Qualche tempo fa (un mese?) la Merkel fece una dichiarazione sconcertante: il trattato di Minsk fra Ucraina e Russia, di cui Germania e Francia erano garanti, fu sottoscritto in mala fede: non si voleva infatti raggiungere una pace definitiva ma solo far guadagnare tempo all’Ucraina per permetterle di armarsi e opporsi così con successo a un eventuale intervento militare russo.
Gli accordi di Minsk del 2014 più o meno (vado a memoria) prevedevano:
- Regioni del Donbass con più autonomia ma sotto il controllo di Kiev.
- Tutela delle minoranze russe.
- Cessate il fuoco nel Donbass.
- Scioglimento delle milizie neonaziste filo-ucraine.
Un accordo a mio avviso ragionevole che però non fu rispettato dall’Ucraina: in particolare le milizie neonaziste non solo sono state integrate all’interno dell’esercito ma sono anche state armate con le armi migliori. Contemporaneamente, sempre tramite queste milizie, il Donbass è stato più o meno costantemente bombardato per 8 anni provocando, si stima, circa 8.000 vittime nella popolazione civile.
Putin prese la palla al balzo all’esternazione della Merkel e si dichiarò estremamente deluso dall’occidente che, dal suo punto di vista, adesso non era più credibile: l’occidente non aveva cercato in buona fede di raggiungere una pace reale ma solo di far guadagnare tempo all’Ucraina per riempirla di armi.
All’epoca non ne scrissi perché mi sembrò solo lo scivolone inopinato di una ex politica. Cioè la sua dichiarazione la valutavo sincera ma, probabilmente, rubata in un’intervista che non avrebbe dovuta includerla.
Infatti cosa ci guadagna la Germania o la Francia dall’ammettere di essere stati in mala fede nei confronti della Russia? Niente… anzi: si dà un’ottima giustificazione all’intervento militare voluto da Putin e si perde credibilità internazionale.
Certo era un segreto di Pulcinella che Germania e Francia fossero contro la Russia: ma perché ammetterlo apertamente? Con i media totalmente genuflessi al potere si poteva continuare a fargli ripetere il contrario della verità (che era Putin quello in malafede e che Germania e Francia avevano cercato di raggiungere una pace effettiva con gli accordi di Minsk) e la maggioranza della popolazione vi avrebbe creduto...
Se non avessi sempre cento cose per la testa sarebbe stato utile indagare il contesto da cui scaturì questa dichiarazione: era qualcosa di preparato, studiato a tavolino, oppure era (come avevo ipotizzato) una frase rubata e poi subito smentita?
Ma non lo feci: magari vedrò di scoprirlo fra un po’…
Il fatto è che pochi giorni fa Hollande, all’epoca presidente francese in carica, ha ribadito lo stesso concetto!
Ora una svista, per quanto clamorosa, ci può anche stare ma due mi sembrano decisamente eccessive: non può essere un caso ma deve essere un piano.
Ma che piano? Qual è il vantaggio per Germania o Francia di ammettere di aver agito in malafede, di non essere assolutamente degli interlocutori credibili?
Questo è il mistero odierno che non riesco a comprendere…
Per prima cosa diamo un’occhiata ai media occidentali: se nascondono o diffondono la notizia potrebbe già dire molto…
Per la Merkel credo che l’affermazione originale provenga da questa intervista:
Angela Merkel: «Kohl si approfittava di voce e corporatura. I tremori? Faceva caldo, era appena morta mia madre» di Giovanni Di Lorenzo e Tina Hildebrandt dal Corriere.it (*1).
Se fate un CTRL-F con chiave “Minsk” trovate il passaggio incriminato: lo scopo degli accordi era dare tempo a Kiev per permetterle di divenire più forte. Il redattore ha poi aggiunto fra parentesi che era con lo scopo di raggiungere poi la pace: ma la Merkel non lo afferma né pare suggerirlo.
Quindi vediamo: il contesto è quello di una normale intervista che spazia su tanti temi ed è tesa a riconoscere i meriti della ex-cancelliere e a darle uno spessore umano. L’affermazione sugli accordi di Minsk SEMBREREBBE solo un passo falso, per quanto improbabile, per una politica dell’esperienza della Merkel.
L’intervista originaria a Hollande è su un quotidiano in linea ucraino (Hollande: ‘There will only be a way out of the conflict when Russia fails on the ground’ di Theo Prouvost su KyivIndependent.com del 28 dicembre) e vi è proprio una domanda diretta in riferimento all’intervista della Merkel sullodata.
Hollande conferma che l’idea era quella di dare tempo all’Ucraina per armarsi. In più l’articolo spiega (non è però chiaro quale siano le parole di Hollande e quali quelle del giornalista) che il motivo di questa scelta è che si voleva bloccare gli eserciti dei separatisti del Donbass armati da Putin; che in seguito (ne 2016) Putin voleva maggiore autonomia per i territori separatisti con l’idea di inglobarli poi nella Russia.
In poche parole era Putin quello in cattivo fede che mirava a smembrare l’Ucraina e che quindi l’inganno occidentale era una scelta strategica inevitabile.
A me la logica pare traballante (ma leggete direttamente l’articolo, magari sono io che non l’ho capito): perché la Russia, se il suo scopo finale fosse stato realmente annettersi i territori separatisti, avrebbe accettato gli accordi di pace visto che sul piano militare avrebbe potuto ottenere facilmente lo stesso risultato e, invece, accettando la soluzione pacifica avrebbe dato tempo all’Ucraina di armarsi meglio? Credo che sia palese che Putin si rendesse conto di questa possibilità, no? Questo a me fa pensare alla buona fede di Putin nell’accettare il compromesso.
Insomma Hollande conferma le parole della Merkel, ovvero che i trattati di Misk servivano solo a dare tempo all’Ucraina di armarsi meglio: in più vi aggiunge solo la giustificazione, a mio avviso zoppa, che anche Putin era in malafede.
In definitiva mi pare sia ragionevole concludere che quella della Merkel sia stata veramente una svista, per quanto clamorosa, e che a Hollande sia stato assegnato l’incarico di chiarire e giustificare. Ovviamente con la scarsa sensibilità morale tipica dei politici (ne hanno solo un’idea vaghissima) ha pensato di giustificare un’azione disonesta (gli accordi sottoscritti in malafede) con un buon fine cioè, più o meno, dar tempo all’Ucraina di divenire militarmente più forte. Chiaramente ignorando completamente l’imperativo categorico kantiano.
Potrei chiosare aggiungendo come non solo l’occidente si sia comportato immoralmente (senza neppure rendersene conto a sentire Hollande) ma di come abbia sbagliato completamente i calcoli da molteplici punti di vista. D’accordo che il secondo articolo è stato pubblicato su un giornale ucraino ma davvero sembra che alcuni politici occidentali credano realmente che l’Ucraina possa vincere la guerra con la Russia. Di sicuro l’hanno creduto circa 8 anni fa...
Conclusione: è davvero risolto questo mistero tale solo apparentemente? Non ne sono del tutto sicuro ma, del resto, il mio soprannome è KGB...
Nota (*1): nel frattempo ho scoperto che l’articolo originale è del 7 dicembre su Die Zeit a firma degli stessi giornalisti.
lunedì 2 gennaio 2023
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Guerra voluta, organizzata e sostenuto dagli SUA contro Europa e Russia usando l'Ucraina come carne da macello.
RispondiEliminaGli europei sono zerbini sotto centinaia di basi degli invasori statunitensi: gli zerbini fanno ciò che decide il padrone sopra di essi.
Bravo! La parola chiave è "contro Europa e Russia": sfortunatamente mi pare che in pochi abbiano capito che uno degli scopi di questa guerra (e l'unico che ha avuto successo grazie all'insipienza dei politici europei) era di dividere la sinergia di UE e Russia che avrebbe potuto, nel lungo termine, portare a una separazione fra UE e USA.
EliminaPer il resto Capitan Babbeo (o meglio la squadra di collaboratori che gli presenta i fogli da firmare) ha sbagliato tutti i suoi calcoli inanellando un'incredibile serie di disastri...
Questa pagina del 2015 citoa un video che illustra, con le parole di George Friedman, ciò che era ed è il pensiero ai piani alti degli SUA: una guerra per separare Russia ed Europa (daneggiando più possibile entrambe).
EliminaMolto interessante, grazie per il collegamento!
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