L'anno scorso scrissi il pezzo Sigarette e vaccini: l'ho riletto e mi trovo ancora perfettamente d'accordo con me stesso...
L'essenza del mio pensiero è molto semplice e dovrebbe essere un'ovvietà per tutti: le case farmaceutiche sono interessate al proprio profitto economico e non al benessere pubblico.
Lo scandalo Volkswagen mi ha ancora più convinto del mio ragionamento: una multinazionale tedesca non ha esitato a barare spudoratamente e questo perché, mettendo rischi e ricavi sul piatto della bilancia, aveva calcolato che fosse economicamente conveniente. Nessuno scrupolo morale.
Analogamente, se una casa farmaceutica avesse un prodotto che vende molto bene e venisse a conoscenza di potenziali controindicazioni, quello che farebbe NON sarebbe ritirarlo immediatamente dal mercato per studi più approfonditi: al contrario valuterebbe obbiettivamente la probabilità che il potenziale difetto venga scoperto e, una volta noti i possibili rischi economici, deciderebbe cosa fare indipendentemente da considerazioni morali di alcun tipo.
Fin qui niente di particolarmente nuovo rispetto a quanto già scritto: l'unica differenza è che, grazie al caso Volkswagen, questo ragionamento mi pare ancor più plausibile.
Qualche giorno fa mi sono imbattuto in questo articolo con video: Il dott. Montanari analizza 24 viccini, Mediaset decide di non mandare in onda il servizio video.
L'articolo non è interessante ma la video intervista sì. Il dott. Montanari fa affermazioni molto chiare e circostanziate: in molti vaccini ha trovato delle impurità che non avrebbero dovuto esserci. Menziona anche uno specifico prodotto e dice di aver parlato con i produttori che sarebbero a conoscenza del problema. La sua ipotesi è che in rarissimi casi queste impurità potrebbero provocare gravi controindicazioni: ammette poi che mancano dati per poterlo affermare con certezza.
Ho controllato su Wikipedia (per quel che può valere) chi fosse il Dott. Montanari: non si tratta di uno sconosciuto che ha avuto queste informazioni direttamente dagli alieni, al contrario è il direttore di un laboratorio di ricerca apparentemente di discreta fama. Questo non è un dettaglio da poco perché riduce la probabilità che si tratti di un mitomane alla ricerca di breve ed effimera fama. Inoltre le sue affermazioni molto chiare (fa nomi ben precisi) lo esporrebbero a querele nelle quali, se non fosse sicuro delle proprie analisi, avrebbe tutto da perdere.
In definitiva non ho idea se i vaccini siano o no potenzialmente pericolosi a causa delle impurità rilevate dal dott. Montanari: suppongo però che produrre questi farmaci in ambienti non perfettamente sterili ne ridurrebbe il costo aumentando quindi il profitto...
Mi piacerebbe conoscere l'opinione delle case farmaceutiche su queste accuse ma, almeno così sembra, preferiscono non dargli risonanza e da questo punto di vista leggo le pressioni su Mediaset affinché non metta in onda l'intervista. Quello delle case farmaceutiche mi pare però un atteggiamento sospetto anche se, ovviamente, potrebbe avere altre ragioni e non equivale a un'ammissione di colpa.
Ma qual è il vero pericolo di cui accenno nel titolo?
Il vero pericolo è limitarsi a dividersi in due fazioni: chi accusa i vaccini e chi li difende...
Invece l'essenza della questione è in primo luogo valutare la plausibilità che le aziende farmaceutiche immettano sul mercato prodotti potenzialmente pericolosi. In secondo luogo valutare l'affidabilità dell'organo che (immagino) debba fare i controlli sulla sicurezza dei loro prodotti.
Personalmente ritengo che le case farmaceutiche non si farebbero scrupoli a vendere prodotti potenzialmente nocivi se, soppesando rischi e ricavi, lo ritenessero economicamente vantaggioso.
Da profano in materia, nel valutare l'attendibilità dei controlli, ho la sensazione che per scoprire rare controindicazioni occorrerebbe avere i dati statistici di tutte le vaccinazioni effettuate: ci vorrebbe quindi la volontà politica (ovvero una leggina sulla raccolta dei dati (*1)). Ma i poteri forti (in questo caso le case farmaceutiche) non avrebbero problemi a bloccare iniziative politiche di questo tipo. In definitiva credo che i controllori, in casi come questi, possano controllare ben poco e, forse, si affidino a quanto certificato dalle varie aziende. O magari, semplicemente per legge, alcune prove non vengono effettuate...
Ovviamente questa è la mia opinione di NON esperto in materia.
Conclusione: la scienza si oppone al fanatismo ma i fanatici della scienza se ne sono scordati. Talvolta non basta guardare il dettaglio ma occorre avere una visione dell'insieme. In teoria tutti sappiamo che i vaccini dovrebbero fare bene ed essere sicuri ma in questo caso occorre anche riflettere su motivazioni e relativi vantaggi delle case farmaceutiche nel produrre e commercializzare prodotti potenzialmente pericolosi.
Nota (*1): ormai l'assenza della raccolta di dati essenziali non mi stupisce più: basti pensare che ancora (non solo in Italia) non ci sono dati sull'allarmante crescita delle allergie. Vedi Cartello di segnalazione pericolo...
alla prima stazione
1 ora fa
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