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lunedì 16 dicembre 2013

La bella libraia

Oggi narro di come il fato si sia ingegnato a ostacolare il mio "amore": a dire il vero stanotte pensavo che mi sarebbe venuto un corto divertente ma adesso, a opera conclusa, mi rendo conto che il risultato è piuttosto lungo e molto insulso. Ormai però...

Durante il mio brevissimo soggiorno al mare non ho mancato di visitare la solita libreria con i libri in offerta: là infatti i libri di storia che mi piacciono sono particolarmente convenienti...

Appena arrivato mi sono accorto che la disposizione dei libri era stata rivoluzionata (da questo punto di vista ho una memoria ottima) e la ragazza al bancone mi ha risposto che anche le commesse erano cambiate. Io, tutto impegnato a orientarmi fra gli scaffali, le ho risposto sinceramente ma poco opportunamente che, mentre per i libri non ho problemi a ricordarmi ogni dettaglio, per le facce trovo molta più difficoltà.
Oltretutto mi sentivo molto a disagio perché iniziavo a provare un impellente bisogno di andare in bagno: evidentemente il viaggio mi aveva messo lo stomaco in subbuglio...
Comunque, un paio di volte l'avevo incrociata mentre lei sistemava dei libri accovacciata nel reparto bambini, però per fretta (di correre in bagno!) e per abitudine (v. Trauma indiretto) non ne avevo approfittato per squadrarla per bene. Così, molto prima di quanto avrei voluto, ho pagato il libraccio da 3.5€ (un libro di statistica...) che avevo trovato dicendole che probabilmente mi avrebbe rivisto nei giorni seguenti perché avevo da finire di spigolare le eventuali novità...

Il giorno dopo, mentre eravamo in zona, mia zia si è offerta di regalarmi un libro: così siamo tornati al medesimo negozio dove è stata la stessa commessa a riconoscermi spiegandomi che, se volevo, poteva telefonare ai negozi vicini della stessa catena, per farmi avere gli spartiti che cercavo...
Solo allora l'ho guardata per bene e mi sono accorto che era molto bella!

Un raggio di luce infatti le illuminava il volto mettendone in risalto due enormi occhi verde-oliva, il naso poi era bello grosso e dritto (*1) come piace a me e, infine, la sua voce era gentile e musicale, molto piacevole da ascoltare...
Queste sono le tre cose che più mi hanno colpito: gli occhi al primo posto e poi il naso e la voce a spartirsi il secondo e il terzo. Comunque anche il resto non era male: i capelli lunghi e castani, un fisico magro e ben proporzionato, gambe toniche e un seno non grande ma adatto alla sua struttura; forse solo la bocca un po' piccola e un sedere poco evidente erano le sue uniche imperfezioni...

Una volta stregato dalla sua bellezza non avrei più voluto andare via: oltretutto la discussione era finita sulla Bibbia e io le stavo spiegando il problema delle differenze fra traduzioni più o meno letterali con il classico esempio del termine greco sarx (v. su wikipedia Carne (Bibbia)). A me pareva molto attenta e interessata e già pianificavo di spiegarle le contaminazioni animiste, politeiste e dualiste dell'iniziale monoteismo biblico quando la zia ha iniziato a mostrare segni di insofferenza e mi ha costretto ad andarmene...

Il terzo giorno ero molto incerto se tornare alla libreria: da una parte mi sarebbe piaciuto rivederla ma dall'altra non volevo che pensasse che fossi un maniaco...
Devo aggiungere che quel giorno ero uscito di casa verso le 13:00 e avevo fatto una lunghissima passeggiata a piedi arrivando a un'altra libreria della stessa catena dove avevo visto un libretto che volevo comprare: così, forte del potenziale acquisto, avevo un'ottima scusa per ripassarci. Era logico infatti che, a parità di condizioni, preferissi comprare un libro vicino a casa piuttosto che trascinarmelo dietro per molti chilometri a piedi. E poi il giorno dopo sarei partito e, comunque, anche le altre volte non le avevo fatto perdere tempo ma avevo sempre comprato qualcosa.
Così verso le 16:00 ritorno alla mia libreria dove la solita commessa mi guarda con sospetto: io le spiego che ero andato a cercare i famosi spartiti, fornendole vari particolari, e lei si rassicura.
Riusciamo poi a ritrovare il libriccino che avevo visto all'altra libreria quando, improvvisamente, la zia mi telefona: alle 16:10 devono andare a messa e quindi barricano la casa.
A malincuore compro anche un libro di storia e saluto la mia bella che mi guarda con i suoi occhioni verdi e tristi...

Ciò che più mi dispiace è che probabilmente non la rivedrò più: in questi anni non mi è quasi mai successo di ritrovare la stessa commessa a distanza di tre-quattro mesi...
Eppure il destino è stato chiaro: tutte e tre le volte si è ingegnato per farmi allontanare da lei. Prima con problemi intestinali e poi tramite mia zia. Non può essere stata una coincidenza ma allora che senso ha avermela fatta incontrare? L'ho scoprirò in futuro? Dubito...

Alcuni lettori potrebbero chiedersi perché, ad esempio l'ultimo giorno, non abbia ignorato il richiamo di mia zia: beh, prima di tutto credo nel destino e, in questo caso, i segnali erano inequivocabili, e poi lei al dito dell'anulare sinistro aveva un anello d'oro con delle scritte incise sopra: appena visto ho pensato che si trattasse dell'anello del potere di Sauron ma poi, considerato che lei non era invisibile, ho supposto fosse una banale fede nuziale...

Nota (*1): Mi chiedo se si possa parlare di naso “volitivo”! Vedi il corto Super ignorante...

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