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martedì 13 agosto 2019

Scienziati fortunati

Ovviamente avrei nuove idea sulla situazione politica ma probabilmente sono dettagli che sembrano interessanti solo a me e, comunque, voglio dare un po’ di tregua ai miei lettori (?).

Colgo quindi l’occasione per tornare su un’intuizione che era scaturita da un dialogo con mio padre. Non ricordo più quale fosse il contesto ma egli aveva osservato che molti scienziati, fatta una grande scoperta, non ne fanno poi altre.
Prendendo spunto da quanto appreso dal corso di modellizzazione (*1) gli spiegai che alcune scoperte sono frutto più dei tempi che degli scienziati: nel senso che si basano su progressi realizzati in altri campi che poi vanno a influenzare positivamente altre scienze. In genere in queste situazioni ci sono più squadre di scienziate che, magari senza essere neppure in contatto fra loro, sviluppano contemporaneamente la stessa teoria: poi alla fine qualcuno di questi arriva prima degli altri e viene celebrato dalla comunità scientifica (e talvolta, nelle giuste condizioni, anche dai media tradizionali) ma, in realtà, si è trovato solo al posto giusto al momento giusto.
La fortuna di queste coincidenze positive però difficilmente si ripete ed ecco perché questi scienziati non hanno altri “acuti”.
Al contrario esiste poi il genio che si prende sulle spalle una disciplina e la porta avanti di peso grazie a una serie continua di intuizioni. Questi scienziati sono quelli che possono fare più di una scoperta importante nel corso della loro carriera.

A questo secondo sottoinsieme di scienziati appartiene Freud che ha creato praticamente dal niente la psicoanalisi e l’ha portata avanti con significative migliorie e innovazioni per tutta la sua vita.
Questo per rispondere anche a un commento di una mia amica sul pezzo San Freud dove ipotizzava che avessi aspettative troppo alte sulla raccolta di suoi saggi che sto leggendo.
E in effetti è proprio così: poiché la mia stima per Freud è altissima (nonostante talvolta mi permetta di criticarlo) mi aspetto sempre delle intuizioni profondissime che cambino significativamente la mia visione della realtà almeno su certi precisi aspetti. Evidentemente questo non può sempre avvenire…

Conclusione: pezzo un po' corto ma non mi voglio dilungare oltre visto che comunque ho già espresso quello che volevo e "allungare la minestra" avrebbe poco senso...

Nota (*1): che in effetti trovai sorprendentemente interessante e che, se non fossi pigrissimo, dovrei cercare di terminare...

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