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martedì 20 dicembre 2011

Lezione peggiore (7)

Beh, relativamente al maestro: rispetto alla “migliore” lezione del precedente questa sarebbe stata stata sempre venti volte meglio....
In realtà non sono sicuro che quella di ieri sia stata veramente la peggior lezione, però è partita male e io l'ho vissuta male per il resto della sua durata andandomene poco soddisfatto.
Il motivo è che il maestro è arrivato in leggero ritardo: quel tanto che basta a far sembrare esosa una mia richiesta di recupero ma abbastanza da essere significativa nello svolgimento della lezione.
Il maestro è arrivato con solo 5 minuti di orologio di ritardo, ma fra montare la sua attrezzatura e fare mente locale su come impostare la lezione avremo perso altri 5 forse 10 minuti che, nel complesso, su un'ora iniziano a esserne una porzione significativa.
A mio avviso il maestro avrebbe dovuto prendere l'iniziativa di dirmi di venire 5 minuti prima alla lezione successiva e sarebbe stato tutto risolto...

Per prima cosa gli ho detto che secondo me l'arrangiamento dell'Inno alla Gioia di Beethoven che mi aveva dato (vedi Lezione migliore) aveva il finale sbagliato: in realtà glielo avevo scritto la scorsa settimana appena provato ma non mi aveva risposto...
Lui ha accolto la mia affermazione con una certa sufficienza e mi ha chiesto di suonargli quel pezzetto (dopo una settimana oramai conoscevo il pezzo ad occhi chiusi) e, in effetti, ha convenuto che avevo ragione. Si è messo per 5 minuti a strimpellare per conto suo e mi ha trasformato un FA in un LA risolvendo il problema.
Normalmente sarei stato felice di aver colto in fallo il mio maestro ma, essendo con la luna storta, ho pensato che se avesse risposto alla mia email avremmo risparmiato 5 minuti in una lezione già dai tempi corti.
Poi gli ho spiegato che, seppure riesco lentamente a progredire, continuo a fare molta fatica con gli accordi. Mi ha risposto che in genere gli studenti hanno più problemi con le note singole (gli esercizi con le scale per intenderci) che con gli accordi: ma che comunque non c'era da preoccuparsi.
Anzi, mi ha mostrato tre nuovi accordi: E7, A7 e B7. Si tratta di accordi di settima (che non sto a dire cosa significa tecnicamente) che mi ha spiegato non vanno bene da per tutto ma solo in certi contesti che “vedremo”. E7 e A7 sono molto facili perché sono uguali a E ed A ma si usa un dito in meno; B7 invece è totalmente nuovo ma non mi è sembrato troppo difficile.
Invece di cambiare i vecchi esercizi me ne ha dato uno nuovo da aggiungere alla mia lista.
Sarà che ero di cattivo umore ma questo esercizio l'ho subito preso in antipatia: si tratta di un esercizio di ritmica jazz (anzi, per la prossima volta mi devo ricordare di dire al maestro che io non voglio suonare niente di jazz e che se questo esercizio è finalizzato a strimpellare qualcosa di quel genere non lo voglio fare...) che usa i nuovi accordi di settima.
Si tratta delle seguenti 12 battute da suonare in maniera un po' particolare:
E7 – E7 – E7 – E7
A7 – A7 – E7 – E7
B7 – A7 – E7 – E7

SE HO CAPITO BENE, ogni battuta è divisa in due parti e io devo mentalmente contare da 1 a 3 per ciascuna parte. All'1 suono l'accordo, al due non faccio niente e al tre lo risuono. La seconda parte è diversa: all'uno devo zittire le corde. Abbiamo fatto varie prove sul come e, la maniera per me più facile, è quella di dare una “zampata” con la mano destra sulle corde dove normalmente uso il plettro, al due e al tre non faccio niente (ma se c'è bisogno posso cambiare l'accordo con la mano sinistra).
Non so: mi pare inutilmente complicato e non mi sembrava il caso di aggiungere carne al fuoco quando sto ancora cercando di padroneggiare gli ottavi. Accortosi del mio malumore mi ha spiegato che bisogna iniziare a fare anche questo tipo di esercizi e che non si può aspettare che io non abbia più problemi con gli altri esercizi sugli accordi...
Ovviamente sono tutt'altro che convinto!

Visto che ormai il brano di Beethoven (molto facile) lo strimpello già, me ne ha dato uno nuovo. Invece di darmi le note con la loro durata mi ha dato solo la tablatura (ovvero le note con la diteggiatura ma non la loro durata). Il brano infatti è piuttosto famoso (“The Entertainer”: vedi Veltroni su Youtube. Beh, io dovrei suonare i primi 10 secondi e basta!) e sarò io, per esercizio, a dovere individuare i tempi giusti.
Essendo di cattivo umore ho accolto malvolentieri anche questo nuova idea e, già ieri sera quando l'ho provato, ho iniziato a emettere, oltre a note dissonanti, vari accidenti. Dopo un po' ho capito la ritmica per gran parte del brano ma ancora mi manca la parte subito dopo l'inizio dove c'è una serie di DO-MI ai quali non riesco a dare senso...

In conclusione la lezione è finita e me ne sono andato con scarsa pace d'animo.

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