Lo scorso 22 ottobre ricevetti da Blogger la seguente epistola:
Quando andai a controllare mi accorsi che non era uno scherzo. Stavolta ero stato censurato definitivamente.
Il motivo?
Secondo l’epistola: “MISLEADING_INFO”.
Non erano stati capaci neppure di tradurre questa chiave in italiano.
Irritante poi il fatto che non mi fosse stato notificato quale pezzo avesse violato le famigerate “norme della comunità”: era una mia curiosità, tanto per farmi quattro risate.
In realtà presi piuttosto bene la censura definitiva perché l’avevo prevista a luglio proprio per questo autunno. Da un punto di vista psicologico mi ero ormai preventivamente staccato dal ghiribizzo dandolo già da tempo per spacciato.
Pensavo infatti che si trattasse di una censura automatica: che nessuno avesse “segnalato” niente ma che, automaticamente, dopo circa tre mesi dal primo avviso, vedi “Censura 1”, il ghiribizzo venisse chiuso d’ufficio senza prendersi neppure la briga di trovare una giustificazione per quanto speciosa.
Anzi, calcolai che il 5 dicembre (mi sembra) anche il ghiribizzo di Marco Poli (Correndo sull’orlo del boccale), anch’egli attento a temi “caldi” e che aveva già subito una censura analoga alla mia di luglio, sarebbe stato chiuso automaticamente…
Il mio ghiribizzo comunque mi era completamente precluso: non potevo neppure scaricarne una copia (che comunque avevo già di pochi giorni prima) dal pannello di amministrazione. L’unica cosa che potevo fare era chiedere la revisione della decisione premendo un apposito pulsante.
Stavolta lo feci subito senza aspettare: come spiegato ormai me ne importava il giusto e non avevo tutta la prudenza della scorsa volta quando mi consultai con i miei amici avvocati per sapere se era il caso di chiedere o meno la revisione (dato che mi sembrava, così facendo, di ammettere un mio errore).
Per qualche giorno, andando nell’interfaccia di amministrazione del ghiribizzo appariva scritto che il 22 ottobre era stata richiesta la revisione della chiusura. Mi aspettavo una risposta definitiva rapidamente ma quando mi accorsi che la cosa andava per le lunghe smisi di controllare.
Qualche giorno fa comunque ridetti un’occhiata e mi accorsi che la scritta che ricordavo, qualcosa del tipo “Ricorso alla chiusura inviato il 22 ottobre” era sparito e c’era solo scritto che il ghiribizzo sarebbe stato definitivamente cancellato in 74 giorni. Però era di nuovo possibile richiedere la revisione della decisione e così feci.
Ieri sera un amico mi ha scritto informandomi che il mio ghiribizzo era di nuovo visibile e subito dopo mi sono accorto che avevo ricevuto anche una nuova epistola da Blogger:
Adesso non so più come interpretare i fatti. Ci sono molte possibilità. E anzi non starò neppure a elencarle. Dico solo che mi pare di un epsilon più credibile che qualcuno abbia effettivamente segnalato il mio ghiribizzo, automaticamente così censurato da Blogger, ma poi scagionato dato che non vi è niente di fuorviante in ciò che scrivo.
Aiuterà vedere se, intorno al 5 dicembre, accadrà qualcosa al sullodato ghiribizzo di Marco Poli...
Comunque da oggi in poi credo che smetterò del tutto di aggiornarlo in maniera, spero, che rimanga visibile e disponibile per gli utenti: semplicemente perché ho un centinaio di collegamenti che dalla mia Epitome rimandano a esso.
Se ne avrò voglia forse aprirò dei ghiribizzi tematici su altre piattaforme ma ancora non ho deciso…
Passo e chiudo.
sabato 9 novembre 2024
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Ohibò!
RispondiEliminaOh, bentornato !
RispondiElimina===
... 5 dicembre ?
RispondiElimina===
Non era per "gufarti": ma mi sembra che fosse più o meno la data che avevo calcolato nel caso la chiusura fosse un processo automatico che scattasse dopo X giorni dopo il primo avviso!
EliminaComunque c'è anche l'ipotesi, molto improbabile, che l'elezione di Trump abbiamo cambiato la situazione: il mio blog non era particolarmente pro-Trump ma di sicuro molto anti-Biden...