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lunedì 17 novembre 2025

Pornoid

Da qualche giorno è entrato in vigore l’Internet Safety Act e la novità più visibile è che per accedere ai siti pornografici è necessario l’identificazione quotidiana tramite SPID (o roba analoga nel resto della UE).

Ora sì che ci sentiamo più sicuri! L’UE è passata alla riscossa: non impegnandosi per migliorare la qualità di vita, per aumentare la ricerca, sostenere il lavoro, combattere l’inflazione, mantenere una sanità alla portata di tutti, pensioni dignitose, maggiore assistenza per tutti, lotta alla criminalità o contrasto all’immigrazione incontrollata.
No! queste sono cazzate! E poi servirebbero soldi per realizzarle e tutti i soldi devono essere mandati nel pozzo/fogna dell’Ucraina e del Goblin Verde/Zelensky…

Ecco, adesso che ho già esaurito la poca ironia che mi restava dico subito le cose come stanno: della sicurezza dei “bambini” su Internet all’UE non importa niente, anzi meno di niente.
In realtà questo “pornoid” deve solo servire ad abituare i sudditi europei a usare il riconoscimento digitale per accedere a Internet e, di conseguenza, essere ancora più controllati e spiati di quanto già non lo siamo.
La libertà è l’ultima cosa che questa UE vuole: al contrario ricerca il controllo sempre più pertinace dell’informazione per poter costruire a piacimento le proprie narrative bugiarde. Per riuscirci, siccome le bugie sono come castelli di carta che più crescono e più divengono fragili, deve controllare il pubblico e censurare chi contrasta con i fatti, ma ormai basta la logica quando non addirittura il semplice buon senso, il mendacio di Bruxelles (& C.).

L’essere partiti dai siti pornografici secondo me è stato un azzardo calcolato: il calcolo consiste nel fatto che, per pudore, le voci a difesa della libertà di accedere in totale anonimato ai siti pornografici siano deboli e sporadiche. La difesa degli “innocenti” è un argomento facilmente difendibile mentre quello della libertà di masturbazione solleva qualche sopracciglio.

In realtà ancora non mi è chiaro se questa scommessa sia stata azzeccata dalla UE: sì, sicuramente, le voci a difesa della libertà di, cazzo (ci sta bene), svagarsi come ci pare, saranno poche... però è anche vero che questa iniziativa ha già lanciato la corsa ai VPN per aggirarla.
Il succo è che la popolazione, invece di piegarsi e di rinunciare passivamente alla propria riservatezza, ha scelto di provare strade alternative e proprio questo tentativo di aggirare il “pornoid” ne mette in risalto la sua ipocrita irragionevolezza liberticida.
Se, per esempio, il 95% delle visite originarie dalla UE cessassero allora si evidenzierebbe come la popolazione NON voglia questa norma e l'imbarazzo dei politicastri che ci guidano diverrebbe palese...

Non so, come detto ancora non sono sicuro, ma c’è la ragionevole possibilità che i geni di Bruxelles si siano dati la proverbiale zappa sui piedi. Vedremo...

E KGB allora come fa adesso?
Io ho scaricato talmente tanti video nel corso degli anni che per rivederli mi occorrerebbe molto più tempo di quanto non abbia! Poi ormai ho una certa età e quindi lascio questa specifica lotta a chi è più giovane e duro di me...