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martedì 16 giugno 2020

Premesse sociali alla rivoluzione americana

Ricordate la mia “intuizione” sulla nascita della costituzione americana (v. Spunti per Epitome)?

La mia ipotesi per spiegare l’innovativa peculiarità della Costituzione americana era che questa fosse stata scritta non da parapoteri ma da poteri medi: per questo motivo essa dava la massima libertà all’individuo il che, indirettamente, corrisponde a forza per la democratastenia.

Però appunto era solo un’ipotesi: non sapevo praticamente niente su questa parte della storia degli USA. La mia era solo un tentativo di immaginarmi le cause che avrebbero potuto portare a un determinato effetto.

Poi, lo sapete, alcuni problemi mi appassionano e allora li studio più a fondo. L’amica che speravo potesse indirizzarmi su qualche buon testo era sfortunatamente specializzata su un periodo successivo ma, fortunatamente, ho trovato un bellissimo corso dell’università di Yale pubblicato su Youtube: Introduzione e successivi della professoressa Freeman.

Al momento ho seguito solo tre puntate (su 25!) ma le premesse sembrano tutte confermare la sostanziale correttezza della mia intuizione.
Così, per esercizio, cercherò di riportare qui di seguito tutti gli indizi in mio favore (ho preso degli appunti MOLTO accurati).
- Intorno al 1750 il 60% dei maschi bianchi possedeva un proprio appezzamento di terreno: questi erano relativamente benestanti e a essi si univano artigiani e commercianti delle città. Complessivamente i coloni vivevano meglio che in Europa, erano più in salute (uomini e donne erano mediamente più alti di 5 cm rispetto ai cugini inglesi) e meglio nutriti.
- Nelle colonie rispetto all’Inghilterra mancano sia le classi altissime che quelle poverissime: i nobili importanti non emigrano nelle colonie (magari lo poteva fare il terzo o quarto figlio che sapeva che non avrebbe ereditato niente in patria) e i poveri, compresi quelli che non potevano pagarsi il biglietto, dopo un periodo di servitù volontaria per 5-7 anni, ricevevano un appezzamento di terreno (la terra era molto abbondante: nel 1770 i coloni erano appena 2 milioni distribuiti su tutta la costa atlantica). La maggioranza dei coloni era più simile a una grande classe media.
- Ampia mobilità sociale: da un aneddoto si ricava che alcune delle persone più potenti del Maryland erano partiti come servi volontari: si erano quindi letteralmente “fatti da soli”.
- Anche nelle colonie c’erano famiglie più potenti e ricche delle altre ma il confine con la classe “media” era meno marcato: i ricchi stessi si mescolavano con la gente comune e, talvolta, si erano fatti da soli. [KGB] coincidenza fra epomiti locali dei parapoteri ed epomiti globali.
- La differenza fra un colono ricco e uno povero era infinitamente minore che fra un nobile inglese e un contadino.
- Il potere politico e d’influenza dei coloni ricchi era in proporzione minore rispetto a quello dei ricchi inglesi.
- Il momento chiave per la trasformazione dei coloni da leali sudditi a ribelli fu il 1760 dopo la guerra, a fianco degli inglesi, contro francesi e indiani. [KGB] Eventi comuni che variano l’importanza di alcuni protomiti (in particolare quelli per cui si è combattuto).
- Chi possedeva terra poteva votare: grande partecipazione popolare nella politica che oltretutto, essendo su base locale, era facilmente comprensibile da tutti. In Inghilterra nel 1760 solo il 20% degli uomini bianchi poteva votare, nelle colonie tale percentuale oscillava invece fra il 60 e l’80%.
- Le colonie avevano una struttura sociale con una significativa classe media (anche se c’erano i molto ricchi). In Inghilterra il 50% degli uomini non aveva terra e lavorava stipendiato; nelle colonie il 66% possedeva terra. Anche il contrasto fra ricchi e poveri era minore rispetto all’Inghilterra.
- Nel 1760 esisteva nelle colonie una riserva di politici/amministratori espressione delle élite locali.

Queste le mie note (dalla 2° e 3° lezione) che vedo come significative per il quesito che mi sta a cuore. Alcune di queste affermano che in realtà anche nelle colonie (del resto era ovvio) esistevano dei parapoteri locali ma è altrettanto chiaro che questi non fossero separati dalla popolazione locale.
In particolare è geniale (modestamente!) la mia osservazione “[KGB] coincidenza fra epomiti locali dei parapoteri ed epomiti globali”.
In parole povere, senza cioè usare la mia terminologia, questa osservazione significa che i membri delle colonie condividevano gli stessi principi e ideali del resto della popolazione: Questo è fondamentale in quanto la conseguenza è che cercando di fare il proprio interesse (dandosi, per esempio, la massima libertà) facevano anche quello della gente comune.
In Europa i ricchissimi erano ormai da generazioni ben separati dalla gente comune: le classi alte europee condividevano dei principi e aspirazioni distinte da quelle della gente comune. Avevano una mentalità tutta incentrata su come mantenere e, ancor meglio, aumentare il proprio potere: nell’eventualità che queste persone fossero chiamate a stabilire una nuova costituzione questa sarebbe nata strutturata in maniera tale da garantire lo status quo ovvero, in primo luogo, i loro interessi.

Questo almeno è come si sta delineando il mio ragionamento: sono sicuro che con le prossime lezioni esso si perfezionerà ulteriormente e, magari, ne verrà fuori un nuovo sottocapitolo per la mia Epitome…

Conclusione: quasi quasi mi guardo la quarta puntata!

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