglia/tempo di scrivere un altro pezzo...
Nota (*1): Alla fine infatti chi me lo fa fare è io e solo io, me medesimo cioè, e quindi un’attività ha senso solo se mi piace realmente farla. Il pensare che sia uno sforzo apprezzato dai lettori mi pare ormai un’illusione poco credibile: non è che piagnucolo o che cerchi commiserazione ma si tratta di una constatazione derivata dalla valutazione dell’interesse mostrato dai miei lettori attraverso il numero di commenti ricevuti ogni anno. Sette commenti in tutto il 2018 sono proprio pochi. In altre parole i miei pezzi sono dei monologhi inascoltati che pronuncio allo specchio: non vengono letti né, nel caso, compresi. Mi consolano solo i seguenti aforismi:
«Chi scrive per il suo tempo, disperi di sopravvivergli.» - Gesualdo Bufalino
«I buoni scrittori [e i bloggatori!] hanno in comune due cose: preferiscono l'esser capiti all'essere ammirati; e non scrivono per i lettori aguzzi e troppo sottili» (Friedrich Nietzsche)
«Il successo non prova nulla circa la qualità d'un'opera [o di un ghiribizzo!]» (Alessandro Morandotti)
e il mio preferito:
«Il successo di tanti libri [e ghiribizzi!] si fonda sull'accordo fra la mediocrità delle idee dell'autore e la mediocrità delle idee del pubblico.» (Nicolas de Chamfort)
e sicuramente le mie idee sono decisamente originali... probabilmente troppo...
alla prima stazione
1 ora fa
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