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sabato 15 febbraio 2025

Censura XV: Vance insegna la democrazia ai dittatorelli

Non ho voglia di commentare troppo. Su Vance, il vice presidente degli USA, ero e sono un po’ sospettoso: troppo buono per essere vero ma ancora non ho capito dove sta la fregatura.
Comunque qui si ricatta, e si ringrazia, ciò che ha detto.

Non ho voglia riassumere: guardatelo perché di sicuro sui media europei non apparirà NIENTE di ciò che ha detto o ne verranno presentati pochi estratti fuori contesto e di scarso significato.

La versione che presento è quella commentata da Asmongold (che a ogni tempo non faceva che dire “mio Dio!”, “non ci credo!”, “ma non potete votare altri?”) perché oltre al messaggio di Vance fornisce il punto di vista di un americano, molto intelligente, ma senza conoscenze di geopolitica.

Ecco il video: JD Vance's Warning to Europe: You're Turning Totalitarian

Ci sarebbe poi tutto il capitolo sul perché ha fatto questo discorso: chi voleva avvisare, chi voleva avvantaggiare, chi voleva umiliare…
Nel breve termine sicuramente AfD, a cui non era stato permesso di partecipare alla conferenza (molto democratico) ma nel medio lungo termine?

Bella poi la platea che alle pause per gli applausi, che Vance si divertiva comunque a fare, solo pochi mani battevano in una sala piena di alti papaveri e burocrati europei.

Sempre su Vance ci sarebbe un video in cui attacca ancora più direttamente la censura della nostra baronessa tedesca… via faccio uno sforzo e lo ricerco… guardate le faccine della signora… :-D
Ecco qui: Vice President Vance demolishing Ursula Vonderleyen's Mussolini-inspired "EU Digital Services Act"

Infine questi video aiutano a capire il capitolo [E] 15.3, “La decadenza nell’occidente”, ovvero che la situazione politica negli USA determina quella in Europa argomento che ho anche affrontato, da un altro punto di vista, nel pezzo Perché da qualche anno seguo solo la politica statunitense?.
Anche qui non ho voglia di ripetere parole che ho già scritto e mi limito quindi a un breve copia e incolla dalla mia Epitome:
“Questo accade perché anche la democrazia statunitense, paradigma per tutte quelle occidentali, sta attraversando un periodo di forte crisi: lo dimostrano la presidenza Trump, prodotto della particolare risposta populista verificatasi negli USA (v. 13.3), ma ancor di più quella Biden che appare notevolmente asservita agli interessi dei parapoteri economici. Il “cattivo” esempio degli USA, oltre a quelle dirette sugli altri stati occidentali, ha varie ripercussioni: da una parte esso spinge a un’imitazione passiva anche di ciò che evidentemente non funziona; da un’altra si genera una sorta di acquiescenza verso lo status quo nelle democratastenie degli altri paesi.
[…]

Una conseguenza fondamentale di quanto spiegato è che il processo per invertire la tendenza generalizzata dell’occidente alla decadenza deve avvenire negli USA. Qualsiasi cosa accada in qualsivoglia stato occidentale che non siano gli USA è, a livello di tendenze dell’occidente, praticamente irrilevante: oltretutto ogni sforzo significativo per opporsi alla decadenza, riducendo per esempio l’ingerenza dei parapoteri economici nelle decisioni politiche, verrebbe ostacolato proprio dagli USA che, in pratica, imporrebbero il proprio veto a qualsiasi tipo di riforma significativa. Questo significa che la vera battaglia ideologica per la libertà dell’occidente, e probabilmente del mondo, dovrà essere combattuta negli USA dalla popolazione statunitense.”

Adesso negli USA è tornata una forte ventata di libertà (sono certo che i media europei, senza il coraggio di affermarlo esplicitamente, fanno intendere il contrario ai propri lettori/spettatori!) ma gli scarafaggi che infestano l’Europa non si ritireranno a vita privata per questo: c’è però la possibilità di reale cambiamento perché di sicuro governi basati su nuove forze politiche riformatrici otterrebbero l’appoggio politico degli USA senza rimanere isolati, e quindi ininfluenti, in Occidente.

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