Missione compiuta: partecipato al matrimonio e doni consegnati.
Non sono un esperto di matrimoni. In Italia, se possibile, preferisco evitare. Ricordo quelli delle mie cugine: uno classico in chiesa con successivo ricevimento per una moltitudine di persone; l'altro sempre in chiesa, ma sconsacrata, con successivo ricevimento per una moltitudine, molto più ristretta, di persone. Analogie: il cibo abbondante e la mancanza di "eventi collaterali" per intrattenere gli ospitti (oltre all'abbuffata di cibo).
Non so, come detto non sono un esperto, ma, immagino che, i matrimoni italiani, non si discostino troppo da questo copione.
Questo matrimonio è stato un po' diverso. Si è svolto in Olanda fra due miei amici: uno portoghese e una russa.
Le rispettive famiglie sono arrivate da Russia, Portogallo e Svizzera (un ramo portoghese). Numerosi amici, me incluso, sono poi arrivati, sparpagliati, dal resto d'Europa.
La cerimonia ufficiale del matrimonio si è svolta nella sale dei ricevimenti del comune di Leiden.
Organizzazione olandese: i matrimoni vengono celebrati in sequenza ogni mezz'ora. I convenuti al matrimonio entrano, dall'ingresso principale, nella sala d'attesa. Al proprio turno si viene poi convocati, nella sala delle cerimonie vera e propria, dietro a delle pesanti tende. A celebrazione conclusa, si esce da un'altra uscita mentre, i partecipanti al matrimonio successivo, prendono il nostro posto. Insomma un po' a catena di montaggio...
L'officiante olandese era una signora anzianotta. Se si sia presentata per spiegare chi fosse non ci ho fatto caso...
Ha fatto una lunga introduzione in inglese (molto accentato) cercando, con scarso successo, di essere spiritosa. In effetti c'era qualcosa che non andava ma non capivo cosa. I parenti stretti del mio amico portoghese, mamma compresa, non erano arrivati ma, la tempistica olandese, non ammette ritardi: la cerimonia era comunque iniziata.
Credo quindi che l'officiante, stesse un po' improvvisando, per evitare di arrivare subito alla parte del giuramento. Questo spiega anche la battuta, sul momento non capita, che, chi non era presente, avrebbe potuto guardare le foto...
Fortunatamente, mamma e altri famigliari, sono poi arrivati in tempo per il giuramento.
L'officiante, al termine del matrimonio, ha poi spiegato che, per la festa del comune di Leiden, il 3 ottobre mi pare, il comune offriva ai neo sposi delle aringhe crude: ma forse ho capito male io...
Al comune di Leiden è vietato festeggiare gli sposi tirando riso o petali di fiore. Per questo, forniscono agli invitati una boccettina di plastica, a forma di mulino a vento, con la quale è possibile fare bolle di sapone. Una soluzione ingegnosa per non sporcare: l'effetto finale, in verità, non è malaccio.
Gli organizzatori (un amico portoghese dello sposo, e un'ingambissima ragazza russa, amica della sposa) avevano poi previsto una gita in barca per i canali di Leiden.
Queste barche, per poter passare agevolmente sotto i bassi ponti della città, sono a loro volta bassissime.
Il capitano stava spiegando, a un'ospite norvegese, che gli affidabili navigli erano prodotti proprio in Norvegia che, subito, la nostra imbarcazione è andata in panne.
Una seconda imbarcazione della nostra flottiglia ha provato a trainarci con effetti disastrosi: non potendo frenare sbattevamo, con relativa violenza, su ogni ostacolo...
Il capitano, all'ennessimo forte urto, ha preso paura e ci ha fatto sbarcare. Fortunatamente il giro era quasi finito e abbiamo proseguito a piedi. Il ricevimento era poi a Delft. Delft non è troppo lontana da Leiden e, in circostanze normali, non sarebbe stato un problema raggiungerla. Il problema è stato che, la sera del 29 aprile, si festeggia il compleanno della regina a Den Haag e, il 30, è festa nazionale. Siccome Den Haag è a metà strada fra Leiden e Delf, il traffico era intensissimo...
Per chi non aveva mezzi propri, gli organizzattori avevano previsto dei pulmini. Io avevo preferito andare in macchina col mio ex-capo che, abitando vicino a dove sono alloggiato, mi avrebbe potuto ricondurre direttamente a casa.
Ovviamente, immediatamente usciti dall'autostrada ed entrati in Delft, ci siamo persi e siamo arrivati ultimi...
FINE PRIMA PARTA
Il ritorno del gladiatore
2 ore fa